Nella serata di ieri 26 novembre la sonda Insight della NASA è atterrato con successo sul pianeta rosso. Dopo un viaggio di sei mesi e mezzo e 480 milioni di chilometri (guidato dallo space tracker italiano costruito da Leonardo), Insight è entrato in atmosfera alle 20.47 ora italiana, a quasi 20.000 chilometri all'ora, con un angolo di 12 gradi.
Durante l'ingresso nella parte alta dell'atmosfera, Insight ha dovuto compiere una complessa serie di movimenti che sarebbero durati tra i sei e i sette minuti, in caduta libera e protetto da uno scudo termico da una temperatura che ha raggiunto i 1750 Kelvin. Una volta entrato nella rada atmosfera marziana Insight ha aperto paracadute supersonico per rallentarsi ulteriormente, per poi usare i propulsori di bordo per toccare il terreno.
Qual è la missione di Insight?
Il primo indizio arriva dall'acronimo che prende spunto proprio dal suo scopo principale: Interior Exploration using Seismic Investigation, Geodesic and Heat Transport.
Ovvero, si tratta della prima sonda geodesica creata per studiare il pianeta in profondità.
Usando sofisticati strumenti geofisici Insight penetrerà nel pianeta per studiarne il processo di formazione, ma anche per misurare i suoi segni vitali: sismologia, temperatura e "riflessi" tramite tracciamenti di precisione.
Le origini
Lo scopo è di fare ciò che le altre sonde non hanno mai fatto prima, studiare l'evoluzione originaria di Marte andando in profondità. Questo perché rispetto al nostro pianeta, Marte non ha placche tettoniche e quindi è meno attivo geologicamente, conservando così la storia completa della sua creazione: il suo nucleo, il manto e la sua crosta.
Studiandone le dimensioni, lo spessore, la densità e la struttura generale del suo nucleo, oltre alla velocità con cui il calore abbandonda l'interno del pianeta, Insight fornirà indizi sul processo formativo di tutti i pianeti rocciosi del sistema solare interno.
Marte è un cosiddeto pianeta Goldilocks, perché è grande abbastanza da avere subìto l'originario riscaldamento interiore e la differenziazione degli strati tramite un processo simile a quello dei pianeti terrestri (Terra, Venere, Mercurio, Luna) ma anche piccolo abbastanza da avere trattenuto tracce di questi processi avvenuti nel corso di quattro miliardi di anni.
La Nasa aveva anche dato la possibilità di seguire in diretta l'atteraggio, nella pagina di YouTube che trovate qui sotto. Ora non resta che attendere i risultati, buona fortuna Insight.
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