Stiamo vivendo nel pieno del rinascimento delle opere di Stephen King, finalmente adattate con fedeltà ai romanzi originali e soprattutto i budget necessari per riuscirci. La più recente trasposizione è la miniserie intititolata Chapelwaite e debutta oggi da noi su TimVision. Ma cos'è esattamente Chapelwaite?
Le origini
Tutto comincia nel 1975 con il secondo romanzo di Stephen King (il primo era Carrie) Le notti di Salem (edizione più recente 2014, Sperling & Kupfer). Nel romanzo, ambientato in quello che all'epoca era il presente, lo scrittore Ben Mears ritornava nel paese chiamato appunto Jerusalem's Lot dopo venticinque anni, per scrivere il suo nuovo romanzo, nello specifico, sulla famigerata magione Marsten, nota a chi abbia visto la stagione due della sfortunata serie Castle Rock, dove da bambino aveva avuto un'esperienza traumatica. Nel caso non aveste letto il romanzo non faremo spoiler, ma casa Marsten nasconde orribili segreti e iniziano a sparire gli abitanti del paese.
Il racconto
Nel 1978 King pubblicava la raccolta di racconti A volte ritornano (Bompiani, 2014), che conteneva il racconto intitolato Salem's Lot (in origine i due titoli si assomigliano molto, il romanzo è 'Salem's Lot, il racconto Jerusalem's Lot) e voleva essere un prequel del libro precedente, ambientato nel 1850, in cui, in un formato epistolario, l'aristocratico Charles Boone arrivava a un'altra magione abbandonata, la Chapelwaite del titolo, insieme al suo servitore Calvin McCann. Gli abitanti del vicino paese di Preacher's Corner li avvertono che la casa ha un oscuro passato di sparizioni e strani rumori. Poi, in uno scompartimento nascosto della libreria, trova la mappa di un paese abbandonato nelle vicinanze, Jerusalem's Lot. Decisi ad approfondire il mistero, scoprono un luogo in cui venivano effettuati rituali occulti e un libro, il De Vermis Mysteriis (il cui titolo arriva da un racconto breve di Robert Bloch), che proprio non avrebbero dovuto aprire.
La miniserie
I due showrunner Jason Filardi e Peter Filardi, come ha descritto The Hollywood Reporter, hanno deciso di non seguire alla lettera il racconto breve, o meglio, non seguirlo quasi per niente, non di meno la serie ha ricevuto le congratulazione dello King che vedete qui sopra
Chapelwaite (Epix) [il canale via cavo che la manda in onda negli USA] è molto molto buona. Horror gotico alla massima potenza, tutti brividi, niente riempitivi.
Siamo sempre nel 1850 e scopriamo Charles Boone (Adrien Brody, Predators, 2010) in fuga da una famiglia con una lunga eredità di malattie mentali, che ha passato la sua vita sulle baleniere, si è sposato con una donna polinesiana non meglio identificata (in quanto morta prima dell'inizio della serie) ha avuto tre bambini e finalmente, ricevuto in eredità una certa magione di nome Chapelwaite dal cugino defunto. La villa si trova nelle vicinanze del paese molto bigotto Preacher's Corner, i cui abitanti non vedono di buon occhio i suoi figli mulatti (o bi-razziali se preferite) e lo stesso Boone, a causa del passato della sua famiglia e alla vicina cittadina mineraria chiamata, ovviamente, Jerusalem's Lot. Nel frattempo inizia a dilagare una strana malattia tra gli abitanti del posto: la gente diventa anemica e sensibile alla luce del sole (avete già capito?). Nel frattempo l'aspirante scrittrice Rebecca Morgan (Emily Hampshire, 12 Monkeys) si fa assumere come governante, con il segreto proposito di esplorare la villa e scoprire i segreti che nasconde. Ma ci sono porte e libri che proprio non andrebbero mai aperti.
E se vi state chiedendo perché non abbiano usato il titolo originale, in una mossa ormai abituale, la Warner, che sta producendo il film sul romanzo, ha vietato loro di usarlo, un po' come ha fatto eliminare personaggi vari dall'Arrowverse.
I dieci episodi della miniserie Chapelwaite si concluderanno negli USA il 31 ottobre, mentre da noi oggi 26 ottobre TimVision manda in streaming i primi cinque episodi tutti insieme, per poi rilasciare gli altri cinque il 2 novembre. Nel frattempo vi lasciamo con il red band trailer, il che significa che non nasconde le parti più horror, per cui non guardatelo con dei bambini.
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