David Bowie è un'icona immortale della musica, un artista camaleontico, poliedrico e creativo come pochi. Fu acclamato dal pubblico, dalla critica e dai colleghi musicisti per l'inventiva, la capacità di spaziare fra diversi generi musicali e di rinnovarsi costantemente. Scomparso da qualche anno, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi fan, ma la sua musica vivrà per sempre.
Roberto Guerra, che non manca sicuramente di quella creatività cara ad ogni artista che si rispetti, ha pubblicato presso la casa editrice TED (Tiemme Edizioni Digitali) la sua ultima fatica, David Bowie Renaissance: Poesie spaziali. Con questa serie di invenzioni/intuizioni liriche, l'autore "trasforma l’artista inglese in un’opera d’arte linguistica, declinandola nell’arte per antonomasia, quella legata soprattutto al mondo della poesia". Lo fa da paladino del neofuturismo, da araldo di quell'avanguardia ignorata dal Duca Bianco, che costituisce l'essenza stessa dello scrittore ferrarese. Alla ricerca di un'estetica del futuro, autenticamente spaziale, Roberto Guerra ha trovato in David Bowie, uno spirito affine, il suo soggetto caratteristico. Da Space Oddity a Life on Mars, fino alle più importanti apparizioni cinematografiche, la carriera stessa del musicista londinese può essere considerata una conferma delle analisi storiche di futurologi come Robert Jungk o Isaac Asimov, i quali auspicavano una "futurologia utopica e visionaria", che nell'arte e nella letteratura trovasse la sua ragion d'essere.
Per ritornare alle poesie, l'articolato palinsesto della silloge si muove prevalentemente e alternativamente tra matematica e amore: Life on Mars, Tecno Bambole, Il ritratto di Hal 9000, Station to Station 2.0, Space Mammy. A fornire le coordinate di questo affascinante viaggio spaziale, oltre alla prefazione dello stesso Guerra, ci sono le note introduttive di Sandro Battisti (scrittore di fantascienza e connettivista) e Riccardo Roversi (giornalista, scrittore e critico letterario).
Il libro
«Un atto d’amore. E come vorremmo chiamare, altrimenti, quest’opera che Roberto Guerra ha dedicato all’immenso Duca Bianco, a David Bowie, a David Jones, a Ziggy Stardust o Major Tom? Un lavoro poetico consacrato a un artista che cambiava camaleonticamente nomi per mutare continuamente la propria inventiva». (Sandro Battisti)«Dopo molti anni dalla sua lirica di avanguardia postfuturista – e dopo innumerevoli sperimentazioni in altri generi letterari – Guerra torna finalmente alla poesia senza mediazioni, verrebbe da dire alla poesia “pura” se non vi fosse il rischio di creare equivoci». (Riccardo Roversi)
L'autore
Roberto Guerra (Ferrara, 9 settembre 1960), noto anche come Roby Guerra e Futurguerra, è uno scrittore italiano e videopoeta, promotore dagli anni '80 del nuovo futurismo e per una nuova poetica prossima al futurismo, al connettivismo ed al transumanesimo, di cui è coordinatore del LLF, Laboratorio Letteratura Futurista (AIT). Ha pubblicato alcune raccolte poetiche, alcuni saggi, romanzi di fantascienza, tape o CD di poesia sonora e computerpoesia, video. Ha curato (con lo scrittore e critico letterario Lamberto Donegà) la rivista Poeticamente (anni '80 e '90). Ha partecipato (con Franco Ferioli), con Fiori della Scienza alla rassegna video U-Tape 1985, a cura del Centro Video Arte di Ferrara. Ha collaborato e pubblicato (anni 90) con la rivista letteraria La Revolte des Chutes (Parigi), (a cura del poeta Marc Kober) e partecipato – con il tape di computerpoesia Les Robots de 7 ans – all'evento Marché de la poesie, 1991 (Parigi). Ha collaborato (anni' 80 e '90) con il periodico Futurismo Oggi (a cura di Enzo Benedetto, Roma). Ha pubblicato alcuni testi per la rivista letteraria Argo di Bologna (2010), la poesia L'era dei robot (con lavoro grafico del videoartista Maurizio Camerani) per la rivista Numero Zero (Ferrara). Da Balla Marinetti (2005, poesia sonora con G. Felloni), ha realizzato( con lo scrittore Riccardo Roversi e la coreografa/ballerina Alessandra Fabbri) lo spettacolo transfuturista (tecnodance), Punkedelyc Cybernova. Ha realizzato i video Bunker e New Dance Pop (con Andrea Forlani e Filippo Landini, 2000), Automata Voltaire (con Vitaliano Teti, 2007), Ninna Nanna di Marinetti (con Massimo Croce, 2008), Moana Lisa cyberpunk (2010). Ha partecipato, nel 1999 (Ferrara) al Convegno sull'Immaginario Contemporaneo (a cura di Roberto Pazzi). Ha partecipato a alcune edizioni di The Scientist, video festival internazionale di Ferrara: città in cui, nel 2009 ha curato con Ferrara Video&Arte, un centenario futurista, segnalato dalla Rai nello speciale Il Futuro del Futurismo. Nel 2007 ha curato a Ferrara, Futurismo Renaisance, anteprima del centenario futurista (versione video con Eugenio Squarcia). Ha curato «Biancaneve a New York» della poetessa Sylvia Forty (Este Edition, 2002, Ferrara). Ha partecipato a Tranvision 2010 (Milano) convegno internazionale sul transumanesimo. Come blogger, dal 2008, cura, la rivista online Futurismo 2009, il blog giornale futurista Asino Rosso, la casa editrice online Futurist Editions e dal 2011, il blog Nuova Oggettività , per l'omonimo progetto culturale. Ha curato, dal 2009 al 2012, le guide Controcultura e Ferrara per SuperEva.
Roberto Guerra, David Bowie Renaissance: Poesie Spaziali, Note di Sandro Battisti e Riccardo Roversi, Tiemme Edizioni Digitali, pagg. 54, Euro 3,00 (ebook).
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