Anche Emerson Lake & Palmer hanno fatto ricorso alle tematiche fantascientifiche nei testi e nelle atmosfere delle loro canzoni: sono stati tra i primi a scrivere un'intera suite ambientata nel futuro. Tarkus, brano d'apertura dell'omonimo secondo album del 1971, è diviso in sette parti e racconta di questa creatura fantastica, metà armadillo e metà carro armato (illustrata anche sulla copertina del disco), nata con lo scopo di combattere. Dopo aver lottato e vinto contro varie creature, viene affrontato e sconfitto da una manticora, essere mitologico con la testa umana, il corpo di leone e la coda di scorpione.

Ancora una suite di fantascienza nel disco Brain Salad Surgery del 1973. Karn Evil 9 è suddivisa in tre lunghe parti (First Impression, Second Impression, Third Impression) della durata complessiva di circa trenta minuti. In un mondo freddo e malsano l'umanità è sprofondata in una condizione di decadenza e indolenza. Specchio della decadenza è lo spettacolo circense introdotto da un bizzarro imbonitore ("Welcome back my friends / To the show that never ends" è la frase iniziale di First Impression, Part 2 ed è diventata una sorta di slogan del trio) che presenta oggetti divenuti rari (un vero filo d'erba) e perversioni (sette vergini e un mulo). Second Impression è interamente strumentale. In Third Impression troviamo l'umanità in conflitto con i computer che si sono ribellati contro i loro artefici e hanno preso il sopravvento.

Nell'ambito del progressive rock un ruolo importante è stato rivestito dai Van der Graaf Generator e dal loro leader carismatico Peter Hammill. Dal punto di vista musicale sono ben lontani dai barocchismi e dai virtuosismi dei gruppi loro contemporanei. La musica è allo stesso tempo complessa ed essenziale, le atmosfere sono oscure e cupe (potremmo definirle "gotiche") e riflettono i testi scritti da Hammill: l'ispirazione non deriva dalla mitologia e dall'epica (come per i Genesis) ma dal dramma interiore e dal malessere esistenziale. Il "pessimismo allucinato sul destino dell'uomo" di cui parla il critico musicale Piero Scaruffi a proposito delle liriche composte da Hammill è spesso rivolto al futuro. E quindi troviamo temi che, soprattutto nella prima parte della carriera di Hammill e della band, possiamo catalogare come fantascienza.

Il brano che chiude il secondo album The Least We Can Do Is Wave to Each Other, del 1970, è la lunga (11:30) After the Flood. Le letture giovanili di Hammill (Arthur C. Clarke, Thomas Disch, Harlan Ellison, Michael Moorcock), unite alla sua visione angosciata del mondo, ispirano un racconto in cui viene immaginato uno scenario post-apocalittico: i ghiacci si sciolgono, la Terra è ricoperta dall'acqua. Sull'umanità, causa di questa catastrofe, risuona il monito di Albert Einstein recitato da Hammill ("And then he said: – Every step appears to be the unavoidable consequence of the preceding one / And in the end there beckons more and more clearly total annihilation").

Anche il disco seguente (H to He, Who Am the Only One) si conclude con una suite di fantascienza. La differenza è che Pioneers Over c (dove c è la velocità della luce) non è ambientata solo nel futuro ma anche nello spazio. Insomma, una vera e propria space opera in musica. Le vicende dei pionieri nell'esplorazione dello spazio hanno inizio nel 1983. La missione non va come previsto: la voce di Hammill interpreta il grido angosciato dell'astronauta perso nello spazio (e nel tempo) e unico superstite della missione. Il presente e il futuro si confondono: il senso del tempo è smarrito. Secondo una spiegazione data dallo stesso Hammill in un'intervista, la causa del disastro è un'imprevista distorsione dello spazio-tempo (time warp) che rende gli astronauti una sorta di fantasmi, intrappolati in una condizione di non-fisicità. Il pessimismo di Hammill è divenuto in quest'occasione "cosmico" per dare vita a una delle più belle e complete space opera in musica mai realizzate. Il supporto degli altri membri della band si rivela fondamentale per la creazione di un tappeto sonoro che richiami l'ambientazione spaziale.