Oggi Delos Digital pubblica due ebook "sportivi". Da una parte infatti esordisce la nuova collana dedicata proprio alla narrativa sportiva, Short Sport diretta da Andrea Pelliccia, che ospiterà anche racconti di fantascienza (ma apre con una storia di formazione, Li chiamavano Coppi e Bartali di Marco DI Grazia, ovviamente sul ciclismo); dall'altra il terzo titolo della collana Dystopica curata da Delos Veronesi, Nato per essere il numero 1, che si occupa di calcio.
Un calcio un po' diverso, però, e soprattutto con finalità decisamente non sportive. Infatti, dopo una devastante Terza Guerra Mondiale, si è deciso di risolvere le contese con partite di calcio. Ma è comunque questione di vita o di morte: gli sconfitti non escono vivi dal campo.
L'autore è Matteo Mancini, quarantenne pisano, del quale per i curiosi fenomeni della programmazione editoriale esce proprio oggi anche un altro testo, La zona, nella collana weird Innsmouth. Un racconto che per certi versi ricorda il Picnic sul ciglio della strada dei fratelli Strugackij.
Nato per essere il numero 1
Il libro
In un imprecisato futuro, successivo agli accordi di pace conseguenti al termine della Terza Guerra Mondiale, le partite di calcio diventano vera e propria occasione di battaglia. Violenze e scontri di religione sono traslati sul rettangolo di gioco con una funzione catartica che esorcizza la rabbia popolare proiettandola sui giocatori. I confronti vengono arbitrati da uomini armati, e vanno in scena in campi delimitati da lingue di fuoco, contornati da tribune che riproducono lo stile delle arene romaniche. La morte è l’unica regola di queste partite. La vittoria è il responso di un volere divino che garantisce la superiorità di una religione sull'altra.
Jorge Campuita, disilluso e vecchio portiere consumato dai rimpianti e da un dolce passato evaporato nel nulla, ha l'ultima occasione per chiudere in grande stile la propria carriera.
L'autore
Matteo Mancini nasce a Pisa nel 1981, dove si è laureato in giurisprudenza. È conosciuto soprattutto per la tetralogia dedicata al cinema western italiano uscita per Il Foglio con il titolo Spaghetti Western (2012-19). Ha inoltre pubblicato il volume I re senza corona della Formula 1 (2017) e l'antologia Sulle rive del crepuscolo (2011). Curatore di diverse antologie horror nonché ospite di diversi volumi dedicati al cinema italiano (tra i quali L'ultimo artigiano, Soprassediamo e Io Daniela), è stato selezionato in numerosi concorsi da Carlo Lucarelli, Edoardo Montolli, Gianfranco De Turris, Pietro Guarriello e Giovanni De Matteo. Collaboratore della rivista Zotique e del sito Club Ghost, , nel 2021 darà alle stampe un saggio sullo scrittore Libero Samale meglio noto, nella collana horror I racconti di Dracula, quale Frank Graegorius. Per Delos Digital ha in uscita la novella La Zona.
Si è dilettato inoltre alla regia e ha scritto diverse sceneggiature per corti e mediometraggi. Di recente è stato menzionato al Premio Hypnos ed è stato finalista al concorso “La Paura fa 90” al Fipili Horror Festival di Livorno. Gestisce due blog, uno dei quali dedicato all'ostacolismo ippico italiano.
Matteo Mancini, Nato per essere il numero 1 , Delos Digital, Dystopica 3, isbn: 9788825413823, ebook formato kindle (su Amazon.it) o epub (sugli altri store) con social drm (watermark) dove disponibile , Euro € 1,99 iva inclusa
Ebook disponibile
Acquistalo subito su uno dei seguenti negozi online:
1 commenti
Aggiungi un commentoA me fa venire in mente un romanzo distopico degli anni 70 edito in Italia da Mondadori/Urania.
"Boston 2010 XXI Supercoppa" di un certo Wolf che potrebbe essere lo stesso ideatore di Roger Rabbit.
Il romanzo era, per l'appunto, una rappresentazione distopica di una finale di super bowl del futuro (nel 70 il 2010 era il futuro...), giocata nell'arco di una giornata, in un quartiere cittadino popolare all'uopo evacuato della popolazione e con i giocatori delle 2 autorizzati a scannarsi a vicenda alla bisogna. Ovviamente telecamere a go go in ogni angolo di strada, per portare "l'emozione" in ogni abitazione americana.
Mi ricordo che tra i componenti delle squadre era previsto anche un cecchino! Se non erro protagonista del prologo che in sostanza riportava come era finita la finale dell'anno precedente.
Insomma una storia sulla scia di "Rollerball" e della splendida trasposizione cinematografica che ne fece Norman Jewison
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID