Era il 14 agosto 2019 quando si concludeva la stagione tre della celebrata The Handmaid's Tale, la serie era già stata rinnovata per la stagione quattro, poi come è ovvio, tutto si fermò.
Confini
Durante l'incontro virtuale con i critici televisivi di pochi giorni fa lo showrunner Bruce Miller ha rivelato i motivi che hanno reso problematiche le riprese della stagione quattro. Certo, il motivo numero uno era il covid, ma un altro più difficile aveva loro complicato la produzione: il confine con il Canada, che aveva bloccato l'ingresso dagli Stati Uniti. Così Miller si era ritrovato nella complessa situazione di dover girare le scene con gli attori disponibili in quel momento e aspettare che gli altri o le altre riuscissero a passare il confine. In pratica, la quarta stagione è stata girata intorno alle disponibilità degli attori e gli autori hanno dovuto applicare molti cambiamenti, dal numero di attori presenti in scena (per motivi di sicurezza) a quelli in grado di prendere un aereo, arrivare in Canada e girare anche solo per un giorno, come l'attrice Clea Duvall, ovvero la moglie della dottressa Emily Malek/Ofglen (Alexis Bledel).
Dove eravamo
Sul finale della terza stagione Offred (Elisabeth Moss) o sarebbe più corretto dire June, riusciva a salvare molti più bambini del previsto in una missione che sarebbe corretto definire suicida. L'aereo però riusciva a partire e atterrava al sicuro in Canada, ma June veniva colpita da un proiettile e portata dalle neo rivoluzionarie ex ancelle su un telo dall'aeroporto di nuovo in quel di Gilead. Nel frattempo, il comandante Waterford (Jospeh Fiennes) e la moglie Serena (Yvonne Strahovski) erano in Canada dopo che la donna aveva stretto un accordo per consegnare il marito, ma dopo una pace precaria l'ex comandante si prendeva la sua vendetta sulla moglie (difficile empatizzare con i due comunque).
June Osborne
Ed ecco arrivare il primo trailer che ci mostra una situazione molto diversa da quella iniziale: dalla radio scopriamo che Gilead è al centro di una investigazione a livello internazionale con i rapporti diplomatici spezzati. Nondimeno Zia Lydia (Ann Dowd) vuole preservare lo stato delle cose e vendicarsi di June, la quale ha smesso i panni dell'ancella per creare una vera e propria resistenza. E il trailer si conclude con la protagonista che dice
Il mio nome è June Osborne, è sono una cittadina degli Stati Uniti.
È questo l'inizio della fine?
Verso la rivoluzione
Miller ha dichiarato che c'è ancora molto da raccontare e che finché Elisabeth Moss avrà il desiderio di proseguire, la serie andrà avanti. Ha poi aggiunto che la prevista serie basata su I testamenti (Ponte alle grazie, 2020) romanzo sequel ambientato quindici anni dopo gli eventi del romanzo Il racconto dell'ancella (prima edizione 1985, oggi Ponte alle Grazie 2020) su cui era basata la prima stagione della serie originale non verrà realizzata prima che The Handmaid's Tale esaurisca la sua corsa.
I dieci episodi della quarta stagione di The Handmaid's Tale, già rinnovata per la stagione cinque, debutteranno negli USA su Hulu il 28 aprile e se seguirà il percorso precedente, arriverà il giorno dopo da noi su TIMvision con cadenza settimanale, vi lasciamo con il primo trailer e, nel caso ve lo chiedeste, la canzone è You Should See Me in a Crown di Billie Elisih, un titolo sicuramente non scelto casualmente.
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