In molti si sono cimentati nella missione di approntare una guida alla fantascienza. A scorrere i cataloghi degli editori, non solo quelli di nicchia o comunque con un occhio di riguardo per il settore, così come pure le bibliografie delle pagine in rete che si prefiggono di tracciare una panoramica del genere, ci si rende conto dell’enorme quantità di titoli dedicati all’argomento. E d’altro canto, avendo a che fare con una creatura camaleontica, quanto mai varia e inafferrabile, che ha accompagnato l’uomo nel suo cammino attraverso tutto il Novecento fino al Terzo Millennio, non dobbiamo stupircene. L’abbondanza dell’offerta riflette la ricchezza della SF, che di volta in volta ha assecondato o ispirato i sogni dell’umanità, dispensato moniti o dato sfogo ai suoi timori traducendoli in incubi, e nel tempo si è sviluppata in filoni tematici e veri e propri sottogeneri, vedendo proliferare correnti e movimenti, spesso in dialogo tra di loro; e risponde a una domanda di conoscenza, a una necessità di dotarsi di coordinate di riferimento utili a orientarsi in questo immaginario vastissimo, che è letteralmente tracimato dai suoi presunti confini per invadere e contaminarsi con i generi contigui.
L’obiettivo già arduo di produrre una mappa se non completa quantomeno attendibile è diventato pressoché irrealizzabile nello spazio comunque limitato di un libro, considerando non solo le ibridazioni con l’horror, il thriller, la spy story, il romance, o gli esiti fantascientifici del mainstream e della literary fiction, ma anche la letterale esplosione dell’immaginario SF nei mass media: al cinema e alla televisione negli ultimi anni si è aggiunta la sempre più prolifica industria dei videogame, e non dobbiamo dimenticarci che il mondo dei fumetti e dei cartoni animati, ma anche quello della musica (dall’afrofuturismo allo space rock), intrattengono da sempre una fruttuosa conversazione con il genere.
È per questo che la maggior parte delle guide prodotte a partire dalla metà del secolo scorso ha sempre preferito delimitare il campo d’azione, prendendo in esame di volta in volta la letteratura, il cinema, la serialità televisiva, la musica, e così via. Mancava ad oggi un manuale che s’impegnasse nell’impresa di fornire una prospettiva – oserei dire “olografica” – della molteplicità di forme assunte dalla fantascienza nei diversi mezzi espressivi. Con Il futuro è adesso, giunto in libreria alla fine del 2018 per i tipi di Homo Scrivens, Carmine Treanni si propone programmaticamente di colmare questo vuoto.
Treanni, già autore con Giuseppe Cozzolino di Planet Serial – I telefilm che hanno fatto la storia della TV (Aracne Editrice, 2004), è uno dei massimi esperti italiani dell’universo SF, collaboratore storico di Fantascienza.com e dal 2006 curatore di Delos Science Fiction, il web magazine improntato all’informazione e all’approfondimento sul genere attivo da oltre 25 anni, che ha da poco tagliato il traguardo dei 200 numeri. La sua guida, non a caso sottotitolata “Il grande libro della fantascienza”, raccoglie ben 500 schede per coprire tutti gli ambiti in cui la SF è stata declinata, arrivando a includere anche i programmi radio, i video musicali e i siti web dedicati al genere.
Il risultato è una panoramica certo non esaustiva – come avrebbe potuto esserlo? – ma senz’altro accurata, stimolante tanto per il curioso alla ricerca di titoli per approcciare il genere, quanto per il neofita bisognoso di una carta per non smarrirsi nel territorio in cui si è avventurato. La guida è dichiaratamente rivolta a loro, ma anche l’appassionato di fantascienza troverà pane per i suoi denti: per esempio, scorrendo queste pagine potrà scoprire titoli in cui magari non si era finora imbattuto, potrà approfondire la conoscenza di opere che magari aveva solo intravisto o sentito citare, ma potrà anche semplicemente lasciarsi prendere dal gioco delle riscoperte e delle sorprese, che ovviamente si accompagna alla caccia ai titoli e agli autori che per scelta o per necessità non hanno trovato spazio tra le schede del volume.
Il futuro è adesso si apre con una breve introduzione in cui Treanni, riprendendo un concetto dell’etnologo e filosofo francese Marc Augé, offre una brillante descrizione del genere:
[…] un non-luogo dell’Immaginario Collettivo, un universo di figure e simboli riconoscibili che scaturisce nella mente di ognuno attraverso la lettura, la visione e l’ascolto di tutti i suoi manufatti: un romanzo o un racconto, un film, la puntata di una serie televisiva, un fumetto, un singolo brano musicale o un album, un videogioco, un sito internet. Un posto in cui ci si riconosce, al di là della propria appartenenza geografica o culturale.
Il corredo critico che accompagna le 500 schede è essenziale ma ben calibrato: alla dichiarazione d’intenti esposta nell’introduzione segue un primo capitolo dedicato a una rassegna delle definizioni di fantascienza, a partire dalle testimonianze illustri di critici e autori, che serve anche a fornire una prova concreta della sua vastità, del suo carattere eterogeneo e della difficoltà che ne deriva per qualsiasi tentativo di fissarne il carattere e racchiuderne l’immaginario dietro recinti, muri e altre barriere.
Si parte poi con le schede, dove a farla da padrone sono inevitabilmente la letteratura (con 100 romanzi e antologie, 50 racconti e altrettanti fumetti che ne hanno fatto la storia), il cinema e la televisione (anche qui con 100 pellicole e 50 serie televisive). La panoramica si completa con canzoni e album, video musicali, videogiochi, serie animate, programmi radio e siti internet (25 schede per ciascuna categoria). Ogni scheda contiene le indicazioni fondamentali dell’opera, una descrizione della trama e un breve commento sull’importanza che riveste nell’economia del genere. Ogni sezione è preceduta da una breve introduzione che di volta in volta fornisce un rapido inquadramento storico o un’esposizione dei criteri adottati per la selezione che segue.
In effetti, alla luce proprio della varietà del genere, la parte più difficile del compito dell’autore è stata senz’altro quella di definire un metodo e rispettarlo nell’operare l’inevitabile selezione. L’autore ha cercato di coprire tutte le diverse fasi attraversate dalla SF nella sua storia, dalle origini alla maturità, e se alcuni periodi giocano un ruolo preponderante (solo tra i romanzi, le schede degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta coprono oltre metà della rassegna) è il riflesso inevitabile del diverso livello di influenza raggiunto dalle diverse epoche. Da esperto e studioso del genere, Treanni ha misurato con attenzione le sue scelte e, al netto delle inevitabili simpatie dell’appassionato, le dimenticanze eclatanti si contano davvero sulle dita di una mano e sono in ogni caso compensate da alcune inclusioni tutt’altro che scontate: una per tutte, Entropia di Thomas Pynchon tra i racconti, presenza tutt’altro che scontata ma più che giustificata.
Qui è difficile separare il merito dal gusto e ovviamente appassionati diversi sarebbero indotti a scegliere titoli diversi, arrivando nel caso limite di alcune categorie (per esempio proprio nei racconti, frutto di una scrematura spietata all’interno di un’offerta sconfinata) a liste potenzialmente tutte diverse l’una dall’altra: a puro titolo di esempio, personalmente avrei cercato di includere tra i romanzi o i racconti almeno un’opera di Olaf Stapledon, Michael Moorcock, Vonda N. McIntyre, Greg Egan, Stephen Baxter, Connie Willis e – anche contro il parere dell’autrice stessa – Margaret Atwood, così come pure l’antologia Sisters of the Revolution curata da Ann e Jeff VanderMeer; tra i film avrei ritagliato uno spazio per un titolo di David Cronenberg e, pur comprendendo la necessità di una scelta difficile tra alcuni capolavori degli stessi autori (specie in casi straordinariamente ravvicinati come Arrival e Blade Runner 2049 per Denis Villeneuve), non avrei lasciato fuori né Strange Days né Donnie Darko o Avatar; tra i telefilm avrebbero potuto rientrare A come Andromeda, Mr Robot e Stranger Things; tra gli album, se la scelta di non includere le colonne sonore nella lista ha comportato la mancata inclusione delle sonorità futuristiche di Vangelis per la soundtrack di Blade Runner, 100th Window dei Massive Attack e Felt Mountain di Goldfrapp avrebbero probabilmente meritato la loro scheda. Ma stiamo parlando davvero di un’inezia in confronto alla mole di materiale raccolto in queste meno di quattrocento pagine, tanto più che nel rigido palinsesto delle schede l’inserimento anche solo di una parte dei titoli che secondo chi scrive mancherebbero all’appello avrebbe certamente comportato dolorosi sacrifici di altri lavori.
Quello che davvero manca al libro è invece un indice analitico dei nomi e dei titoli citati, che tornerebbe comodo per navigare il manuale durante le riletture, ma anche per riannodare i fili di un discorso che l’autore sviluppa con brio e passione di capitolo in capitolo, attraverso richiami, rimandi o semplici menzioni capaci da sole di spalancare nuovi orizzonti all’esplorazione. Concedendoci per un istante la libertà di sognare, sarebbe stato altrettanto bello che questa edizione in agile formato da consultazione fosse accompagnata in parallelo da una versione deluxe, magari in cartonato illustrato a colori, che ne avrebbe fatto l’irrinunciabile oggetto del desiderio tanto per gli appassionati quanto per i collezionisti. Ma il mercato del libro è quello che è e dobbiamo accontentarci. Almeno per il momento.
Giudicare una guida con quest’ambizione non è facile. Semplicemente, mancano i termini di paragone. Ma se il lettore scoprirà tra queste pagine la curiosità per approfondire la conoscenza di un qualsiasi titolo, che sia un appassionato alle prime armi avido di scoperte o uno di lungo corso che decida di colmare una lacuna o aggiornarsi sulle recenti tendenze, il libro avrà assolto egregiamente al suo compito. Alla fine, malgrado le divergenze di vedute, si conclude la lettura con un senso di appagamento e la rassicurante certezza di farvi ritorno per rispolverare un ricordo o farsi guidare nella scelta del prossimo libro o fumetto da leggere, di un film o una serie TV da guardare, di un album musicale da ascoltare.
La fantascienza è un palazzo smisurato con numerose porte di accesso: in questo libro ogni lettore potrà trovare quella che gli è più congeniale. Per usare le parole di Treanni: “a ognuno la sua fantascienza”.
Impossibile chiedere di più.
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