Una delle antenate delle numerose sexy assassine più o meno inguainate in tutine nere aderenti che negli anni sono comparse in fumetti, serie e film è di sicuro Natasha Romanoff, ex agente russo del KGB addestrata dalla Red Room come parte del programma Black Widow Ops per essere la “Super-Spia” definitiva.
La sua prima comparsa nei comics fu nel 1964 su Tales of Suspence (testata che raccoglieva le avventure di Iron Man), sfoggiando un look classico con abito da sera nero, coprispalle e cappello con veletta che mettenva bene in chiaro coome una delle sue armi fosse la seduzione.
Si dice che Natasha fosse in qualche modo imparentata con gli ultimi zar al potere della Russia e che il soldato russo Ivan Petrovic, suo padre adottivo, la affidò ai servizi segreti, dove, con altre 28 giovani donne orfane, venne addestrata al combattimento e allo spionaggio presso la struttura segreta “Red Room”, quindi potenziata biotecnologicamente e psicotecnologicamente per poter diventare il migliore degli agenti infiltrati negli USA.
La prima vittima del suo fascino sovietico fu Occhio di Falco, però la relazione più stabile e duratura (e anche problematica) è stata con Devil (o Daredevil che dir si voglia). Il periodo da eroina cittadina, molto apprezzato dai lettori, fu anche quello durante il quale si definì il suo costume in tuta nera. Quindi, conclusa la relazione con Devil, Natasha iniziò ad alternarsi nel ruolo di agente SHIELD (l’unica di livello 10 insieme a Nick Fury e Quake) e membro dei Vendicatori, recuperando anche il rapporto sentimentale con Bucky Barnes/Soldato d’Inverno a differenza della sua versione cinematografica che abbiamo visto flirtare con Bruce Banner/Hulk finché non si è sacrificata per la salvezza dell’umanità. Tuttavia, mentre nei comics nessuno mai muore per davvero, nell’MCU le morti sembrano più definitive, soprattutto in relazione alla situazione contrattuale degli attori che interpretano i singoli personaggi.
E considerando lo status della sua interprete (almeno per qualche anno) è possibile che Natasha Romanoff/Black Widow non rientri più nei programmi di Scarlett Johansson, apparentemente intenzionata a voler tornare al cinema mainstream. Nella sua carriera ricordiamo il premio di Migliore Attrice al Festival di Venezia nel 2003 per il ruolo di protagonista al fianco di Bill Murray in Lost in Translation. Tra i suoi film di maggiore successo possiamo elencare: He’s Just Not That Into You (La verità è che non gli piaci abbastanza), Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen, e Storia di un Matrimonio del 2019 insieme ad Adam Driver. L’esordio della giovane Scarlet fu all’età di dodici anni con il ruolo di Grace Maclean, la ragazzina vittima di un incidente a cavallo nel film di Robert Redford The Horse Whisperer (L’uomo che sussurrava ai cavalli), film che diede inizio al percorso che l’ha condotta a misurarsi si come attrice, che come cantante, e, negli ultimi anni poi, come produttrice cinematografica.
Ma per il momento la Johansson vestirà ancora una volta e in un film in cui è protagonista, la spia più sexy del Marvel Cinematic Universe: Black Widow.
1 commenti
Aggiungi un commentoBella col botto, sta divinamente con i capelli rossi (la combinazione tra forme e colori è micidiale...), attrice di ottime capacità (vista in varie situazioni, non ha mai fatto una grinza), la voce un pochino roca, ma tanto sexy e gli occhi che parlano... è, sarà chiaro, tra le mie preferite...
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