Le voci sulla mia morte sono oltremodo esagerate, scrisse in un telegramma Mark Twain, dalle Bermuda dove si stava godendo una vacanza, alla Associated Press che aveva abbastanza prematuramente pubblicato il suo necrologio. Qualcosa di simile potrebbe dire Sergio Fanucci riguardo alla sua casa editrice, sulla quale girano nei social voci che ne danno per certa la prossima chiusura: sì, le fake news ("balle", in italiano) non riguardano solo l'origine del virus e i medicinali russi, a quanto sembra.
È però vero che alcuni autori storici della Fanucci negli ultimi anni sono passati ad altri editori, in particolare è recente la notizia dell'acquisizione di Philip K. Dick da parte di Mondadori.
Abbiamo contattato Sergio Fanucci, che ci ha raccontato come stanno le cose e ci ha dato anche una visione del futuro della casa editrice.
Da anni Sergio è il centro della casa editrice che porta il suo nome. Ha preso le redini dell'azienda alla morte del padre, nel 1990, e l'ha rilanciata traghettandola da editore di nicchia a media casa editrice operante in un largo spettro di generi. Due anni e mezzo fa ha avuto un serio problema di salute che lo ha tenuto quasi fermo per più di un anno. La società ne ha risentito, altri editori nel frattempo hanno portato altrove alcuni dei suoi autori di punta: Joe Lansdale, Richard Matheson, Brandon Sanderson e alla fine Philip K. Dick.
Fanucci non crede che il passaggio ad altri editori sarà un'operazione di successo:
Sanderson non lo hanno venduto come credevano, e così sarà per Matheson e Dick perché sono autori Fanucci e quando si spostano non hanno gli stessi risultati. Ci sono autori che caratterizzano i marchi ma è anche vero il contrario.
Non abbiamo dati per verificare questa affermazione (su Sanderson in realtà una nostra fonte attendibile afferma il contrario), ma è vero per esempio che Dick è stato venduto per anni da Fanucci in tutte le salse; Mondadori ha probabilmente la possibilità di portarlo a un pubblico diverso, ma non ci saranno certo titoli nuovi (almeno, di rilievo) e comunque le edizioni Fanucci resteranno in vendita ancora per cinque anni.
Ma ci sono autori con cui ho un rapporto diretto solido e di stima. Alcuni di loro in questi giorni hanno mandato un contributo di solidarietà per l’emergenza in cui viviamo, da Abraham alla Chambers, da Roberts a Baldacci, da Weaver alla Lauren. E molto altri sono in arrivo.
Tra le voci circolanti c'è quella della chiusura della società, che sarebbe stata messa in liquidazione. La verità, dice Fanucci, è che l'azienda ha ora un nuovo partner che la rafforza e apre nuove possibilità per il futuro, il gruppo Rusconi.
Solido, organizzato, 200 dipendenti, con oltre 40 librerie e partecipazioni un po’ ovunque, da luglio dello scorso anno siamo insieme in questa nuova avventura e devo dire che siamo in campagna acquisti, oltre ad aver fatto una grande Lucca Comics nel 2019, da veri protagonisti.
Ora Fanucci si è completamente rimesso dai problemi di salute e ha tante novità in arrivo.
Proprio ieri abbiamo annunciato la trilogia di Licanius di James Islington e sarà in libreria appena riapriranno Recursion di Blake Crouch, un fenomenale thriller sci-fi che sarà sia film che serie Tv su Netflix (voluto da Shonda Rhimes). Poi l’attesissimo La rovina dei Re di Jenn Lyons, primo del ciclo Il coro dei Draghi. Solo per citarne alcuni.
Da parte nostra facciamo gli auguri a Sergio Fanucci e alla sua casa editrice, da mezzo secolo un punto di riferimento importante nel mondo del fantastico.
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