Domenica 14 aprile è morto, al Sacred Heart Hospital di Eugene in Oregon dove era ricoverato da qualche giorno, Damon Knight, un altro dei grandi della fantascienza, che aveva conosciuto il suo momento di maggior creatività come autore negli anni cinquanta e sessanta - ricordiamo i romanzi Il lastrico dell'inferno (Hell's pavement, 1955, ed.it. Fanucci), I fabbricandi di schiavi (A for Anything, 1961), ma soprattutto i moltissimi racconti.

Ma Damon Knight non era solo uno scrittore. Brillantissima la sua carriera di critico e recensore - che gli valse anche un premio Hugo nel 1956 - e di antologista, con la serie raccolte di racconti inediti intitolata Orbit che arrivò a pubblicare ben 21 volumi lanciando diversi grandi autori, come Gene Wolfe, Kate Wilhelm (che Knight in seguiro avrebbe sposato), Gardner Dozois, e Raphael Lafferty, scomparso anche lui poche settimane fa.

Knight ha vinto nel 1975 il Pilgrim Award from the Science Fiction Research Association, ed è stato insignito del Premio Grand Master dalla SFWA nel 1995.

"Su racconti come Il sistema della gentilezza e Quattro in uno e su romanzi come Il lastrico dell'inferno si è formata la mia tempra morale." ha detto Vittorio Curtoni, "per non parlare del lavoro di antologista e critico di Knight. E' stato uno dei più grandi. Che il buio gli sia misericordioso."

Il 2 aprile scorso è morto anche Henry Slesar, nato nel 1927, autore di numerosissimi racconti soprattutto negli anni cinquanta, molti tradotti anche in italiano.