Eliot Laurence è uno showrunner al comando della sua seconda serie, ma Claws e Motherland: Fort Salem non potrebbero essere più diverse. Malgrado il titolo, non ci sono letterali artigli nella serie del canale via cavo TNT che si conclude quest'anno con la quarta stagione, ma le manicure effettuate dalle cinque protagoniste che lavorano in un salone di bellezza, che cominciano prima a riciclare il denaro sporco di un'attività vicino alla loro, poi danno la scalata al mondo del crimine per arrivare a controllare il loro impero.
Ma Laurence aveva sempre avuto una grande passione, le streghe e ha svelato a Entertainment Weekly come è nata e di cosa parla Motherland: Fort Salem.
Le origini
Per una volta, non ci sono fumetti, serie del passato o romanzi alla base della serie, solo una forte passione per l'argomento streghe da parte dello showrunner:
È una struttura di potere che vive al di fuori del patriarcato e che fin da piccolo mi entusiasmava.
Così negli anni Laurence non si è solo visto ogni film e serie tv possibile sull' argomento ma anche letto libri non fiction, creandosi una cultura sulle vere streghe, finché un giorno non gli è venuta un'idea: e se una delle streghe di Salem durante la vera caccia alle streghe e relativo iniquo processo nel 1692, avesse stretto un accordo con la Massachusetts Bay Militia? Così le streghe firmano gli accordi di Salem ed entrano a far parte dell'esercito, ma non solo, nel tempo acquisiscono ruoli di comando, sia nell'esercito che come presidenti degli Stati Uniti come non li avete mai visti (e nessun altro paese se per questo), ovvero una società matriarcale.
Laurence racconta che in origine aveva proposto l'idea come una serie di romanzi, che però non erano stati accettati, così nel frattempo aveva creato la suddetta Claws, finché uno dei produttori esecutivi non gli aveva detto
E se Motherland fosse una serie tv?
Ma non si tratta solo di streghe: in questa realtà alternativa ci sono donne nere diventate eroine dell'esercito, generali, presidenti. E lo showrunner, gay dichiarato, ha voluto un team di sceneggiatrici per avere un punto di vista femminile per realizzare la sua visione. Ma attenzione, non aspettatevi un manifesto contro gli uomini, in Motherland c'è una guerra in atto ed è questo il centro degli eventi. E vi abbiamo accennato al fatto che una delle di streghe di Salem vive ancora ai giorni nostri?
Le cadette
Così durante il Conscription Day ecco arrivare a Fort Salem Raelle (Taylor Hickson, Deadly Class), una recluta riluttante, ostile verso le figure autoritarie che ha perso di recente la madre in battaglia. Tally (Jessica Sutton, The Kissing Booth), gentile, con una grande forza di volontà e molto curiosa che si arruola malgrado l'appassionata disapprovazione della madre. Infine Abigail (la semiesordiente Ashley Nicole Williams) indubbiamente una donna alfa, intelligente, determinata e coraggiosa la cui famiglia appartiene ai ranghi più alti dell'esercito e non vede l'ora di unirsi ai ranghi di questo esercito di streghe, malgrado abbia perso quattro sorelle in guerra e potrebbe essere esonerata dal reclutamento. Qui incontrano la misteriosa Scylla (l'attrice svedese Amalia Holm, Millenniun: Quello che non uccide) la quale inizia una relazione con Raelle. Le tre ragazze scopriranno che sono più forti insieme, se solo riuscissero a non litigare tutto il tempo.
Il mondo
L'autore si è dato molto da fare nel creare un universo dettagliato: gli Stati Uniti sono divisi sì da un confine, ma non per i nostri famigerati motivi, bensì esiste il territorio chiamato Matrifocal Allotment ovvero lo stato delle streghe e il ben più grande, il Chippewa Session a est dei monti Appalachi, che è stato ceduto alle tribù originarie in cambio di aiuto magico, come quello che ha consentito al generale Sarah Alder (Lyne Renee, il prossimo, quando uscirà, The Gentlemen di Guy Ritchie), l'originale firmataria degli accordi di Salem, di vivere per trecento anni senza invecchiare di un minuto. Questo perché ai tempi stava per morire e con il loro aiuto ha avuto modi di spargere la sua età in un gruppo di streghe. Vi spieghiamo meglio: con lei ci sono sette donne anziane chiamate Biddies, in realtà hanno venti anni, ma ognuna di loro ha assorbito quaranta/cinquanta anni della Adler perché questa è la natura della magia: un grande guadagno richiede un grande sacrificio. Un altro dettaglio è che in questo mondo la magia viene chiamata lavoro, il che spesso significa che le giovani streghe uniscono le loro voci per creare un incantesimo. Per farlo usano i cosiddetti semi del suono, ovvero sessantuno suoni sacri della Terra per creare scudi mistici e potenti getti d'aria. Se non interi uragani come potrete scoprire.
Ma quando inizia la storia, questa istituzione, che la spietata organizzazione terroristica (altrettanto magica ma molto più letale) chiamata Spree definisce schiavitù, sta lentamente decadendo e stanno nascendo sempre meno streghe. Ma questo è uno dei misteri che verrà risolto nei dieci episodi della prima stagione che comincia oggi sul canale più dichiaratamente YA della Disney, ovvero Freefrom, ma che il giorno dopo debutterà su quello più adulto, Hulu (il canale in streaming di The Handmaid's Tale) segno che la major ci tiene a dimostrare che questa serie è mirata a un pubblico più ampio, nel frattempo vi lasciamo con il più recente trailer ufficiale, benvenuti a Motherland: Fort Salem.
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