Ormai la gente dovrebbe saperlo, mai prendere un volo il cui nome assomiglia al famigerato Oceanic Air 815 di Lost, ma i protagonisti di Manifest il 24 settembre del 2018 facevano proprio questo: prendevano un volo dalla Giamaica a New York, il Montego Air 828 (diciamolo, è la Oceanic che ha cambiato nome). Il volo proseguì pressoché come previsto, a parte una forte turbolenza durata pochi secondi. Almeno dal punto di vista dei passeggeri, i quali al loro arrivo a New York scoprivano che il viaggio era durato un po' più di quanto pensavano, cinque anni e mezzo, il mondo li aveva dati per morti e le loro famiglie erano andate avanti con le loro vite.

Voci

È difficile riassumere la quantità di rivelazioni e misteri che si sono inseguiti nel corso di tre stagioni, ma possiamo dire che si è passati dai passeggeri che sentivano le loro stesse voci nella mente avvisarli di imminenti pericoli a più apocalittiche premonizioni che riguardavano loro stessi e gli esperimenti compiuti sui resti dell'aereo (esploso misteriosamente mentre era a Terra), la coda del suddetto aereo ricomparsa nell'oceano vicino a Cuba e perfino un pezzo dell'arca di Noè, in un complicato incrocio di scienza e misticismo che coinvolgeva anche antiche profezie che riguardavano eventi simili a quanto avvenuto all'828 in tempi molto lontani. Il 10 giugno scorso la stagione tre si concludeva con l'episodio tredici, Mayday, part 2, con tanti di quei cliffhanger criptici che da soli avrebbero dovuto far manifestare la stagione quattro.

Mayday

Quattro giorni dopo la NBC, canale che lo mandava in onda, annunciava la cancellazione. La serie era parte di quella categoria chiamata on the bubble, ovvero quando i rating non sono nè pessimi nè troppo buoni per cui il risultato finale era in dubbio. TVLine aveva riportato che la serie aveva registrato una media di tre milioni di spettatori e un punteggio di 0,5 nella fascia 18-49 anni, con una perdita del ventuno percento dalla prima stagione e del trentuno dalla seconda. Non era nemmeno messo malissimo a livello di classifica interna: dei quattordici telefilm mandati in onda dalla NBC Manifest si piazzava al settimo posto, battendo New Amsterdam e The Blacklist. Ma non fu sufficiente e del resto poco prima lo stesso canale aveva cancellato anche un altro mystery, Debris, a base di frammenti di astronave aliena che creavano strani eventi nel mondo, creata dallo stesso team di Fringe.

Netflix

Il diciotto giugno Deadline Hollywood, testata tra le più autorevoli nel settore, ha riportato la dichiarazione del creatore della serie Jeff Rake che afferma che la ricerca di una nuova casa per la sua serie non è caduta nel vuoto come spesso capita. Netflix sarebbe interessata a salvare la serie, per un semplice motivo, che ricorda molto quanto accaduto con Lucifer: le prime due stagioni di Manifest arrivate sul canale in streaming sono saltate immediatamente al primo posto in classifica negli Stati Uniti, risultato che mantengono da una settimana. Secondo le fonti di Deadline sarebbero in corso trattative tra la Warner Bros che produce la serie e Netflix per valutare l'aspetto finanziario del proseguire la serie. Va sottolineato come anche Lucifer fosse prodotto dalla Warner e che tutte le serie del canale CW (che ricordiamo è di proprietà per metà della Warner e metà della CBS) compreso l'ex Arrowverse passano in esclusiva direttamente sul canale in streaming, almeno in patria, motivo per cui il legame tra le due parti è molto forte, visto che secondo Whats-on-Netflix.com l'accordo stipulato è costato ben un miliardo di dollari.Salvare serie di successo andate in onda su canali televisivi ha un senso ben preciso: vuol dire incoraggiare spettatori dei canali tradizionali a provare ad abbonarsi al servizio streaming. 

In attesa di scoprire il destino del volo Montego Air 828 voi che ne dite, Manifest merita di essere salvata?