In un'intervista appara su Sci-Fi Wire, Rob Coleman, responsabile delle animazioni digitali di Star Wars: Episodio II, ha detto che la Industrial Light & Magic ha fatto passi da gigante nella tecnologia digitale tra Episodio I e Episodio II, cambiamenti che si sono manifestati soprattutto nel personaggio di Yoda. "In Episodio I c'erano solo due sequenze di Yoda in digitale," ha rivelato Coleman, che si è occupato delle animazioni digitali anche di The Phantom Menace. "Una è verso la fine del film, quando Obi-Wan è in ginocchio che parla con Yoda, e l'altra è durante la sequenza del funerale, quando Yoda parla con Mace Windu." Di ben altra portata è stato invece l'impegno che ha coinvolto Coleman e il suo gruppo nella creazione di Yoda per Episodio II. "Tra Episodio I e Episodio II," ha raccontato Coleman, "ero interessato nel vedere se era possibile creare una prestazione di uno Yoda digitale veramente credibile, che potesse essere inframmezzata a un pupazzo (animato e doppiato come sempre da Frank Oz). In quel periodo non sapevamo ancora come fosse il copione, ma una volta che lo abbiamo visto, ci siamo resi conto che Yoda era molto coinvolto nel film, con una gran quantità di movimenti, ed è risultato chiaro che avremmo dovuto avere uno Yoda interamente digitale. Anche mentre giravamo a Sydney, non era ancora stato deciso se Yoda sarebbe stato tutto interamente digitale o in parte anche pupazzo. Solo dopo la prima serie di animazioni digitali che abbiamo prodotto, George si sentì confortato dal fatto che avevamo ritrovato l'essenza e lo spirito delle meravigliose performance che Frank (Oz) aveva raggiunto con il pupazzo. E si sentì confidente che il mio team fosse in grado di farcela... non solo per quanto riguardava l'animazione digitale, ma anche per quello che concerneva i vestiti e la pelle. A questo proposito ho studiato L'Impero Colpisce Ancora, la prima volta in cui il pubblico vide Yoda. Ho studiato come si muoveva, le espressioni del suo viso e l'aspetto dei suoi vestiti e della sua pelle. C'era bisogno di un filo conduttore tra quello che Frank aveva fatto nel 1980 e quello che stavamo facendo oggi."