Alkalina è una rivista di fiction per autori esordienti. È la rivista per chi si è stancato delle case editrici a pagamento, dei concorsi più o meno truffaldini, di un mercato che ignora tutte le nuove proposte e dei soliti racconti stile “Marco ama Laura” (e lo dico con il massimo rispetto per Marco).
Si presenta così Alkalina, nuova rivista di narrativa acquistabile su Amazon (kindle e carta) o su Issuu (online) che esordisce proprio con un primo numero dedicato alla fantascienza. Genere che è il primo tra quelli di interesse per la redazione:
Vogliamo leggere e promuovere la narrativa di genere: science fiction, fantasy, horror, steampunk, thriller, action, noir, erotico, e tutti gli ibridi del caso. Se scrivi racconti che mettono alla prova l’immaginazione, forse fanno al caso nostro. Se non sai bene che genere sia: ottimo, non lo sappiamo neanche noi, ma ti leggiamo volentieri.
La rivista pubblica racconti, punta alla narrativa di genere – si dichiara esplicitamente non interessata alla Letteratura con la L maiuscola – e promette di pagare chi collabora.
L'indirizzo è www.alkalina.net.
7 commenti
Aggiungi un commentoSono andato sul sito della rivista.
Quel poco che si può leggere (profilo/intenzioni editoriali e della redazione), a differenza di GDG non mi ha suscitato particolare interesse. Tra dichiarazione di intenti, puntualizzazioni un filino abusate e disincantate presentazioni... mi è mancata un po' di concretezza.
Io il sito non l'ho visto, e magari avrei dovuto farlo. Ma a una giovane rivista le si dà comunque una possibilità, specie quando costa così poco. Se mi accorgo che è tutta fuffa ovviamente criticherò. Oppure mi limiterò a starmene lontano.
Visto il sito. Boh, l'unico difetto che gli trovo è che è un po' troppo "scarno", non solo nei contenuti (che ci sta, essendo appena nato)... avrebbe bisogno di un web designer, in effetti.
Mi spiace invece che a quanto pare accettano solo racconti flash... Spero sia una cosa limitata all'esordio.
Bon, vediamo il primo numero. Se trovo una cura grafica e di formattazione degna e professionale, per me sono a cavalla. O quasi, perché va valutata anche la serietà nelle scelte narrative...
Per esperienza personale, l'impatto maggiore per una rivista è dato dal budget. Ora, mi sembra di capire dal sito che la rivista sia autoprodotta, è una operazione fandom proiettata verso il pro, e se non c'è un editore o un finanziatore buono dietro, tutto ciò costa una tombola.
Lasciamoli proporre le loro cose, con una piccola indulgenza verso l'aspetto grafico o i vari orpelli accattivanti che possono attrarre il lettore, la sfida per vendere una copia della rivista è spesso improba - e dal prezzo di copertina scommetto che il guadagno sul cartaceo è prossimo allo zero, o proprio zero.
Arrivata giovedì, finita appena di leggerla. Promossa a metà, purtroppo. Va bene dare uno spazio ai racconti di perfetti sconosciuti, ma la rivista è a pagamento e servirebbe un occhio di riguardo anche al lettore. Non pontifico sulla scelta dei testi (in verità tutto sommato di buona qualità: solo due li ho trovati un pelo bruttini, soprattutto scritti assai male), ma sulla cura editoriale. Purtroppo si vede che hanno preso i testi così come sono arrivati e li hanno dati alle stampe, formattando solo quel minimo per uniformarli alla rivista; ma manca un editing anche appena superficiale, e ho trovato errori su errori, passaggi scritti così male che dubito sarebbero sfuggiti anche all'editor più superficiale, e tante altre cose fra piccole e grandi... Insomma manca un lavoro di correzione, di piallamento, se possiamo dire così. Per cui con queste premesse ci penserò due volte a prendere il prossimo, perché se voglio leggere racconti di perfetti sconosciuti potrei andare in uno delle decine di forum o siti gratuiti dove si pubblica di tutto e di più. Voglio sperare però che siano leggerezze da primo numero... anche se proprio il primo numero dovrebbe avere una cura esemplare, essendo il "biglietto da visita"... Bon, prenderò il prossimo sulla fiducia, ma se vedo che l'andazzo è lo stesso, faccio ciao ciao con la manina. La professionalità può arrivare anche nelle piccole cose, e a costo anche zero; tre teste che bazzicano l'editoria dovrebbero sapere anche a livello "istintivo" dove è possibile migliorare e dove no...
Comunque i racconti che mi sono proprio piaciuti sono Singleton di Federica Fanasca (non manca però di qualche ingenuità), Deepfake di Francesca Santi e soprattutto lo spassoso e demenziale Mi sembri ingrassata di Fernando Camilleri. Gradevole, ma un po' confuso (almeno per me), L'ira del drago di Axa Livia Vallotto, mentre Gioia di Auguste Ghislain Dupin vuole essere una fiaba, ma è scritto davvero male... oltre al fatto che non sembra sapere del tutto dove vuole andare a parare. L'ultimo testicolo è Come a teatro di Filippo Jacopo Carpani, sul quale però non saprei che dire tranne che è scritto anche questo abbastanza male (giuro che alla fine non sono riuscito a capire dove e come "scorra" il metallo) al punto da rendere ininfluente un universo fantasy/rinascimentale che trattato diversamente potrebbe essere molto stimolante...
Per il resto, impaginazione e materiali cartacei mi sembrano buoni (viene stampata da Amazon), ma a me starebbe bene anche una rivista stampata su carta igienica, purché offra narrativa curata.
La cura editoriale invece è manchevole qua e là anche oltre l'assenza di correzioni, come per esempio nell'indice, dove vengono omessi i nomi degli autori (ma sospetto che sia una cosa voluta), o nell'anonimia dell'autore/trice dell'illustrazione in copertina...
Insomma, di cose da sistemare ce ne sarebbero. Ma non dovevano figurare nel primo numero. Il buongiorno deve vedersi dal mattino... Prenderò comunque il secondo, ci ho pensato due volte e ho deciso così.
Non me ne vogliano curatori e autori/trici se passano di qua. Si sa che alcuni hanno le mani solo per scrivere minchiate...
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