È uno degli scrittori di fantascienza più eclettici del panorama letterario americano. Stiamo parlando di Walter Jon Williams, nato nel 1953 a Duluth nel Minnesota. Dopo essersi laureato in letteratura inglese all'università del Nuovo Messico, dove attualmente vive e lavora, ha cominciato la sua carriera letteraria che consiste in una ventina di romanzi, tra cui ricordiamo Hardwired (1986), La voce del vortice (1987), Stazione Angelica (1989), Aristoi (1992), Metropolitan (1995), di sceneggiature cinematografiche e televisive e di numerosi racconti, ha vinto due volte il premio Nebula, la prima nel 2001 con il racconto Daddy's world e, successivamente, nel 2004, con L'era del flagello (The Green Leopard Plague), pubblicato in Italia nella collana Odissea Delos.
Dopo un inizio influenzato da Roger Zelazny, è poi diventato uno degli esponenti di spicco del cyberpunk degli inizi degli anni novanta con il gradevole I guerrieri dell'interfaccia (Hardwired), per poi raggiungere la piena maturità con opere come La voce del vortice, Stazione Angelica, Aristoi.
Esce ora sul mercato anglosassone una raccolta delle sue migliori storie brevi dal titolo The Best of Walter Jon Williams. Nell’antologia sono presenti storie come The Millennium Party, un breve e brillante resoconto di una celebrazione virtuale dell'anniversario diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai immaginato e Daddy’s World, vincitore del premio Nebula, che ci porta nell'universo privato di un ragazzino, un mondo di apparenti miracoli che nasconde un tragico segreto. Dinosaurs è un racconto ambientato in un lontano futuro che narra della relazione incredibilmente distruttiva tra la razza umana stellare e gli abitanti meno evoluti del pianeta Shar.
Diamonds from Tequila è un esempio notevole di contaminazione tra la science fiction e il noir, in cui un ex attore bambino tenta un ritorno che si rivela inaspettatamente pericoloso. Ancora, Surfacing è un racconto di alienazione che vede uno scienziato più a suo agio con un estraneo e il non familiare che con i membri della sua stessa specie. Infine, il magistrale Wall, Stone, Craft offre una versione alternativa di una giovane Mary Godwin, futura creatrice di Frankenstein, e dei suoi rapporti con i poeti Percy Bysshe Shelley e Lord Byron, culminati nella creazione di un mostro che avrebbe “!Perseguitato i cuori di tutto il mondo”.
Queste storie, insieme a una mezza dozzina di racconti altrettanto brillanti, sono il risultato di un maestro della science fiction moderna e la pietra miliare di una carriera davvero straordinaria. È il raro tipo di libro a cui il lettore può tornare ancora e ancora, trovando ogni volta piaceri nuovi e inaspettati.
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