Childhood's End (1953, in italiano Le guide del tramonto) è uno dei romanzi più noti di Arthur C. Clarke. Sui cieli della Terra appaiono enormi astronavi, ferme sopra le principali città del pianeta e in silenzio. Dopo sei giorni la specie aliena dei Superni si manifesta: è una civiltà avanzata giunta sul nostro pianeta con l'intento di portare pace e benessere. Nei due secoli su cui si snoda la trama del romanzo viene rivelato progressivamente il ruolo dei Superni nel declino della razza umana.
Se ci affacciamo sul mondo della musica rock ci accorgiamo che esistono almeno due canzoni con questo titolo: una dei Pink Floyd (dall'album Obscured by Clouds, 1972), l'altra degli Iron Maiden (dall'album Fear of the Dark, 1992), anche se in entrambi i casi sembra che il romanzo di Clarke sia stato di ispirazione solo per il titolo del brano e non per il testo. Un'altra canzone contiene il titolo del romanzo: Childlike Faith in Childhood's End dei Van Der Graaf Generator (brano conclusivo di Still Life, 1976) e riprende da Clarke la visione escatologica dell'ultima parte del romanzo. Anche Watcher of the Skies dei Genesis (brano d'apertura di Foxtrot, 1972) è ispirato alla parte finale dell'opera, con gli alieni che osservano dall'alto le vestigia di una civiltà un tempo evoluta.
Altri scrittori di fantascienza sono stati fonte d'ispirazione per canzoni rock o, in alcuni casi, per interi album. Tra i più "gettonati" ci sono George Orwell e Aldous Huxley con le visioni distopiche dei loro romanzi 1984 (del 1949) e Brave New World (Il mondo nuovo, del 1932).
Sono invece pochi gli autori di fantascienza che possono vantarsi di avere prodotto esplicitamente testi per canzoni di musica rock o di avere addirittura suonato con alcuni artisti. Uno di questi è lo scrittore inglese Michael Moorcock. E le band che hanno collaborato con lui sono tra le più note del panorama musicale degli anni settanta e ottanta: gli Hawkwind e i Blue Öyster Cult.
Moorcock e gli Hawkwind
Gli Hawkwind esordiscono sulla scena musicale nel 1970 con un disco che porta il loro stesso nome. Lo stile musicale risente di diverse influenze: psichedelia, elettronica, hard rock. Tra i fondatori il chitarrista Dave Brock, l'unico a restare sempre nella band.
Il successo arriva con il disco successivo In Search of Space (1971) che sancisce anche l'inizio del legame degli Hawkwind con la fantascienza, diventando uno degli album più rappresentativi dello space rock. Alla realizzazione del disco partecipa anche Robert Calvert, scrittore e poeta sudafricano, amico di Michael Moorcock. Calvert si occupa di definire la "filosofia" del gruppo componendo un libretto di ventiquattro pagine (The Hawkwind Log) incluso nel disco. La parte iniziale del libretto contiene il breve racconto di fantascienza The Sole Solution (Solitudine, 1956) dello scrittore inglese Eric Frank Russell, in cui viene affrontato il tema della Creazione. Viene poi raccontato il ritrovamento al Polo Sud l'8 luglio 1971 dell'astronave Hawkwind da parte del Capitano RN Calvert della "Société Astronomae", un'associazione dedita alla dimostrazione dell'esistenza e alla scoperta di intelligenze extraterrestri, che si prefigge, con la pubblicazione di alcuni estratti del diario di bordo dell'astronave, di stimolare la mente di "scienziati, mistici, occultisti, poliziotti e bambini ovunque". Prima del resoconto del viaggio c'è una lunga citazione, a firma "Don Juan", da The Teachings of Don Juan: A Yaqui Way of Knowledge (Gli insegnamenti di Don Juan. Una via Yaqui alla conoscenza, 1968) dello scrittore peruviano (naturalizzato statunitense) Carlos Castaneda, uno dei testi principali dello sciamanesimo e quindi alla base della filosofia hippie cui si ispirano gli Hawkwind. Questo richiamo filosofico è ben sottolineato dalle immagini esoteriche realizzate dal grafico Barney Bubbles, autore anche della copertina del disco.
Il "log" è riferito a sei giorni, anche se in ciascuno di questi si svolgono viaggi avanti e indietro nel tempo e nello spazio: dalla galassia NGC 205 della costellazione di Andromeda alla Nebulosa Trifida, fino alla Terra, su cui i membri dell'astronave assistono a vari eventi, tra cui quello del 17 dicembre 1970 in cui gli Hawkwind, cinque ragazzi londinesi, sono processati per avere esaltato l'amore libero e l'utilizzo di droghe. L'ultima annotazione del diario non riporta una data e recita: "Ho visto il Tao e ho viaggiato nella Via di Mezzo…". La copertina posteriore del disco riporta la scritta "TECHNICIÄNS ÖF SPÅCE SHIP EÅRTH, THIS IS YÖÜR CÄPTÅIN SPEÄKING: YÖÜR ØÅPTÅIN IS DEA̋D". Si noti la presenza di vari segni grafici tipici delle lingue del Nord Europa, tra cui la dieresi che diventerà segno distintivo di alcune band hard rock ed heavy metal, come Blue Öyster Cult, Motörhead, Queensrÿche, Mötley Crüe.
Le canzoni del disco sono ovviamente a tema spaziale. Tra queste la lunga You Shouldn't Do That e la hit Master of the Universe. Nelle stesse sessioni viene registrata (ma pubblicata solo su 45 giri) Silver Machine, una delle canzoni più rappresentative della band.
Non è escluso che all'ispirazione per il complesso Hawkwind Log possa aver contribuito Moorcock. Di sicuro l'interazione tra lo scrittore e la band comincia ufficialmente con il disco successivo, pubblicato nel 1972: Doremi Fasol Latido. Moorcock, interpellato da Robert Calvert, concede l'utilizzo della trama del romanzo The Black Corridor (Il corridoio nero, 1969) per il testo della canzone Space Is Deep. Nella formazione è entrato anche Lemmy Kilmister che nel 1975, allontanato dagli Hawkwind, fonderà i Motörhead.
Il disco è un vero concept album a tema spaziale: la storia è elaborata da Calvert e, come riportato nella copertina posteriore, è una raccolta di canti spaziali ritualistici, inni di battaglia e canzoni stellari di lode utilizzate dal clan familiare degli Hawkwind nel loro epico viaggio verso la leggendaria terra di Thorasin. Il titolo è riferito alla scala cromatica e, come spiegato da Burney Bubbles (anche in questo caso autore della bellissima copertina), rimanda alla musica delle sfere. Si tratta del disco più riuscito degli Hawkwind.
La dimensione "spaziale" degli Hawkwind diventa ancora più marcata dal vivo, in cui la band dà luogo a performance estenuanti (la durata dei concerti scende di rado al di sotto delle quattro ore) caratterizzate da un'esperienza non solo acustica ma anche visiva, con luci, effetti speciali, mimi e ballerine. Affinché lo spettatore possa calarsi nel "rituale spaziale", all'ingresso del concerto riceve un programma che contiene l'elenco delle canzoni, i testi e una rielaborazione della saga spaziale degli Hawkwind. In fondo al programma si leggono i ringraziamenti a "Michael Moorcock, John Harrison, Frank Herbert, Robert Heinlein, Lin Carter, Colour television, Philip Jose Farmer, David Hardy, Sir Patrick Moore, Einstein". E Michael Moorcock merita pienamente quei ringraziamenti poiché è diventato parte integrante dello show degli Hawkwind: per loro ha composto Black Corridor e Sonic Attack, che recita sul palco insieme ad altri pezzi. La "summa" di questi show è immortalata nel disco Space Ritual, non a caso l'album di maggiore successo commerciale per gli Hawkwind.
Nel 1974 esce Hall of the Mountain Grill: il disco è ancora incentrato sulle tematiche spaziali, ben sottolineate dalla copertina, disegnata da Barney Bubbles, che raffigura un'astronave abbandonata nelle nebbie di una laguna aliena.
La collaborazione tra Moorcock e gli Hawkwind riprende nel 1975 con il disco Warrior On The Edge Of Time. L'album è basato sul romanzo di Moorcock The Eternal Champion (Il campione eterno, 1970). Moorcock non si limita a fornire l'ispirazione per il disco ma partecipa attivamente alla sua realizzazione scrivendo e recitando i testi di The Wizard Blew His Horn, Standing at the Edge, Warriors e soprattutto Kings of Speed, il singolo di lancio del disco.
Sempre nel 1975 Moorcock partecipa alla realizzazione del secondo album solista di Robert Calvert: Lucky Leif and the Longships. Si tratta di un concept album ucronico (prodotto da Brian Eno) in cui si immagina quanto diversa sarebbe potuta essere la cultura americana se i Vichinghi avessero colonizzato il continente.
Gli Hawkwind, nel frattempo, continuano a pubblicare senza Moorcock dischi con tematiche fantascientifiche, sebbene più blande rispetto ai dischi degli esordi. Nel 1976 pubblicano Astounding Sounds, Amazing Music che nel titolo e nella copertina richiama le vecchie riviste di fantascienza Astounding e Amazing Stories.
Quark, Strangeness and Charm esce nel 1977. Il brano d'apertura è Spirit of the Age, racconto di fantascienza in musica su testo di Calvert. Le parole di Damnation Alley sono ispirate all'omonimo romanzo di Roger Zelazny (1969). Zelazny ispira anche la canzone Jack of Shadows (basata sul libro omonimo del 1971) del disco PXR5 del 1978. Altre canzoni a tematica fantascientifica sono Uncle Sam's on Mars, Infinity, Robot (ispirato alle Tre Leggi della Robotica di Asimov) e High Rise (basata sull'omonimo romanzo di J.G. Ballard del 1975 pubblicato in italiano con il titolo di Condominium).
Levitation è un disco del 1980 che costituisce una sorta di ritorno alle origini sia dal punto di vista delle tematiche space rock sia per la copertina che raffigura un'astronave a forma di aquila in procinto di atterrare.
Il disco successivo (Sonic Attack, 1981) sancisce la ripresa della collaborazione tra Moorcock e gli Hawkwind. La title track è una nuova incisione dell'omonima canzone già pubblicata in Space Ritual. Moorcock contribuisce al disco scrivendo anche i testi di Psychosonia, Coded Languages e Lost Chances; in Coded Languages è anche voce solista.
Moorcock partecipa anche alla stesura dei testi per il disco Choose Your Masques (1983), sebbene questi siano ufficialmente accreditati a sua moglie Lynda Steele a causa di una disputa legale in corso. Il contributo di Moorcock è relativo ai brani Choose Your Masks e Arrival in Utopia. Il disco contiene inoltre la canzone Fahrenheit 451, ispirata all'omonimo romanzo distopico di Ray Bradbury pubblicato nel 1953.
L'ultimo disco che vede la partecipazione di Moorcock è The Chronicle of the Black Sword del 1985. Si tratta di un concept album basato sulle vicende di Elric di Melniboné, protagonista di svariati romanzi di Moorcock. Lo scrittore contribuisce al disco scrivendo il testo di Sleep of a Thousand Tears.
La carriera degli Hawkwind prosegue senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri, grazie principalmente al fondatore Dave Brock. Il tema principale dei dischi resta lo space rock, sebbene variamente contaminato. Tra la produzione degli ultimi anni vanno segnalati la colonna sonora di Alien 4 (1995) e The Machine Stops (2016), concept album basato sull'omonimo racconto di E. M. Forster (1909) in cui si immagina che l'umanità non possa più vivere sulla superficie terrestre; ogni individuo vive pertanto recluso sottoterra e i suoi fabbisogni sono soddisfatti da un'onnipotente Macchina Globale.
Moorcock e i Blue Öyster Cult
Gli americani Blue Öyster Cult fanno la loro comparsa sulla scena musicale con l'omonimo disco del 1972. Raggiungono la notorietà con il terzo album, Secret Treaties (1974), che contiene una delle canzoni più note: Astronomy.
Il successo planetario arriva nel 1976 con l'album Agents of Fortune, lanciato dal singolo (Don't Fear) The Reaper. Il disco contiene anche E.T.I. (Extra Terrestrial Intelligence), in cui si parla di tre "uomini in nero" che proibiscono al narratore di riferire del suo incontro con gli UFO.
L'album seguente, Spectres (1977), fa proseguire il momento positivo della band grazie anche al singolo Godzilla, ispirato all'omonimo mostro protagonista di svariati film giapponesi (e il testo contiene in effetti una parte in giapponese).
La collaborazione con Michael Moorcock comincia con il disco seguente, Mirrors, pubblicato nel 1979. Moorcock scrive il testo di The Great Sun Jester ispirandosi al suo romanzo The Fireclown (che, per inciso, ha ispirato anche Set the Controls for the Heart of the Sun dei Pink Floyd).
Anche l'album pubblicato l'anno dopo (Cultösaurus Erectus) vede la collaborazione tra Moorcock e la band nel brano che apre l'opera e si intitola Black Blade. Lo scrittore compone il testo basandosi sul personaggio di Elric; questi brandisce una spada chiamata "Stormbringer", la cui lama è completamente nera, a parte alcune iscrizioni misteriose di colore rosso sangue.
La terza e ultima presenza di Michael Moorcock quale compositore di testi per i Blue Öyster Cult avviene nel 1981 con la canzone Veteran of the Psychic Wars, inclusa nell'album Fire of Unknown Origin. Il testo è ispirato a The Eternal Champion e racconta la storia di un guerriero del futuro che si ritrova senza energie e senza speranza, afflitto da anni di incessanti guerre. La canzone viene pubblicata anche nella colonna sonora del film di animazione Heavy Metal.
La carriera della band prosegue con la pubblicazione di un disco dal vivo dal titolo e dalla copertina fantascientifici: Extraterrestrial Live (1982).
Dopo un paio di dischi non memorabili, i Blue Öyster Cult tornano alla ribalta nel 1988 con Imaginos, un concept album fantascientifico dalla genesi molto travagliata: nato con l'idea di essere il primo disco di una trilogia basata sull'influenza degli alieni sulla storia recente dell'umanità, l'album vede la luce otto anni dopo la sua prima stesura (ma la trama e alcune canzoni erano pronte già agli esordi della band) e in una forma diversa rispetto alle intenzioni iniziali. Ne viene fuori così una storyline piuttosto intricata da seguire. Nel 1804 nasce negli Stati Uniti un bambino di nome Imaginos che attira l'attenzione di alieni chiamati "Les Invisibles". Questi lo dotano di particolari abilità e ne fanno uno strumento per modificare la Storia secondo i loro fini, come è già avvenuto in passato quando è stato pilotato il sorgere della potenza dell'Inghilterra contro la Spagna. Longevo, sensitivo e in grado di mutare identità, ma ancora inconsapevole della sua missione, nel 1829 il ragazzo fa naufragio vicino alla costa messicana e viene tratto in salvo dai servi degli alieni, dediti al Culto dell'Ostrica Blu. Dopo essere stato messo al corrente dei piani degli Invisibles e aver accettato consapevolmente di farne parte, Imaginos rinasce come Desdinova, "Luce Eterna", e nel corso del successivo secolo, si intromette nella politica europea, influenzando capi di stato e masse in modo da facilitare l'avvento di nuove tecnologie e delle conseguenti Guerre Mondiali che spianeranno la strada alla dominazione aliena.
Il disco non riscuote successo, complici la scarsa promozione e il prodotto che è stravolto rispetto all'idea originaria. L'ucronia applicata alla storia della musica potrebbe chiedersi quale sarebbe potuto essere il risultato se l'opera fosse stata realizzata nei tempi e nei modi concepiti inizialmente…
La carriera solista di Moorcock
Torniamo a parlare di Michael Moorcock. Lo scrittore inglese ha pubblicato anche un disco con il nome di "Michael Moorcock & The Deep Fix". Il nome Deep Fix non è scelto a caso: è il nome della band immaginaria il cui leader è Jerry Cornelius, uno dei protagonisti di una quadrilogia di romanzi di Moorcock.
Il disco è del 1975 e si intitola New Worlds Fair. Si tratta di un concept album: un viaggio attraverso un parco dei divertimenti distopico, una metafora della società stessa. Il parco dapprima accoglie i visitatori, poi va verso la distruzione (The Last Merry Go Round), raggiungendo la sua fine su Dude's Dream (Rolling in the Ruins).
Nel 2018 gli Spirits Burning, un collettivo musicale che comprende membri di Hawkwind, Gong, Blue Öyster Cult, hanno pubblicato un disco con il nome di "Spirits Burning & Michael Moorcock" dal titolo An Alien Heat. Il disco è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Moorcock (1972), primo capitolo della serie Dancers at the End of Time.
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