Delos 22: 2001: Odissea nello spazio di Francesco Grasso
2001: ODISSEA
NELLO SPAZIO
Arthur C. Clarke | Bibliografia
SCHEDA DEL FILM
Titolo2001: a Space Odyssey ProduzioneMGM, Usa, 1968 RegiaStanley Kubrick Sceneggiatura Stanley Kubrick e Arthur Clarke FotografiaGeoffrey Unsworth Direzione artistica Anthony Masters, Harry Lange, Ernie Archer Durata2 ore e 21 minuti InterpretiKeir Dullea (David Bowman), Gary Lockwood (Frank Poole), William Sylvester (Heywood Floyd) Effetti speciali Douglas Trumbull (premiato con l'Oscar) MusicaAram Khachaturian, Gyorgy Ligeti, Johann Strauss, Richard Strauss
TRAMA
L'alba dell'uomo. Nelle desolate pianure dell'Africa Centrale, un milione di anni fa, una debole tribù di ominidi pre-sapiens lotta per non estinguersi vittima della fame e dei predatori. Ma un giorno, dallo Spazio, giunge un visitatore, un messaggero, nelle sembianze di un imponente ed ieratico monolito. Il misterioso visitatore sconvolge la vita degli uomini-scimmia, insegna loro l'uso degli utensili, delle armi, accelera in qualche modo la loro (la nostra) evoluzione.
L'alba del terzo millennio cristiano. Durante ricerche geologiche in un cratere lunare, esploratori terrestri portano alla luce un manufatto alieno, che si presenta ai loro occhi come un misterioso monolito nero. Il dottor Heywood Floyd, eminente scienziato, parte per la Luna per risolvere l'enigma, e scopre che l'oggetto alieno è una sorta di "sentinella", posta a guardia dell'umanità da millenni. Una volta toccato da mani terrestri, il monolito si "attiva", e secondo un programma stabilito dai suoi misteriosi costruttori lancia un segnale radio (d'allarme?) verso Giove.
Anno 2001. L'astronave "Discovery", con a bordo un equipaggio ibernato, e guidata dal computer senziente HAL 9000, è diretta verso il pianeta Giove. Scopo della missione, ricercare il destinatario del messaggio spedito dal monolito lunare. Durante il lungo viaggio, però, l'imprevisto: HAL si rivela incomprensibilmente folle e letale. Uno dopo l'altro, uccide tutti i membri dell'equipaggio, finchè non viene disattivato in modo rocambolesco dall'astronauta Dave Bowman. Questi, unico sopravvissuto, riesce ugualmente in qualche modo a raggiungere Giove; egli scopre un nuovo monolito, e mentre lo sta esaminando ne viene catturato. In un finale fantasmagorico ed onirico l'astronauta viene sottoposto dalla sentinella aliena ad un'evoluzione accelerata, che lo porta a "rinascere" come un Uomo Nuovo, come capostipite di una nuova specie.
SPUNTI E CURIOSITA'
E' il 1964. Stanley Kubrick (già affermato regista, che aveva sfiorato i temi del futuribile nel suo Dottor Stranamore), scrive allo scrittore Arthur Clarke. La sua idea, dice, è quella di realizzare un film di fantascienza "veramente buono". Egli è interessato soprattutto a due cose: Le ragioni per credere all'esistenza degli extraterrestri. L'impatto che la scoperta di non essere soli nel Cosmo avrebbe sugli uomini.
Clarke invia in risposta una copia del suo racconto The Sentinel, pubblicato già nel '51. Kubrick si dimostra subito interessato. Tra i due scocca l'intesa.
Durante la lavorazione del film Clarke e Kubrick, a Manhattan, hanno un incontro ravvicinato del primo tipo: essi credono di vedere un UFO (in realtà un satellite artificiale).
- Non può essere una coincidenza - pensa d'istinto Clarke - Loro stanno cercando di impedirci di fare questo film.
I misteriosi artefici del Monolito Nero nel film non vengono mai mostrati. Questa non è l'idea iniziale di Kubrick, che inizialmente pensa di farli impersonare da comparse truccate. A far cambiare idea al regista, lo scienziato/scrittore Carl Sagan, interpellato per un parere professionale/artistico.
Più che all'Odisseo omerico, il titolo del film richiama al mito dell'Ulisse dantesco. Anche il nome dell'astronave, Discovery, è una chiara allusione al personaggio della Divina Commedia, alla sua ansia di scoperte, alla sua sete di conoscenza, che lo conducono a perdersi oltre le frontiere dell'ignoto.
Il consulente scientifico di 2001, Fred Ordway, per descrivere in modo convincente il mondo di domani e la sua quotidianità, consulta la General Electric, la Bell Telephone, la Honeywell, l'IBM, la RCA e la Whirpool. Il risultato di questo lavoro certosino è la cura maniacale dei dettagli, ben visibile nella pellicola. Tra l'altro, nelle scene di 2001 vengono presentati videotelefoni, cucine automatiche, innovazioni che a quei tempi sembravano dietro l'angolo. In una sequenza appare di sfuggita un numero futuro di Paris Match, falso ma realizzato dalla stessa redazione della rivista.
La stazione spaziale a forma di ruota si basa su un progetto originario di Wernher von Braun, il padre del razzo vettore delle missioni Apollo Saturn V.
In 2001 Kubrick fa per la prima volta ampio uso della tecnica del "front projection", ad esempio per riprendere i fondali delle sequenze iniziali con gli uomini-scimmia. Egli ricava tali fondali da foto scattate nel deserto africano. La tecnica del "front-proiection" è opera dello scienziato e scrittore Murray Leinster.
La scena dei due astronauti Bowman e Poole che fanno jogging sulla Discovery sulle pareti laterali di un grande tamburo rotante, viene girata negli studios inglesi di Borehamwood e Shepperton, in un set costruito appositamente (in totale, per realizzare i set vengono spesi 750.000 dollari di allora).
In un film privo di autentiche "star", il personaggio forse più fascinoso resta il computer geniale e schizofrenico HAL9000, il cui nome viene scelto dagli sceneggiatori traslando di un posto nell'alfabeto le lettere che compongono la sigla IBM. La voce di HAL, nell'edizione italiana del film, è davvero straordinaria, ed è da sempre nell'immaginario collettivo per antonomasia "il modo con cui dovrebbe parlare un autentico computer intelligente".
A dimostrazione e conferma di quanto il personaggio di HAL abbia "bucato lo schermo", solo due esempi: l'Università di Urbana nell'Illinois, ipotetico "luogo di nascita" del computer, celebra il "compleanno" del suo più famoso prodotto il 12 Marzo; inoltre, nell'architettura di WindowsNT, il nuovo sistema operativo della MicroSoft, c'è un modulo software battezzato HAL.
Da Microsoft a Apple, l'"occhio" di Hal 9000 compare sullo schermo del Macintosh Powerbook usato in Independence Day per trasferire il virus informatico nei computer dell'astronave aliena.
La scena del viaggio di Bowman nel monolito, con il gioco di effetti psichedelici che si riflettono sul casco di astronauta, è stata più volte citata in diversi film, ultimo dei quali Toy Story, nella scena in cui l'astronauta giocattolo Buzz dimostra agli altri di essere in grado di volare.
In una prima versione il film iniziava con una sequenza a schermo completamente nero di circa 180 secondi in cui la sola musica, Atmospheres di Ligeti, teneva la scena. In fase di montaggio finale fu poi esclusa ritenendola troppo "difficile".
Un' altra scena eliminata in fase di montaggio riprendeva il dottor Floyd intento ad osservare una specie di gara di Disegno tra bambini appena arrivato sulla stazione orbitale. La scena fu poi eliminata per meglio suffragare l'ipotesi di una situazione di emergenza quale la stazione stava vivendo a causa della supposta "epidemia" sulla Luna.
Nella sequenza iniziale viene inquadrata una prima volta la grande stazione orbitale a doppia ruota. La ruota in secondo piano è in costruzione, quindi abbiamo un punto di riferimento sicuro. In questa prima scena la stazione ruota in senso orario. Viene inquadrata brevemente una seconda volta e anche qui il senso di rotazione è orario. Ma la terza volta, quando l'ORION-1 si avvicina, la stazione ruota in senso anti-orario. Il lato di osservazione è sempre lo stesso dato che la ruota in costruzione è sempre dalla parte opposta. Inoltre in tutte e tre le riprese viene sempre inquadrato il portello da cui entrerà l'ORION-1. Da questo punto in poi tutte le riprese successive mostrano sempre la stazione ruotante in senso anti-orario: lo si vede bene osservando i monitor dello shuttle in avvicinamento. Quando il punto di vista si sposta all'interno della stazione si nota che le stelle sullo sfondo ruotano coerentemente con le ultime riprese in senso orario, dato che la vista a questo punto è dall'interno.
FRASI FAMOSE
Il cosmonauta russo Leonov, di ritorno da una missione della Vostok, dopo aver visto il film commenta: - Ora sono stato nello Spazio due volte.
- Ho paura... - dice HAL a Bowman che lo sta disattivando. E con queste due semplici parole, il computer dimostra di essere un essere senziente, perchè una macchina intelligentissima può battere un uomo agli scacchi o guidare un'astronave, ma solo una creatura cosciente di sè può provare paura di morire.
In occasione della prima, Kubrick proclama: - Se "2001" ha scosso le vostre emozioni, il vostro subconscio, acceso il vostro desiderio di miti, allora avrà avuto successo.
I SEGUITI
Dopo il successo della pellicola, Arthur Clarke si mette all'opera sul seguito della storia, scrivendo il romanzo 2010: Odissea due, subito tradotto in film da Peter Hyams.
La trama: sono trascorsi nove anni dal naufragio della Discovery. Heywood Floyd, lo scienziato che avevamo già conosciuto in "2001", si imbarca sulla Leonov, un'astronave russa, per una spedizione congiunta che segua le orme della sfortunata missione Giove. Giunta nell'orbita del pianeta
gigante, la Leonov scopre tracce di vita su Europa, un satellite
di Giove, ma soprattutto ritrova l'astronave scomparsa. HAL viene
riattivato, non senza preoccupazione, dal suo programmatore originario.
Dave Bowman, divenuto un essere incorporeo capace di viaggiare
nello Spazio, fa visita a Floyd, e gli predice che su Giove presto
avverrà "...qualcosa di meraviglioso."
Difatti accade. Il monolito che avevamo visto in "2001" orbitare intorno a Giove discende sul pianeta, crea copie di sè stesso, si moltiplica, aumentando la massa di Giove fino a raggiungere il livello critico che innesca una reazione a catena trasformando Giove in una nuova stella, che viene
battezzata Lucifero.
La Leonov, con Floyd a bordo, riesce a salvarsi, ma la Discovery viene incenerita dalla nascita di Lucifero. L'ultima domanda di HAL, quando gli viene rivelato che non può salvarsi, è un toccante: Sognerò?"
Perchè il monolito ha operato questo miracolo? Il messaggio che Bowman detta ai terrestri lo spiega: - Tutti questi mondi... - egli dice, riferendosi agli ex-satelliti di Giove, resi abitabili dal calore della nuova stella - ...sono vostri. Tranne Europa. Non tentate di atterrarvi. (Messaggi che nell'edizione italiana è afflitto da un infame errore di ortografia...)
I misteriosi alieni, gli artefici del monolito, hanno voluto dare una possibilità anche alle creature di Europa, aiutando la loro evoluzione come millenni addietro aiutarono i progenitori dell'uomo.
In 2061: Odissea Tre l'Umanità ha colonizzato Ganimede e Callisto, i due ex-satelliti di Giove, ora pianeti di Lucifero. Heywood Floyd ha 103 anni, ed è costretto a vivere in condizioni di gravità ridotta. Ma la sua mente è ancora brillante, e la sua presenza viene richiesta per una nuova missione spaziale. La spedizione visita inizialmente la Cometa di Halley, addirittura tentandovi un atterraggio. La cometa, dopotutto, si rivela un posto tranquillo, un mondo di ghiaccio e di geyser fumanti (uno di loro viene battezzato da Floyd "Vecchio Fedele").
Ma l'imprevisto è in agguato. A causa di un incidente "alla Clarke" (vedere a tal proposito I temi di Arthur Clarke), l'astronave di Floyd viene costretta ad un atterraggio di fortuna su Europa, il "mondo proibito" del romanzo precedente. Qui la fantasia di Clarke si sbizzarrisce nella descrizione dell'oceano, delle strabilianti
caratteristiche fisico-meterologiche e delle creature presenti
su Europa.
- Le creature che si crogiolavano nel tepore del fiume di lava - racconta - non potevano traversare le lande selvaggie ed ostili che separavano le loro isole solitarie. Se esse avessero mai sviluppato una Storia o una Filosofia, ogni cultura sarebbe stata convinta di essere sola nell'Universo.
La trovata più rutilante, però, è la rivelazione che Giove, prima di trasformarsi in Lucifero, possedeva come nucleo un diamante grande come la Terra.
L'ultimo capitolo della saga, 3001: l'Odissea finale è ancora in lavorazione (notizia aggiornata al 2 Luglio 1996). I diritti sul volume, comunque, sono già stati acquistati dalla casa editrice Del Rey (immaginiamo a costi astronomici).
Arthur Clarke stesso, in una recente intervista, ha commentato: - Per mettere la serie di "Odissea" nella giusta prospettiva, bisogna pensare che quando Kubrick ed io cominciammo a lavorare su 2001, l'era spaziale aveva appena sette anni, e nessun essere umano si era mai allontanato dalla Terra per più
di un centinaio di chilometri. La conquista della Luna a quel tempo sembrava alla gente comune soltanto un sogno lontano... Il mondo di oggi è molto diverso da allora, ed quindi nel nuovo capitolo della serie si coglie il cambiamento. 3001 abbandonerà molti elementi descritti nei suoi precursori, ma ne svilupperà altri, ed in dettaglio maggiore (cosa che io considero più importante). Non mi ero mai divertito tanto a scrivere, e le idee nuove stanno fioccando.
Non resta che attendere fiduciosi.
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