Non abbiamo ancora un trailer per l’attesissima seconda stagione di The Mandalorian (il cui primo episodio farà il suo debutto il 30 di ottobre 2020 su Disney+) possiamo però dare uno sguardo dietro le quinte grazie a queste immagini (pubblicate sul sito di Entertainment Weekly) che alimentano il mito dietro alle speculazioni degli appassionati.
La rivista americana (in uscita il 18 di settembre) avrà due copertine da collezione. Sulla prima troviamo il bambino “The child”, ribattezzato dal web “Baby Yoda” l’adorabile creatura che appartiene alla stessa razza del Maestro Jedi più famoso di sempre, le cui origini sono avvolte dal mistero appoggiato allo stivale del Mandaloriano che se ne prende cura. Sembrano essere su un pianeta lastricato di lava, ma è troppo presto per ipotizzare che si tratti di Mustafar (dove cadde Anakin Skywalker nel duello finale di Episiodo III: La Vendetta dei Sith contro Obi-Wan Kenobi) la seconda (esclusiva di Barnes & Nobles) mostra i due protagonisti nello stesso scenario, Din Djarin (questo il nome del protagonista interpretato da Pedro Pascal) nella sua scintillante armatura di Beskar porta il bambino dentro una sacca di stoffa, e sfoggia un mantello sfrangiato in pieno stile Sergio Leone.
Andiamo ad analizzare le foto contenute nell’anteprima.
Mostrando il suo sigillo (il “Mudhorn” sulla spallina) il protagonista spavaldo, è appoggiato all’ingresso di un locale, in un pianeta desertico (che potrebbe essere Tatooine o Arvala-7). Lo troviamo (presumibilmente) nella stessa location il Mandaloriano si trova a cavallo di uno Speeder Bike molto simile allo Zephyr-J della quarta puntata Il pistolero. In entrambe le foto il suo figlio adottivo, inseparabile.
Il trio formatosi nelle ultime due puntate della prima stagione torna a fare squadra, è formato dal Mandaloriano, la Shock trooper Cara Dune (Gina Carano) che continua a sfoggiare i suo tatuaggi ribelli e un equipaggiamento più “leggero” e Geef Kaga (Carl Weathers) con un nuovo ricco abito rosso vinaccia e nero,
La sicurezza nello sguardo di Moff Gideon ci ricorda che questo antagonista che ha militato come ISB (l’Ufficio di sicurezza Imperale) apparso in soli due episodi (La resa dei conti e Redenzione), avrà in questa un ruolo centrale. L’attore Giancarlo Esposito che ha mostrato sempre il suo interesse e la sua passione per il progetto anche sui social network ha commentato: Sarà un conflitto faccia a faccia con Mando. La nostra è una battaglia iconica. Voglio disarmarlo anche mentalmente, magari chissà, lo spingerò a combattere anche dalla mia parte. Penserete: io sono il cattivo, magari però proverò ad esercitare un potere che potrebbe rivelarsi conveniente per tutte le parti. Vorrei mi consideraste di più come un diplomatico piuttosto che un manipolatore
.
Ha aggiunto anche È molto eccitante per me aver avuto l’opportunità di far parte di una serie dove indosso un mantello e impugno una spada laser e la possiedo!
ci si può aspettare che faccia ancora sfoggio nell’utilizzare la leggendaria Darksaber l’antica spada Mandaloriana forgiata da Tarre Vizsla (comparsa precedentemente nelle serie animate The Clone Wars e Rebels ricreata nel dettaglio per la serie).
Riguardo alle ipotesi e le elucubrazioni sulla serie Gina Carano, ci ricorda che: Alcune teorie sono vere altre sono false
e promette Se siete dei fan di Star Wars vedrete le cose che avreste sempre voluto vedere
. Le aspettative sono altissime, la prima serie è diventata un fenomeno mondiale, Jon Favreau se ne è reso conto quando ha visto la foto di un murales in francia, dedicata alla star dello show altra solo 16 pollici
prima ancora della release europea. Egli si è sempre affidato alla conoscenza in materia del suo collega Dave Filoni che promette di introdurre nella seconda stagione “una storia in espansione” restando fedele al principio che per la riuscita di un progetto non bisogna stare troppo a “rimuginare sulle cose”. Resta la sua provocazione: Volete che L’Impero colpisce ancora sia meglio di Una Nuova Speranza?
la domanda ha molteplici risposte, una per ogni appassionato ma una cosa è certa: possiamo riporre fiducia nel “clan di due”.
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