Il premio Urania 2019 è stato vinto da Davide Del Popolo Riolo, uno scrittore che in soli sei anni si è imposto all'attenzione dei lettori di fantascienza e della critica, con una serie di opere che si sono aggiudicate tutti i premi che si possono vincere in Italia. Mancava per l'appunto il prestigioso premio mondadoriano e Del Popolo Riolo ha colmato la lacuna con Il pugno dell'uomo (Urania n. 1684, novembre 2020).
Astigiano di nascita, classe 1968, Del Popolo Riolo vive a Cuneo, dove svolge la professione di avvocato. Ha fatto il suo esordio nel 2014 con il romanzo De Bello Alieno (Delos Digital, Luglio 2020), che si è aggiudicato il premio Odissea e in seguito il premio della critica Vegetti. Il suo secondo romanzo, dal titolo Non ci sono dèi oltre il tempo (Kipple Officina Libraria, 2016) , si è aggiudicato il premio Kipple 2015, mentre con il breve romanzo Erasmo (Delos Digital, 2016) ha vinto il premio Cassiopea. Autore anche di una manciata di racconti, apparsi su riviste e singolarmente in ebook, l'autore astigiano ha sfiorato il premio Urania con Übermensch (Delos Digital, 2019), ma con questo romanzo ha vinto il premio Italia.
A giudicare dalle opere più lunghe, Del Popolo Riolo sembra prediligere il genere ucronico. In De Bello Alieno, Giulio Cesare si dedica alla tecnologia anziché all'arte della guerra; in Non ci sono dèi oltre il tempo affronta la morte di Giulio Cesare con risvolti decisamente fantascientifici; infine con Übermensch ipotizza l'avvento di un un supereroe, una sorta di Superman, nella Germania nazista, che così esce vittoriosa dalla Seconda Guerra Mondiale.
Il pugno dell'uomo è invece un romanzo spiazzante, non solo considerando le opere precedenti dell'autore, ma anche per altri motivi, che proviamo a spiegare.
Partiamo da un accenno alla storia. Siamo in un futuro molto lontano, in cui l'umanità è su un pianeta colonizzato centinaia di anni prima. Tutti vivono in una grande città, guidata da una famiglia, gli Anderson-Brown, di cui l’esponente principale è la vecchia sindaca, che però all’inizio del romanzo è appena morta. Al suo posto, diventa sindaca sua nipote Alex, suscitando l’invidia di altri esponenti della famiglia, come la cugina Melinda. Il governo è retto dagli umani, che sono sostanzialmente la razza dominante e che detiene il potere a livello sociale. La società è divisa in due razze principali: gli umani e gli inumani. Quest’ultimi sono formate da varie specie di esseri viventi, tra cui i sabbiosi, esseri umani costituiti di sabbia, i succhiatori, persone apparentemente umane salvo per il pallore della loro pelle e per il fatto che succhiano sangue umano come nutrimento, e gli uomini-pesce.
All’inizio della storia, un virus comincia a diffondersi prima nei bassifondi, denominate Le Fosse, della Città e poi anche nelle Torri dei patrizi, gli umani più importanti e potenti che sono divisi in famiglie molto numerose. Oltre alla pandemia, ci sono altre due minacce che cominciano ad affacciarsi sulla Città: un killer che uccide donne inumane e Ian Derrick, un politico rampante che predica odio e minaccia di spazzare via tutti gli inumani e che ha l’obiettivo di portare il suo partito a guidare la Città.
Queste poche informazioni, non possono dare conto di una storia molto articolata, che vede molti protagonisti e diversi colpi di scena. È, forse, per questo che l’autore ha deciso di narrare la storia dal punto di vista di alcuni personaggi chiave e anche molto diversi fra loro, tra cui segnaliamo quello di un bambino-succhiatore.
Altra cosa rilevante è che la voce narrante dei vari personaggi è espressa in prima, seconda e terza persona, dando al romanzo uno stile piacevolmente disturbante, ma anche decisamente affascinante.
Non manca anche l’uso di molteplici generi narrativi, dall’intrigo politico al giallo, con la caccia al serial killer, fino allo steampunk, di cui si intravedono poche ma decisive tracce nella tecnologia usata dagli abitanti della Città.
La struttura del romanzo è articolata in tre parti, a loro volta divisi in capitolo e ogni capitolo è formato da vari sottocapitoli denominati con il nome del singolo personaggio che racconta la storia. L’apparente frammentazione della trama e la divisione dei vari punti di vista, non impedisce al lettore di costruire il quadro generale della storia ed in questo è stato molto bravo Davide Del Popolo Riolo, dimostrando una maturità stilistica ed una padronanza della scrittura davvero fuori dal comune.
Bellissima l'illustrazione di Franco Brambilla che impreziosisce la copertina del romanzo.
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