Il morbo di Parkinson si è portato via un altro grande scrittore fantastico: Christopher Stasheff. Nato nel 1944, nel Vermont, Stasheff aveva 74 e da tempo era in pensione, sia dal lavoro di insegnante – teatro in New Jersey, poi radio e televisione in New Mexico – sia da quello di scrittore al quale aveva dedicato gli ultimi anni.
Stasheff ha scritto ben quarantacinque romanzi, ma in Italia ne sono stati pubblicati solo due, i primi due della saga che gli ha dato la fama: quella del Warlock, lo Stregone. Il primo romanzo, Stregone suo malgrado (The Warlock in Spite of Himself, 1969), edito in Italia dall'Editrice Nord nel 1985, racconta la storia di un emissario galattico che si ritrova su un pianeta di livello medievale, dove vivrà una serie di avventure ma dovrà anche contrastare la lotta strisciante tra le potenze galattiche che si contendono il pianeta. Il romanzo venne scritto nel 1969 ed è facile trovarvi una metafora della crisi del Vietnam e dell'imperialismo delle superpotenze.
Stasheff scrive un seguito nel 1971, King Kobold, ma riprende la serie nel 1982 scrivendo altri dieci libri. Nel 1986 con Her Majesty's Wizard, edito sempre dalla Nord come Il mago di sua maestà, inaugura una nuova serie, più fantasy, ambientata in un mondo dove la poesia si trasforma in sortilegi. Anche qui seguiranno numerosi seguiti, ma nessuno arriverà in Italia.
Ricordiamo ancora, tra le varie serie, quella dell'Incantatore, composta da due romanzi brevi scritti in collaborazione con Sprague de Camp e pubblicati in Italia su Urania nel volume L'incantatore rinato.
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