Lo ha comunicato ieri Armando Corridore sulla pagina Facebook della casa editrice Elara. Dopo diversi giorni di doloroso declino Ugo Malaguti si è spento nella sua casa di Bologna. Da anni aveva problemi di salute, ma continuava a lavorare ai suoi libri.
Raccontare perché è stato importante per la fantascienza, in Italia, Ugo Malaguri richiederebbe un libro, non certo un articolo, dove possiamo fare solo un breve riassunto. Una carriera cominciata nel 1965 quando appena ventenne prese dalle mani di Roberta Rambelli la cura di Galassia e della collana SFBC. Nel 1967 fondava la sua prima casa editrice, la Libra, cominciando subito a pubblicare la rivista Nova SF*, alla quale si affiancavano negli anni seguenti le collane Slan e I Classici della fantascienza, che per la prima volta proponevano opere di fantascienza in volumi rilegati, curati, integrali, arricchiti da introduzioni spesso dello stesso Malaguti. Nel 1970 lascia la cura di Galassia e SFBC nelle mani di Curtoni e Montanari per dedicarsi integralmente alla sua casa editrice, che persegue una politica di vendita diretta.
Nel 1985 la Libra chiude e apre la Perseo Libri, che continua la pubblicazione di Nova SF* accanto ad altre collane; infine il testimone passa, nel 2007, a Elara Libri, ancora oggi attiva.
Ugo Malaguti è stato anche un eccellente traduttore, anche se ha lavorato soprattutto per la sua casa editrice (sue traduzioni sono poi uscite anche per Mondadori, Nord e altri editori, quando le opere hanno avuto nuove edizioni).
Forse sottovalutata e non abbastanza conosciuta la produzione come autore, una dozzina di romanzi e una sessantina di racconti, pubblicati soprattutto agli inizi della sua carriera (anche sotto lo pseudonimo di Hugh Maylon).
Poco amante del fandom, rare le sue partecipazioni a convention ed eventi, animatore di leggendarie polemiche, fondatore del premio "Hugo per l'Italia" – che ebbe però solo poche edizioni – Malaguti è stato un personaggio che per mezzo secolo, spesso un po' nell'ombra, ha dato la direzione e la spinta al mondo della fantascienza in Italia.
7 commenti
Aggiungi un commentoNon posso che concordare con il commento di Sosio. Ha fatto tanto, e spesso con molta fatica, tenendosi un po' nell'ombra. Gli devo tantissimo, perchè come tanti, ho iniziato a pubblicare con regolarità grazie alle iniziative editoriali di Ugo (e mi vengono in mente, così a memoria, una mezza dozzina di vincitori del premio Urania che hanno fatto la stessa cosa). A lungo ho collaborato con le sue edizioni (anche quando non condividevo certe sue scelte letterarie) e l'ho sostenuto come potevo. Non sono certo stato l'unico, perchè per molti della mia generazione è stato un maestro. Ci siamo sentiti fin quasi all'ultimo(solo per sms, perchè non amava usare il telefono) e so che negli ultimi giorni soffriva molto ma ostentava comunque ottimismo. Perchè così era il suo carattere. Una perdita incolmabile.
Lo ricordo con affetto, associando il mio affetto a quello di Roberta Rambelli, che ci ha lasciato molto, molto tempo fa, come uno dei promotori della SF in Italia
Un piacere leggere le sue introduzioni al ciclo di Dumarest nella collana Nova sf di Elara.
Mi accodo al cordoglio generale. E' stato un grande, una pezzo di storia che se ne va.
Gran combattente che nei momenti più bui.
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