Poco più di un anno fa, agli inizi di Marzo, facevo la conoscenza con Capitan Artiglio. Il fatto è che, in quei giorni, era uscito il suo debutto-non debutto, (bisogna considerare che il suo nome era già conosciuto sui social e i suoi lavori ampiamente apprezzati nel web), il suo Kids With Guns che prese il suo nome e lo lanciò verso il decollo. Il primo segno di questo successo fu l'inaspettato (o forse no) tutto esaurito nei giorni del Rho-Fiera 2018.Fra lo stupore generale e la soddisfazione dei ragazzi della BAO Publishing, i dinosauri e i pistoleri di Julien Cittadino (vero nome di Capitan Artiglio) avevano colpito e lo avevano fatto forte.
Organizzamo anche una breve intervista con l'autore, eccovela:
I dinosauri di Capitan Artiglio
Dopo il sold out del Cartoomics di Milano, abbiamo fatto qualche domanda a Julien Cittadino sul suo ultimo lavoro.
LeggiEd eccoci qui, poco più di un anno dopo, non a raccontare come nacque quel successo, ma perché il fenomeno Kids With Guns ha preso piede.
Facendolo, parleremo del secondo capitolo della saga-trilogia.
Quando comincia la prima, rapida, sfogliata del volume, notai subito una cosa: i dettagli. Presi allora il primo albo e lo misi a confronto: certo, c'era un evidente cambio di ambientazione che passava dal western-deserti-postap alle città-pulp-80's con un conseguente aumento dei dettagli.Certo! Ma la verità era che il livello qualitativo stesso era aumentato; il tratto si era affinato diventando più delicato e preciso.Non che mi servisse una qualche conferma o "una spinta" per iniziare la lettura di Tribe: questo fu una semplice quanto inaspettata sorpresa. E non è questo il bello!
In un mondo in cui l'immortalità porta più problemi che vantaggi, in cui per sopravvivere è meglio far parte della banda giusta e non far arrabbiare quella sbagliata, una bambina fonda la sua posse per ritrovare una parvenza di famiglia
(Dalla quarta di copertina)
La storia non perde tempo a rendersi interessante ed entra subito nel vivo: senza mezzi termini, ci butta in faccia i tre fratelli Doolin che, sebbene uccisi nel precedente capitolo, li ritroviamo belli che vivi e vegeti. Un enorme tizio con la maschera di Anubi spiega a uno dei tre, Duke, il maggiore, che è grazie ai teschi di Moloch in loro possesso che sono ancora vivi.
![](https://www.fantascienza.com/imgbank/halfpage/201905/35733-kids_with_guns_tribe_2.jpg)
Immortali, per la precisione. Il sopracitato tizio mascherato, si rivelerà poche pagine dopo essere niente meno che Bill "La Morte" Doolin, padre dei tre fratelli e colui che gli ha donato i teschi magici.Bill ha un piano che porta avanti da tutta una vita, ed è grazie ai suoi figli e la sua banda, "Il mucchio selvaggio", che riuscirà a realizzare il progetto.Nel mentre la bambina senza nome, si ritroverà sola con il suo Carnotauro, abbandonata a sé stessa. Comincerà a vagare per la città, finché un gruppetto di ragazzi spauriti troveranno il coraggio di farsi avanti e presentarsi a lei.
Stop. Non vado oltre. Niente spoiler.
Il pregio della trama di questo capitolo è che va a complicare e intricare le "cose". La trama lineare del primo volume si fa più articolata; non solo i filoni narrativi si moltiplicheranno, ma un po' come i disegni, tutto si dettaglia di informazioni e lo stesso mondo irromperà nella narrazione con il suo background.
![](https://www.fantascienza.com/imgbank/halfpage/201905/35732-kids-with-guns-2-tribe.jpg)
Compariranno i primi e originali abitatori del pianeta, gli Xiantu, una sorta di razza di pipistrelli antropomorfi, creatori dei teschi magici; ricordano nei modi e nell'aspetto i nativi americani e con loro sembrano aver condiviso la triste sorte.I teschi di Moloch, i magici artefatti che rendono immortali i tre fratelli Doolin, non si limiteranno ad essere solo oggetti magici, dimostrando anche loro di "aver carattere".
Tutto questo rende Kids With Guns 2 – Tribe non solo il secondo capitolo di una saga, ma un vero e proprio punto di svolta, se non una presa di coscienza (anche dell'autore) delle potenzialità della storia che riesce a uscire dai parecchi canoni fumettistici, mescolando generi e stili, tenendo incollato il lettore fino all'ultima pagina. Fino all'ultima vignetta. Fino all'ultima didascalia.È un centro perfetto che non delude e che supera ogni previsione, anche le più ottimistiche.
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