Perché la fantascienza tedesca è poco tradotta e pubblicata in Italia? La risposta non è semplice, e richiederebbe un’analisi approfondita e un articolo dedicato all’argomento. Intanto Future Fiction, la casa editrice italiana fondata da Francesco Verso, che ha come missione lo scouting e la promozione delle migliori autrici e autori di genere fantascientifico nel panorama internazionale, ha pubblicato Obsolescenza programmata. Si tratta di un’antologia di racconti inclusa nella collana Future Fiction, selezionati tra i migliori scrittori di fantascienza presenti oggi in Germania.

Il tema portante dell’antologia riguarda l’obsolescenza programmata, una questione attualissima da un punto di vista tecnologico, economico e sociologico. Oggi nelle imprese si programma molto di più rispetto al passato, l’aggiornamento continuo e il ricambio di qualunque dispositivo d’uso quotidiano. Da sempre ciò avviene per soddisfare la necessità del capitalismo di reinvestire il capitale, e i relativi profitti generati dalle aziende, in innovazioni di prodotto o servizio. Questo ricambio, “in parte forzato”, accade anche per far funzionare meglio le nostre società, grazie all’adozione di nuove soluzioni e applicazioni tecnologiche in ambiti fondamentali della vita quotidiana (trasporti, telecomunicazioni, energie, finanza, lavoro e professioni) da parte dei consumatori o “utenti” finali.

Che cosa accadrebbe se questo processo di continuo ricambio non fosse applicato solo agli oggetti, ma anche agli esseri umani? E se decidessimo di resistere all’obsolescenza programmata, dando più valore alle cose che possediamo, invece che sostituirle anche quando non è necessario cambiarle? A queste domande davvero importanti rispondono gli autori tedeschi con ironia e provocazione, immaginando un futuro prossimo al nostro presente, a tratti oscuro e cinicamente pragmatico, che caratterizza i sette racconti contenuti nell’antologia.

In eDead.com di Uwe Post, imprenditore IT, informatico e prolifico scrittore di fantascienza, le persone possono procurarsi l’immortalità “digitale”, grazie all’invenzione di una multinazionale che offre la possibilità a chi se lo può permettere, di rimanere vivi dopo la morte.

Nel thriller hi-tech di Uwe Herman, L’uomo potenziato il protagonista per sfuggire alla disoccupazione, si de-umanizza inserendo nel suo corpo gli innesti bio-tecnologici dell’ImplanTEX: l’azienda per assumerlo e controllarlo, gli impone di trasformarsi in un superuomo post-umano, molto efficiente e produttivo.

Frederic Brake nel suo L’evento  cambia registro tematico, mettendo in luce Thomas Becker, l’anziano protagonista del racconto ambientato nel 2026. Thomas per integrare la sua magra pensione, lavora in una discarica dove cerca componenti e materiali che possano essere riutilizzati, invece che scartati e sostituiti rapidamente con nuovi, e spesso inutili, oggetti di consumo posseduti dalle classi agiate.

Il tema del riutilizzo di tutto ciò che ha ancora un valore d’uso, compare anche in Cosa succede alla luce in fondo al tunnel? di Karsten Kruschel: la storia è ambientata in una miniera non d’oro, ma di rifiuti, in cui è ancora possibile trovare valore negli oggetti gettati via dalle generazioni precedenti. 

Questi racconti insieme con gli altri tre di Fredrick Brake, Nina Horvath e Frank Lauenroth sono di qualità più o meno buona. Ma hanno tutti un pregio: spingono il lettore a immaginare gli effetti che il ricambio continuo, e oggi più che mai accelerato, degli oggetti d’uso quotidiano, e in alcuni casi anche delle persone (si pensi al continuo aggiornamento professionale richiesto alla forza lavoro), sta provocando sulle nostre vite.   

Oggi siamo immersi nella grande transizione energetica e digitale come cittadini, lavoratori, imprenditori e consumatori. Per non essere trascinati meccanicamente in questo poderoso cambiamento, sarebbe utile fermarsi a riflettere su ciò che deve essere cambiato, ma anche su ciò che potrebbe essere conservato o manutenuto, perché ha ancora del valore da esprimere. La lettura di Obsolescenza programmata può stimolare questa riflessione.