Stella Rossa è un romanzo che ha fatto storia, soprattutto negli ambienti politici e letterari marxisti, e tra chi per svago o professione legge e studia la fantascienza.
Questo romanzo utopico è stato ripubblicato in Italia nella nuova collana Solaris dall’Agenzia Alcatraz, con un’ accurata prefazione scritta dal collettivo di scrittori bolognesi Wu Ming. Grazie a questo progetto editoriale, Alcatraz riscopre e ripropone al pubblico i grandi capolavori della letteratura russa e dei paesi ex sovietici, con particolare attenzione al genere fantascientifico e fantastico.
Un libro originale come Stella Rossa poteva scaturire soltanto dalla mente di una persona intellettualmente fuori dal comune, come è stato Aleksandr Aleksandrovič Malinovskij, meglio noto negli ambienti bolscevichi come Aleksandr Bogdanov (1873 – 1928).
Rivoluzionario marxista, filosofo, medico, romanziere, ideatore del Proletkul’t (Organizzazione Culturale Educativa Proletaria) e fondatore della Tectologia (Scienza generale dell'organizzazione), Bogdanov fu un uomo dotato di uno straordinario talento scientifico e letterario. Fu anche uno dei massimi teorici dell’organizzazione politica del Partito Bolscevico, insieme a Lenin, con cui ebbe però numerosi contrasti durante gli anni della sua lunga militanza politica.
Oggi Bogdanov è considerato il più importante scrittore russo di fantascienza prima della rivoluzione del 1917, ed è ancora ricordato e letto soprattutto per due romanzi: Stella Rossa (1908) che ebbe grande successo, e il suo seguito, intitolato L'ingegner Menni.
Stella Rossa appartiene sicuramente alla migliore tradizione della fantascienza utopica. Il romanzo racconta il viaggio su Marte di Leonid, il protagonista ed alter ego dell’autore, che grazie alla sua esperienza vissuta come visitatore terrestre, ha fatto conoscere a tanti lettori la storia della rivoluzione socialista realizzata su Marte, il “pianeta rosso” per eccellenza.
Durante la sua permanenza su Marte Leonid avrà infatti l’opportunità di conoscere il sistema socialista marziano, di cui entrerà a far parte come membro attivo, ma sempre sotto la supervisione dell’Ing. Menni; il genio, l’innovatore, l’individuo capace di condurre il suo popolo verso il futuro, personaggio chiave nell’architettura del romanzo.
Il socialismo marziano immaginato da Bogdanov, nasce e si sviluppa grazie ad una vera e propria rivoluzione del lavoro all’epoca della costruzione dei Grandi Canali su Marte.
Questo sistema sociale risulta altamente funzionale e razionalmente organizzato, grazie soprattutto ad un sofisticato ufficio di statistica applicata, che governa ogni aspetto della produzione in modo impeccabile. Ma la società marziana non è priva di difetti, in quanto come ogni struttura sociale presenta dei conflitti e delle imperfezioni, altrimenti sarebbe una mera illusione per il suo popolo. È inoltre un sistema in cui l’uomo lotta costantemente contro la natura, per assoggettarla alle sue esigenze e ai suoi progetti di sviluppo verso il comunismo, ritenuto da Bogdanov il sistema di vita organizzato più evoluto.
Stella Rossa è sicuramente un romanzo originale, a tratti un po' troppo ridondante rispetto ai temi trattati, ma rimane una pietra miliare e un classico indimenticabile della fantascienza sovietica.
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