Sul finale della stagione tre di Star Trek: Discovery Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) finalmente diventava capitano, dopo un percorso lungo tre stagioni e costellato di ostacoli e dubbi interiori. Ma questo è solo l'inizio per lei e gli altri membri dell'equipaggio, come hanno raccontato il produttore e co-creatore Alex Kurtzman e il produttore e regista della saga in streaming Olatunde Osunsanmi.
La scelta di Saru
Nel podcast Blerdgurl i due autori hanno iniziato mettendo in chiaro il destino di Saru (Doug Jones):
Saru sarà certamente di ritorno, ovviamente tornerà. Ma ognuno si evolve in modo diverso, giusto?
Nel suo caso, pur essendo stato un grande capitano, si sta rendendo conto che gli manca l'aspetto più duro necessario al comando, ovvero la capacità di potenzialmente sacrificare qualcosa a lui caro, o qualcuno, per il bene superiore. Saru non sa ancora in quale punto si trova di questa linea di confine ed è ciò che deve scoprire nella prossima stagione.
Capitano in progress
Solo perché Michael Burnham è diventata capitano, non significa che non ci sia un viaggio in arrivo per capire cosa significa davvero e le scelte che devi compiere in quel ruolo. La più semplice e ovvia è che quando sei il primo ufficiale o l'ufficiale scientifico, non devi scegliere se sacrificare qualcuno per un bene più grande. Questa è la scelta più difficile che un capitano possa fare:
In ogni episodio Burnham si ritroverà davanti a diverse sfide che definiscono cosa vuol dire essere capitano. Per cui può essere una buona storia, ma deve creare un gradino per salire verso la piena consapevolezza di cosa significa quel grado.
E questo ha dato forma alla stagione quattro: una serie di sfide in arrivo perché lei capisca davvero cosa vuol dire essere il capitano di una nave.
Per tutta la sua vita Burnham si è sentita dire che poteva essere solo un tipo di persona, dai suoi genitori umani, da quelli vulcaniani alla Federazione. Alla fine della terza stagione ha scelto di essere due persone ma in questo nuovo ruolo arriveranno sfide in cui non potrà ragionare in entrambi i termini. E questo sarà un interessante problema per lei da affrontare.
Book e Stamets
Ci saranno delle sfide anche nel rapporto tra Cleveland "Book" Booker (David Ajala) e Burnham perché, come dicono i produttori, cos'è una storia d'amore senza degli ostacoli nel mezzo?
Ma non c'è solo questo, è emerso nella stagione scorsa che Book ha una speciale abilità empatica in grado di controllare il motore a spore, peso che prima cadeva solo su Stamets (Anthony Rapp), questo cosa significa? È un'altra domanda che verrà affrontata nella prossima stagione.
La Federazione
Un aspetto importante sarà riunire la Federazione, ma è una strada lunga. Ci sono molti pianeti e specie che non ne fanno parte. È un grande passo verso un futuro migliore, ma c'è molta strada da fare e sarà una parte fondamentale della stagione.
I produttori hanno concluso che anche loro hanno avuto una sfida da affrontare: dovendo seguire i rigidi protocolli di sicurezza contro il covid, si sono ritrovati nella posizione di dover scegliere attentamente cosa potevano raccontare e cosa no, il che però di fatto ha reso la stagione più mirata e precisa sulla sua struttura narrativa.
Infine, per quanto riguarda l'arrivo in streaming, esisteva un piano originale che prevedeva di girare la stagione quattro e cinque di fila, possibilità purtoppo tramontata. Le riprese della stagione quattro di Star Trek: Discovery sono iniziate a Toronto nel novembre scorso e dovrebbero terminare nel giugno di quest'anno, per cui è altamente probabile che si debba aspettare un punto indefinito nel 2022, vi terremo al corrente sull'inizio delle avventure del capitano Burnham.
8 commenti
Aggiungi un commentoA me le nuove uniformi piacciono
Mi sono bastate le prime due stagioni. Che noia e che tristezza
Due stagioni intere??
TREKKOSO!!
E anche stavolta DiscoBurnham salverà la galassia piagnucolando tra le stelle...
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Pff... Guarderei Star Trek anche se le puntate fossero tutti musical e partite di calcio... bé, se fossero opere rock (chi è nato nei '60 e '70 sa di cosa parlo, forse... gli altri vadano pure ad ascoltare Justin Biber) e partite di tennis, và...
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