Valutazione tecnica
A metà tra James Bond e Batman, Zorro - la volpe, torna a nuova vita nella sua ultima versione cinematografica, grazie all'energia di un regista come Martin Campbell (007 Goldeneye) e al brio e all’eleganza di due attori fascinosi come Antonio Banderas e Sir Anthony Hopkins.
E nonostante - tra film e telefilm - Zorro viva la sua cinquantesima avventura sullo schermo, la salute della storia e del personaggio trae nuova linfa da una scenggiatura scanzonata e allegra, con tutti i soliti ingredienti di onore, avventura e amore che tanto hanno caratterizzato le gesta di una delle figure maggiormente radicate nel nostro immaginario collettivo letterario e cinematografico.
Se Sir Anthony Hopkins del classico Zorro incarna il carisma e la seduzione, Banderas - un bandito sfortunato, ma buono cui è stato ucciso il fratello - diventa l'emblema popolano della voglia di imitare una leggenda. Tutti abbiamo desiderato - almeno una volta nella vita - nascondere la nostra identità sotto la maschera di Zorro. Banderas ne ha l'opportunità per vendicare l'ormai anziano Don Diego de la Vega cui il perfido ex governatore spagnolo della California ha sottratto la figlia. Questa , infatti, è stata allevata in Andalusia senza conoscere le sue vere origini. Vent'anni dopo quando il Messico è ormai indipendente, il cattivissimo governatore torna per fare in modo che la stessa California diventi uno stato a se stante, governato dal terrore. Zorro - scampato da poco alle patrie galere - questo non lo può certo permettere. Così decide di sfidare il nemico decennale che oltre a uccidere - seppure involontariamente - sua moglie, gli ha sottratto anche la figlia. Incontrato casualmente un giovane che aveva conosciuto bambino il giorno del suo arresto, Don Diego de la Vega lo istruisce per diventare Zorro. Un invincibile difensore dei deboli il cui compito è impedire che la California diventi uno stato di oppressione per i poveri peones.Così sulla scena - adesso - ci sono due Zorro. Un vecchio e un giovane pronti a combattere per la libertà del loro paese e la salvezza di una giovane donna. Una figlia per il primo, una passione per il secondo.
Ne La maschera di Zorro si rivive il mito della Frontiera e della libertà e soprattutto viene sfruttata molto bene l'idea di riallacciarsi a un passato che tutti ricordiamo senza avere visto. Non era Anthony Hopkins - ovviamente - lo Zorro che ha cavalcato di fronte ai nostri occhi tante volte, ma Douglas Fairbanks, Tyrone Power, Guy Williams e perfino Alain Delon. Era la Z disegnata dalla spada di questi attori a finire sul fondo dei pantaloni del Sergente Garcia e deglia altri nemici della "Volpe con la maschera".
Eppure lo Zorro del duo Hopkins/Banderas si collega perfettamente a quelli del passato facendone continuare le avventure in maniera dinamica e moderna.
Se all'inizio sembra di assistere a un film degli anni Cinquanta, mano a mano il film trova la sua connotazione ironico spettacolare, sganciandosi dai filoni tipici del dramma che non venendo enfatizzati, rimangono piacevolmente presenti in secondo piano. La maschera di Zorro è un gradevole film commerciale in cui lo stile tipico dei migliori film Western, l'ironia e il fascino di due attori come Banderas e Hopkins, la bellezza della stupenda Catherina Zeta Jones, si sposa sapientemente con i tratti del moderno cinema d'azione.
Un kolossal divertente e seducente che fa rivivere il mito di Zorro come solo il produttore esecutivo Steven Spielberg poteva fare.
Extra
Il formato Superbit - destinato alla proiezione per gli Home Theaters - privilegiando le qualità audio video non ha inserti speciali.
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