Ci vogliamo occupare in questo numero dei viaggi spaziali – in pratica allora solo su Luna e Marte – mostrati nei film di fantascienza degli anni ’50 del XX secolo.

Lo vogliamo fare non per mero spirito descrittivo, di questo sono pieni numerosi libri di fantascienza, ma per attirare l’attenzione – come di consuetudine – su una particolarità specifica. In questo caso si tratta del topos della rusticità del viaggio spaziale stesso che – come noto – ha una sua complessità tecnica non irrilevante. Eppure, in quei film, peraltro godibilissimi, accadeva che l’equipaggio si preparava alla bell’e meglio, con tute rustiche, tuniche da frati, quando non addirittura in abiti civili, dopo magari una giornata di lavoro e una cena al ristorante come se la quotidianità potesse tranquillamente coesistere con l’eccezionalità di quegli eventi.

Ma questi elementi, se vogliamo ingenui, non sono un limite, ma possono essere visti come un simpatico vezzo del tempo che quindi trae con sé considerazioni sociali su quell’epoca in cui tutto era nuovo e, in un certo senso, spensierato, tanto da poter non preparare nei dettagli un viaggio siderale e riuscire comunque a compierlo.

In tutto questo c’è un fascino particolare, la stessa nostalgia che prende vedendo una vecchia cartolina di un posto conosciuto.

Il primo film di cui ci occupiamo è RX-M Destinazione Luna di Kurt Meumann (1950),78’, b/n, Usa.

La trama, molto semplificata, prevede il lancio del razzo RX-M (Rocketship Expedition-Moon) verso la Luna, ma qualcosa va storto e i motori si arrestano a metà strada. A questo punto viene ricalcolata da parte della protagonista la miscela di carburante e il razzo riparte, ma con una accelerazione tale da far perdere conoscenza ai membri dell’equipaggio, cinque uomini ed una donna, che quando si riprendono si trovano vicini al pianeta Marte su cui atterrano.

Scesi sul pianeta rosso trovano le tracce di una antica civiltà probabilmente distrutta da un conflitto atomico. Successivamente entrano in contatto anche con dei discendenti cavernicoli che li attaccano.

Riescono a fuggire verso la Terra anche se la conclusione, stranamente per l’epoca, non sarà a lieto fine.

Quello che colpisce è appunto la facilità con cui i membri dell’equipaggio si intrattengono prima della partenza in modo rilassato e informale e soprattutto gli abiti civili indossati sia dagli uomini in cravatta che dalla donna in camicetta all’interno del razzo, mentre all’esterno hanno semplici abiti da passeggio.

Da notare, e qui mi richiamo al precedente articolo sui topoi della fantascienza, è la costante presenza anche su Marte di paesaggi desertici dovuti probabilmente al fatto che le riprese avvenivano in aree desolate del Nuovo Messico, del Nevada o della California.

Nel famoso film Quando i mondi si scontrano (1951), 83’, colore, Usa e diretto da Rudolph Maté, è descritta una imminente catastrofe planetaria con due asteroidi diretti contro la Terra e il piano per raggiungere uno di essi, Zyra (l’altro si chiama Bellus) per sfuggire al loro passaggio ravvicinatissimo al nostro pianeta.

Si appresta dunque -da parte di un imprenditore privato e di uno scienziato- una grande astronave – arca che dovrebbe salvare un gruppo di persone e a cui si accede per sorteggio.

La missione ha successo e inizierà una nuova era su un nuovo pianeta.

La particolarità del viaggio spaziale è questa volta nei vestiti da frate che indossano tutti i membri dell’equipaggio e dall’interno del razzo che ha grandi spazi a disposizione muniti di comode poltroncine in simil – pelle grigia.

Un altro film che mostra questo vezzo del cinema di quegli anni è Quei fantastici razzi volanti (1953), regista Arthur Hilton, 64’, b/n, Usa.

Il film inizia con la partenza di un equipaggio di cinque astronauti -una sola donna (come sempre) – che scopre che sulla Luna, oltre ad una spaventosa specie di ragni giganti, vi è una caverna (topos selenico) dove è presente dell'aria respirabile e quindi si tolgono le tute.

La astronavigatrice Helen sa stranamente già dove atterrare: sul lato opposto della Luna.

Fatto questo si addentrano, imbattendosi in una città sepolta abitata dagli ultimi rappresentanti di una civiltà antichissima, otto donne -le cat – woman del titolo inglese- che vestono delle attillatissime tutine, dalle quali ricevono un'accoglienza festosa. Non sanno però quali siano i piani delle donne lunari, tanto belle ed affascinanti quanto pericolose: la loro intenzione infatti, è quella di scendere sulla Terra. A tal fine, tentano di soggiogare la volontà degli ospiti usando poteri telepatici e di teletrasporto, e di impadronirsi della loro astronave ma alla fine grazie all’innamoramento di una di esse per un terrestre il loro piano fallisce.

L’equipaggio composto da tutti uomini ed una sola donna decollano su lettini ed indossano leggeri abiti militari da libera uscita.

Un film decisamente rappresentativo di quanto stiamo illustrando è Volo su Marte (1951), 72’, colore, Usa per la regia di Lesley Salander.

Un equipaggio di cinque scienziati e tecnici statunitensi, tra i quali una giovane donna, viene scelto per il primo volo verso il pianeta Marte, a bordo di un razzo. Nel corso del viaggio uno sciame di meteoriti colpisce nello spazio la navicella spaziale, che rimane danneggiata. Giunto su Marte, l'equipaggio è costretto a tentare un atterraggio di emergenza sul pianeta rosso, nel quale i membri fortunosamente si salvano ma l'astronave rimane gravemente danneggiata. Scesi con maschere a ossigeno sulla superficie del pianeta, il gruppo scopre l'esistenza di una civiltà, che ha costruito delle strutture in superficie che somigliano a grandi torri o ciminiere. Ben presto i marziani – che appaiono simili ai terrestri – si fanno vivi, dando il benvenuto ai terrestri e invitandoli a scendere con loro nel sottosuolo, dove vivono in città sotterranee.

L'equipaggio dell'astronave terrestre cerca di ricostruire il razzo (che sarà poi riutilizzato ne Il mostro dell’astronave).

I marziani sono più avanzati tecnologicamente in molti settori, ma non in quello aerospaziale, tanto che non sono mai riusciti a costruire un'astronave. Ikron, il leader marziano, promette assieme al consiglio aiuto ai terrestri per ricostruire la loro nave, ma in segreto trama per impadronirsene una volta completata ed eliminare l'equipaggio, in modo da poter replicare la navetta in molti esemplari e con una flotta far emigrare il suo popolo sulla Terra per conquistarla. Marte infatti è un pianeta morente e la sua civiltà è in declino, condannata all'estinzione entro pochi decenni. Tema questo comune poi a gran parte della produzione fantascientifica letteraria e cinematografica.

L'equipaggio lavora di buona lena per ricostruire la nave e ben presto sono in vista del suo completamento, mentre le spie marziane li studiano. Alita, la figlia del capo marziano che si è innamorata di uno dei terrestri, quando scopre il complotto lo rivela all'equipaggio. I terrestri decidono in segreto di anticipare di due settimane la loro partenza, lasciando intendere invece che manchi almeno un mese al completamento della nave. Per rendere più credibile la loro storia, organizzano un finto incidente nel cantiere con una esplosione all'interno del razzo e dichiarano che è andato distrutto un componente essenziale, che dovrà essere ricostruito. Quando infine stanno per riunirsi in segreto nel loro vascello per fuggire, il loro piano viene scoperto da Ikron. Con l'aiuto di un membro dissidente del consiglio i terrestri riescono tuttavia a sfuggire alle guardie e a imbarcarsi assieme ad Alita.

Come si può vedere dalla foto i protagonisti sono tutti in abiti civili e la donna addirittura in camicetta e gonna (di solito in pantaloni).

Interessante anche il prodromo che vede una normale cena per poi partire improvvisamente per Marte.

Concludiamo con uno dei film più caratteristici del tema di cui stiamo parlando e cioè I conquistatori della Luna (1952) per la regia di Fred C. Bannon, Usa, b/n, 167’.

Si tratta della presentazione di 12 episodi di una serie Tv statunitense in forma di film unico, montato opportunatamente.

Commando Cody è un ricercatore e inventore civile con vari dipendenti al suo servizio. Ha inventato un casco aerodinamico e uno zaino a razzo sonico che egli utilizza con una tuta volante in pelle. Cody ha anche costruito un razzo in grado di raggiungere la Luna. Quando gli Stati Uniti vengono attaccati da una forza misteriosa che può spazzare via intere basi militari e complessi industriali, Cody ipotizza – correttamente – che l'attacco proviene dalla Luna, che raggiunge quindi a bordo del suo razzo. Lì si confronta con il dittatore della Luna, Retik, che annuncia con spavalderia i suoi piani per conquistare la Terra e quindi trasferirvi l'intera la popolazione della Luna utilizzando delle astronavi.

Nel corso dei successivi 11 episodi del serial, Cody, ora di nuovo sulla Terra, aiutato dai suoi compagni Joan, Ted e Dick, combatte uno sfuggente agente lunare chiamato Krog e la sua banda di accoliti umani guidata da gangster come Graber e Daly, che fa uso di cannoni a raggi alimentati a Lunarium per distruggere le forze di difesa e indebolire il morale pubblico. Dopo un secondo viaggio verso la Luna, in cui cattura un esemplare di cannone a raggi per duplicarlo nel suo laboratorio, Cody segue le tracce dei tirapiedi di Retik fino al loro nascondiglio, dove Krog viene ucciso da uno dei suoi dispositivi; Graber e Daly muoiono in seguito alla caduta della loro auto dalla scogliera durante un inseguimento. Retik vola sulla Terra per assumere personalmente le redini delle operazioni di invasione ormai compromesse, ma viene fatto esplodere nel cielo da una delle sue stesse armi a raggi. In questo film c’è uno degli utilizzi più evidenti di quanto dicevamo. Astronavi artigianali dai grandi spazi interni e poltroncine da ufficio con i membri dell’equipaggio rigorosamente in abiti civili e con tanto di giacca e cravatta. I voli Terra – Luna sono così frequenti che l’enorme astronave viene utilizzata con continuità come se fosse un’auto o un aereo, partendo ad ogni ora possibile. Presente, inoltre, anche il topos del deserto appena poco fuori della città americana.