Pantera e la Guerra civile americana, una banda di irregolari sudisti, uomini che forse non sono più uomini, o che forse non lo sono mai stati: all'ombra della nera bandiera, ogni barbarie è permessa, e la cavalcata diventa infernale, una cavalcata che può solo condurre nelle regioni più ascose della nostra presunta umanità, regioni che mai avremmo voluto conoscere e che Evangelisti, con estrema naturalezza, ci fa invece indagare. Il viaggio più terribile che un uomo intelligente possa fare per scoprire le ragioni del suo esistere (o della sua negata esistenza).
Pantera, pistolero e "palero" (stregone) messicano, coinvolto nelle azioni militari di una banda di irregolari sudisti durante la Guerra civile americana è il personaggio principale di Black Flag.
L'unico barlume di speranza è incarnato dal piú cinico e disincantato dei personaggi, Pantera per l'appunto: il pistolero, pur trovandosi a proprio agio in un mondo di lupi, ed essendo lupo egli stesso, coltiva un oscuro senso di giustizia e riesce ad attrarre, come un involontario messia laico, le energie di chi non si è arreso all'assenza di sensibilità. Pantera è forse la versione buona di Eymerich, il crudele inquisitore che ha dato fama mondiale a Valerio Evangelisti? In una intervista su l'Unità del 21 aprile 2002 di Roberto Arduini a Valerio Evangelisti, l'autore ha dichiarato: "[Black Flag] Con Metallo Urlante ha in comune le tematiche: il metallo visto come sintomo del raffreddamento dei rapporti umani. L'apparire di un'umanità gelida nelle espressioni emotive. E' il tema di quasi tutti i miei libri e la paura maggiore quando mi guardo attorno. Il metallo dà vita a una società di metallo, come quella di Lilith, l'altra protagonista. Non sono libri rassicuranti i miei, sono una sorta di elettroshock, con una carica paradossale di violenza." Il futuro disegnato da Valerio Evangelisti fa davvero paura, perché è un futuro che ha molti, moltissimi punti di contatto con la società che oggi viviamo passivamente: oggi, nonostante tutto vada per il verso sbagliato, politica, religione, solidarietà, preferiamo chiudere un occhio, anzi due, e continuare a cullarci nell'inutile fantasia che in realtà tutto è normale. Non è normale niente nel presente che viviamo, ed Evangelisti, in Black Flag, ce lo dice a chiare lettere. In Black Flag, quasi ogni capitolo si apre con una citazione tratta dai testi della banda heavy metal, Black Flag, band esponente del Punk, quel Punk che urlava "No Future". E' un romanzo che non lascia quasi spazio alla speranza: Evangelisti, con un stile personalissimo e originale, con una grammatica degli orrori civili politici religiosi, disegna un mondo dove non c'è spazio per un futuro felice. La grandezza artistica e visionaria di Evangelisti non è minore a quella di Philip K. Dick, anzi Evangelisti è addirittura più graffiante.
Lilith, l'altra protagonista del nuovo romanzo di Evangelisti, è un personaggio schizoide, che incarna alla perfezione le inquietudini, le insicurezze, le paure reali e immaginarie (ma anche immaginate), di una società sempre più avviata a sprofondare nel delirio della pubblicità, la più grande droga che il mondo politico spaccia al popolo costringendolo dentro una prigione di "metallo urlante". Lilith rappresenta l'incapacità di vivere la vita con genuino amore; Lilith, nella sua ferocia, è la perfetta rappresentazione di quell'amore impossibilitato a esprimersi, infatti Lilith uccide per riuscire ad avere dei miseri e tristissimi rapporti falsamente umani: è forse una confusa commistione di umanità e disumanità. Forse, Lilith vorrebbe poter amare, amare e basta: ma la società che vive non glielo permette.
In Black Flag non mancano chiari riferimenti agli accadimenti dell'11 settembre 2001: basta saper leggere fra le righe e il presente di oggi viene fuori e propone agghiaccianti visioni di un possibile futuro. Sì, Valerio Evangelisti è il P. K. Dick della fantascienza italiana, non c'è dubbio.
Se l'inquisitore Eymerich ha affascinato migliaia di persone, Pantera e Lilith non sono personaggi minori rispetto a Eymerich, forse, gli sono addirittura superiori.
La prosa è estremamente elegante, i personaggi sono disegnati con un realismo pessimista che è impossibile non riconoscersi o in Pantera o in Lilith: in fondo, ognuno di noi, racchiude dentro di sé un simulacro schizoide o un angelo ribelle o entrambi.
Black Flag è un grande romanzo, attuale, che non perdona i crimini del nostro tempo. Questa nuova prova narrativa di Valerio Evangelisti ha tutte le carte in regola per incontrare un grande successo di critica e di pubblico. Forse è la nascita di un nuovo ciclo di avventure che vedranno come protagonisti Pantera e Lilith, infatti Black Flag è un nuovo episodio della serie Metallo Urlante, per chi non lo sapesse. Ma se anche Pantera e Lilith non saranno coinvolti in nuove avventure, Black Flag è un romanzo che rimarrà sicuramente nella storia della letteratura di genere. E' forse, a mio giudizio, il lavoro più bello e compiuto che Valerio Evangelisti abbia mai scritto.
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