Il fulcro della distopia orwelliana di OK Computer è nella parte centrale del disco, con l'accoppiata Karma Police/Fitter Happier. La "karma police" rimanda alla "thought police", la Psicopolizia che in 1984 è incaricata di prevenire gli "psicoreati". Alla karma police viene denunciato chiunque abbia comportamenti ritenuti non convenzionali. Il videoclip rende alla perfezione il senso d'angoscia di una delle canzoni più note e più belle dei Radiohead.
In Fitter Happier una voce computerizzata scandisce le istruzioni per una vita felice e di successo. Ma diventa subito chiaro che l'ideale che viene imposto è quello di un'esistenza piatta e allineata alla massa. La stessa forma di rassegnazione e di conformità a uno stile di vita che altri hanno modellato per noi è alla base della splendida No Surprises. Il senso di claustrofobia dei versi della canzone contrasta con la musica quasi infantile, mentre è perfettamente assecondato dal videoclip: un unico piano sequenza sulla testa di Thom Yorke chiusa in una boccia di vetro che si riempie progressivamente d'acqua.
Electioneering è un'amara riflessione sui politici privi di scrupoli, Climbing Up the Walls è probabilmente incentrata sulle malattie mentali. Lucky è insieme a Let Down una delle canzoni "positive" del disco. Che si conclude con The Tourist, un altro inno all'alienazione, stavolta incentrato sui ritmi frenetici dettati dalla vita moderna.
Negli anni novanta ritroviamo David Bowie, l'unico artista in grado di attraversare ben sei decenni (dagli anni sessanta ai giorni nostri) tra astronavi e visioni future. Dopo gli anni ottanta, piuttosto bui per la propria carriera, l'artista londinese ritrova una vena artistica soddisfacente alla metà degli anni novanta, guarda caso con un concept album a tema fantascientifico: 1. Outside (1995) narra di un futuro distopico (ambientato nel 1999) in cui il detective Nathan Adler indaga su alcuni omicidi commessi come "forma d'arte". The Hearts Filthy Lesson, Strangers When We Meet e Hallo Spaceboy sono i brani che meglio rappresentano l'album. Il brano principale dell'album successivo (Earthling, 1997) è Little Wonder, il cui videoclip (nominato come Best British Video nel 1998) mostra un alieno intento a osservare la vita dei terrestri.
Ispirato all'omonimo romanzo di Arthur C. Clarke (che ha scritto anche le note di copertina), The Songs of Distant Earth (1994) è un disco interamente strumentale, uno dei tanti con i quali Mike Oldfield ha provato a replicare il successo dell'epocale Tubular Bells, l'album d'esordio del 1973.
Una delle più famose incursioni della fantascienza nella musica rock negli anni novanta (e una delle poche di argomento "spaziale") è Intergalactic dei Beastie Boys, brano del 1998. Il video riprende il tema delle invasioni aliene caro ai film giapponesi alla Godzilla ed è infatti girato proprio a Tokio.
E, a proposito di videoclip, dobbiamo ricordare anche quello che accompagna la splendida Tonight, Tonight (1995), tratta dai uno dei dischi più belli degli anni novanta: Mellon Collie and the Infinite Sadness degli americani The Smashing Pumpkins. Il video, ispirato al film muto Le Voyage dans la lune del francese Georges Méliès, vince ben cinque premi agli MTV Video Music Awards 1996.
Fantascienza, hard rock ed heavy metal
Hard rock ed heavy metal hanno attinto alle tematiche fantascientifiche in maniera minore rispetto al progressive rock. Con la consueta consapevolezza di essere lacunosi perché un articolo, per quanto lungo, non può trattare in modo esaustivo una tematica così vasta, comincerei questa parte da una delle canzoni più belle degli anni settanta. Iron Man è contenuta nell'album dei Black Sabbath Paranoid, del 1970. L'Uomo di Ferro della canzone non ha attinenza con l'omonimo supereroe della Marvel, anche se è curioso notare che in una scena della trasposizione cinematografica il protagonista Tony Stark (interpretato da Robert Downey Jr.) indossa una t-shirt dei Black Sabbath; l'affinità è semmai con Gort, il protagonista del film Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951) diretto da Robert Wise. Un uomo che ha il potere di viaggiare nel tempo scopre la futura distruzione dell'umanità; nel viaggio di ritorno verso la nostra epoca un potente campo magnetico lo trasforma in acciaio rendendolo così inviso agli esseri umani. La sua vendetta si consuma distruggendo l'umanità che lui stesso avrebbe dovuto salvare.
Ancora i Black Sabbath. Into the Void è la traccia conclusiva dell'album Masters of Reality (1971). Il pianeta Terra è sull'orlo della distruzione causata dai suoi stessi abitanti, l'umanità prova a scampare al disastro fuggendo verso altri pianeti.
Space Truckin' chiude il bellissimo e celebre Machine Head (1972) dei Deep Purple. Un brano dal testo semplice in cui si immagina un viaggio a spasso per il sistema solare.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID