Blessed Be the Fight, così si presenta la stagione tre di The Handmaid's Tale, che come scopriremo, sta per gettare i semi del cambiamento all'interno della repubblica (per così dire) di Galaad.

Con l'arrivo in USA della nuova stagione Variety è andato a intervistare lo showrunner Bruce Miller, per farsi raccontare cosa aspettarsi dopo il finale della stagione due.

Dove eravamo rimasti

Sul finale della stagione due accadevano tre momenti fondamentali (se dovete ancora vederla non leggete le righe che seguono).

Emily (Alexis Bledel) pugnalava (finalmente, qualcuno potrebbe dire) Zia Lydia (Ann Dowd) e si preparava a fuggire; Serena (Yvonne Strahovski) proponeva ai capitani della repubblica che le bambine potessero leggere la bibbia ma perdeva l'appoggio delle altre mogli e si vedeva tagliare un dito senza che il marito Fred (Joseph Fiennes) facesse nulla per impedirlo. Infine, June/Offred (Elizabeth Moss) tentava di fuggire con la figlia appena nata ma veniva brevemente fermata da Serena, prima che lei stessa decidesse di lasciarla andare. Fred tentava di fermarla ma veniva bloccato da Nick (Max Minghella) che lo minacciava con una pistola. Infine arrivata al punto di incontro, June decide di lasciare la neonata a Emily a tornare indietro a combattere.

Ora

La terza stagione inizia pochi istanti dopo la fine della precedente: Miller definisce June come una donna che ha avuto la capacità di osservare e ascoltare e ha capito come funzionano le cose, per cui ora ha più mezzi a sua disposizione per dare inizio alla sconfitta di Galaad. Lei pensa di poter usare il comandante Lawrence (Bradley Withford), l'uomo che ha creato Galaad ma sui cui ha forti ripensamenti, per avere l'altra figlia e poter scappare, ma le cose non andranno come immagina. Ma la sconfitta non fa che accendere ulteriormente la sua volontà di unirsi alla resistenza. Per riuscirci però dovrà cambiare a livello interiore: essendo una donna dotata di molta empatia dovrà accettare che per essere in grado di cambiare le cose, lei per prima deve diventare un'altra persona.

Il comandante Lawrence

Personaggio ora diventato centrale, è diviso tra due visioni contrapposte: i successi che ha ottenuto creando Galaad e gli errori commesso facendolo. Lui pensa di essere affascinante, un grande intrattenitore, ma è anche imprevedibile,  strategico, intelligente e pensa che June possa essere pericolosa. Il rapporto tra i due sarà uno dei punti focali della storia.

Serena e Fred

Essere diventata madre e il sacrifico da lei compiuto per dare alla figlia un futuro migliore l'hanno cambiata profondamente, ma contemporaneamente non fa che ripensare alla sua decisione e desiderare di poterla cambiare. il comandante Fred si è reso conto di avere spinto la moglie sull'orlo della follia e passerà buona parte del tempo cercando di fare qualsiasi cosa per la moglie. Ma soprattutto, comincerà a vedere quanto sia cambiato, in peggio, nel corso degli anni e cercherà davvero di cambiare rotta, ma che sia possibile o no, lo scopriremo nel corso della stagione.

Washington

Nella capitale scopriremo che le regole contro le donne sono ancora più ferree e orribili: non solo hanno il velo anche sulla bocca, ma quelle che vengono definite più devote hanno le labbra chiuse con tre anelli. Perfino Zia Lydia troverà estremo quello che vedrà e non desidererà altro che tornare a casa.

Emily

Per il suo arrivo arrivo in Canada, Miller ha voluto raccontare l'impatto psicologico di una rifugiata che lascia un paese orribile per arrivare in un contesto molto diverso. Per Emily occorrerà del tempo per imparare nuovamente a vivere e superare i danni psicologici di quanto le è avvenuto.

La terza stagione di The Handmaid's Tale debutta oggi mercoledì 5 giugno negli Stati Uniti, vi terremo al corrente sull'arrivo da noi e nel frattempo vi lasciamo con il trailer ufficiale.