Da molto tempo il pubblico è convinto che Ridley Scott sia l'autore unico assoluto dietro al mitico Alien del 1979, non sapendo o dimenticando che dietro di lui c'era l'ora scomparso sceneggiatore Dan O'Bannon (Total Recall, 1990), il regista Walter Hill (I guerrieri della notte, 1979, 48 ore, 1982 e Strade di fuoco, 1984, per citarne alcuni) con la sua Brandywine Productions e soprattutto l'ideazione dello xenoformo e della sua mitologia visiva, opera dell'artista svizzero H.R. Giger (anche lui uscito di scena). Certo, Scott aveva avvolto il tutto nella sua unica visione estetica della storia, ma si trattava come sempre accade con i film, di un'opera di gruppo. Solo che nel corso dei decenni Scott si è in qualche modo impadronito dell'intera mitologia nel ruolo di produttore, impedendo anche la realizzazione del sequel ideato da Neill Blomkamp (ormai diventato il santo graal dei film mai realizzati) e ora non vede di buon occhio la serie in preparazione per il canale via cavo FX di proprietà Disney.
Non è paragonabile
In una lunga intervista con il sito inglese Independent, legata ai suoi due prossimi film, The Last Duel (da oggi nei cinema) e House of Gucci (16 dicembre) ha anche espresso la sua opinione sulla prossima serie ideata da Noah Hawley, showrunner della visionaria Legion e della celebrata Fargo. Inizialmente ha espresso il suo disappunto nei confronti della Fox (pre Disney) perché avevano visto l'incasso di Prometheus (2012) di 404 milioni di dollari come minore rispetto alle aspettative e indicato la mancanza degli xenomorfi come causa principale. Allora li aveva reinseriti in Alien: Covenant (2017), che era andato peggio, 240 milioni nel mondo, con la giustificazione che non puoi riutilizzare lo stesso mostro in quanto diventa ripetitivo. Poi alla domanda sulla prossima serie scritta da Noah Hawley ha risposto
Non sarà mai migliore del primo film. Questo è tutto quello che ho dire.
La serie
Noah Hawley ha sempre avuto le idee chiare su come sviluppare la serie per ora senza titolo. Per cominciare non dobbiamo aspettarci Ellen Ripley (Sigourney Weaver)
Lei è uno dei più grandi personaggi di tutti i tempi e la sua storia è stata raccontata perfettamente, non voglio rovinarla.
Poi nel corso di varie altre interviste ha aggiunto che le ambientazioni dei film erano sempre in ambienti circoscritti e si era chiesto cosa sarebbe successo se li avesse aperti un po'. Un bel po' in effetti, visto che la serie sarà ambientata sulla Terra e parlerà di una umanità intrappolata tra il suo passato primordiale e parassitario, il suo futuro con le intelligenze artificiali, e entrambi i lati stanno cercando di ucciderli. Così hai gli umani che non possono andare nè avanti nè indietro. Inoltre la serie esplorerà il concetto di ineguaglianza, mostrando da una parte le persone che fanno il lavoro sporco e dall'altra quelli che ce li mandano.
Infine ha concluso che la serie unirà il tono di Alien e di Aliens – Scontro finale (1986) e che farà parte dell'universo che conosciamo della saga.
Al momento la Disney non sembra avere fretta di far realizzare il terzo capitolo della saga prequel di Alien (semmai lo farà) mentre non ci sono ancora date di arrivo per la serie senza titolo, ma voi che ne dite, Noah Hawley può ridare lustro alla saga o ha ragione Ridley Scott?
1 commenti
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Alien è un altro di quei mostri sacri che è sempre difficile trattare... non so dire se sarebbe stato il caso di lasciarlo in pace o se invece seguitare a raccontare qualcosa possa, invece, essere interessante... insomma, uno xenomorfo al giorno leva il medico di torno... leva di torno te, famiglia, parenti, amici, conoscenti, il prete campanaro, i vicini, i cani dei vicini, le pulci dei cani dei vicini, il batterio che provoca la peste sulle pulci dei cani dei vicini... Scott sembra solo un ragazzino che si lamenta perché gli hanno tolto il suo giocattolo preferito, anche se potrebbe anche avere ragione, perché il suo primo film è davvero fenomenale...
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