Per molti Waterworld è sinonimo di flop da almeno vent'anni, ben pochi sannno che con un budget di 175 milioni, una cifra non indifferente per il 1995, il film incassò nel mondo 264 milioni (fonte Box Office Mojo), ma proseguì i suoi guadagni con l'home video (all'epoca mercato ricchissimo) e poi con lo streaming. Un'altra fonte di guadagno letteralmente miliardaria sono i parchi giochi acquatici della Universal, il primo aperto poche settimane dopo l'uscita del film negli States, gli altri a Singapore e in Giappone, dove ancora oggi attraggono milioni di persone. Forse è per questo che i produttori originali hanno deciso che era il momento di dargli una nuova vita.
Non è un reboot
Dei produttori John Davis e John Fox abbiamo parlato poco tempo fa a proposito del nuovo capitolo di Predator, Skull, ma i due erano anche i produttori del suddetto Waterworld e in una intervista con Collider hanno rivelato il loro piano per il proseguimento del film. Sì, perché in un caso raro per Hollywood, il piano è di realizzare una serie sequel ambientata dopo gli eventi del film, riportando in scena i personaggi originali, ovviamente Dennis Hopper a parte, visto che purtroppo è defunto sia nel film che nella realtà nel 2010. Volendo essere precisi Davis ha dichiarato
Venti anni dopo gli eventi del film, con tutti i personaggi.
Anche se tecnicamente nel nostro mondo ne sono passati ventisei.
Streaming
Davis e Fox hanno così rivelato che il loro progetto è di realizzare una serie per lo streaming e visto il coinvolgimento della Universal, il canale più probabile diventa Peacock (non disponibile da noi), del gruppo NBCUniversal. I due inoltre si devono essere trovati molto bene col regista di Skull Dan Trachtenberg (10 Cloverfield Lane, il pilot di The Boys) in quanto verrà coinvolto nella regia della serie. Quello che manca al momento è uno/una showrunner e sono ancora nelle fasi iniziali della pre-produzione. Davis ha poi aggiunto di aver passato molti anni non volendo rivedere il film per via di tutti i problemi di produzione (su tutti l'uragano che aveva distrutto l'atollo artificiale che Kevin Costner aveva voluto realizzare davvero in mare aperto) e il fatto che si discostasse troppo dalla sceneggiatura originale, ma rivedendolo in tempi recenti si è reso conto che è invecchiato molto bene e regge ancora a livello di storia e avventura.
Il plot originale
Nel 2468, dopo lo scioglimento delle calotte polari il livello degli oceani si è alzato di 7.600 metri e gli umani sopravvissuti vivono su atolli malridotti. Tutti parlano di Dryland, una mitica terra emersa mai vista da nessuno. La storia inizia con Mariner (Kevin Costner) un umano il cui organismo è mutato per consentirgli di respirare sott'aqua. La sua vita volontariamente solitaria e pericolosa viene interrotta dall'arrivo di Helen (Jeanne Tripplehorn) e la bambina Enola (Tina Majorino), la quale avrebbe tatuata sulla schiena la mappa per trovare Dryland. A cui è interessato il molto cattivo Diacono (Dennis Hopper), il quale insieme alla sua banda di criminali è proprio in cerca della suddetta isola. E così iniziava quello che era stato definito il Mad Max degli oceani.
Ora non resta che scoprire se Kevin Costner sarà disponibile a tornare, più che altro in quanto impegnato con la serie di enorme successo Yellowstone, che oltretutto si trova sul canale in streaming concorrente Paramount+. In attesa di scoprire ulteriori dettagli voi che ne dite, Waterworld si presta a vedere il suo mondo sommerso dalle acque espanso verso nuove avventure? Nel frattempo vi facciamo fare un viaggio indietro (avanti?) nel tempo, con il trailer in italiano e in lingua originale.
3 commenti
Aggiungi un commentoL'uscita di questo film all'epoca è stata preceduta da un alone di "sfiga" secondo me immeritata e che certo non gli ha fatto una bella pubblicità.
Personalmente lo trovo ancora un film godibile, senza gridare al capolavoro a cui forse aspirava Costner.
Il personaggio del mutante solitario lo trovo sufficientemente credibile e coerente, come il finale che non concede niente al romanticismo (la terra è "troppo ferma" per chi è nato per stare in mare).
Un serie televisiva? Perchè no: c'è Dryland, c'è l'anarchia del mare e se le acque iniziassero a ritirarsi scoprendo sempre più terra ferma, pure equilibri e domini consolidati in bilico.
Poi la tecnologia farebbe il resto per abbattere i costi di produzione.
Sono piuttosto curioso di vedere come andrà a finire, se la serie si farà.
Il film non mi era piaciuto. Pero, chissà, se sanno giocarsela una serie tv potrebbe anche funzionare
Invece a me il film era piaciuto... (a parte alcune "forzature" nelle caratterizzazioni, un po' infantili...).
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