Sono passati cinque mesi da quando Peter Jackson (Il signore degli anelli) presentava il primo teaser di Macchine mortali, progetto da lui lungamente inseguito ma che poi, dovendo seguire la trilogia dello Hobbit, aveva deciso di far girare al suo collaboratore storico Christian Rivers, pur rimanendo attivamente coinvolto nella produzione al punto di girare alcune scene come regista della seconda unità. 

Nella giornata di ieri è arrivato online il trailer esteso ufficiale e Collider ha riportato le cose da sapere scoperte durante una visita ufficiale ai set nei teatri di posa di Jackson in quel di Wellington, Nuova Zelanda e che vi riportiamo di seguito.

Le origini

Il film nasce dal primo dei quattro romanzi (più tre prequel) definiti Il quartetto delle macchine mortali di Philip Reeve, composto dal romanzo omonimo (2004, Mondadori, ripubblicato nel 2013 con il titolo The Hungry City), Freya delle lande di ghiaccio (2005, Mondadori) e altri due da noi ancora inediti, Infernal Devices (edizione originale 2005) e A Darkling Plain (2006). Ci sono poi tre prequel, Fever Crumb (2009), A Web of Air (2009), Scrivener's Moon (2011).

La storia

Sono passati circa 1700 anni dalla cosiddetta guerra dei sessanta minuti che avrebbe trasformato il mondo in quello che la co-sceneggiatrice Philippa Boyens ha definito quello che succede dopo la distopia post-apocalittica:

Il mondo comincerebbe anche a riprendersi, se non ci fossero ancora in giro queste gigantesche città motorizzate a fare danni.

Questo mondo è basato sul principo del darwinismo municipale, in cui le città motorizzate si mangiano a vicenda, con quelle più grandi in cima alla catena alimentare.

Esistono anche gli anti-trazionisti, che nella Londra semovente vengono considerati terroristi, ma che per Anna Fang, che interpreta il personaggio di Jihae, sono coloro che stanno cercando di evitare che l'umanità si estingua del tutto.

Londra

Il regista Christian Rivers e Colin Salmon sul set del museo
Il regista Christian Rivers e Colin Salmon sul set del museo

La versione che vedremo nel film è composta dalle rovine della città che conosciamo, con statue ed elementi vittoriano riconoscibili. Anche il sistema di trasporto è basato sul look dei classici autobus londinesi e il London Eye. In città ci sono tre sezioni: The Gut (o le budella) dove vivono le classi sociali più basse, The Second Tier (o secondo livello) dove vivono la borghesia e gli storici, e The First Tier (il primo livello) dove vive l'aristocratico uno per cento.

Inoltre, esiste il museo, gestito da Chudleigh Pomeroy (Colin Salmon, Krypton), dove si trovano reliquie del passato come i pupazzi dei Minions Kevin e Stuart, ritenuti antiche divinità perdute, un'insegna di McDonald's, il teschio di un T-Rex e cose per i visitatori del tutto sconosciute come una lavatrice e uno skateboard, tra i mille oggetti che costellano l'edificio. 

Altre ambientazioni sono Shang Guo, che si trova all'estremo est, è un rifugio per illuminati e anti-trazionisti e vive uno stile di vita alternativo rispetto al città mangia città e Airhaven, una città volante che vive in un clima perennemente freddo dovendo viaggiare tra le nuvole.

I due avversari

Hugo Weaving (Matrix), non vede il suo vice sindaco Valentine come il cattivo della storia, ma come quello che ha capito che l'era del trazionismo  è morta, che sono in guai grossi e vicini a morire di fame, ma soprattutto che tutto questo paradigma trazionismo/anti-trazionismo va schiacciato perché dall'altra parte del mondo esiste un modo completamente diverso di vivere. Weaving vede il suo personaggio come un avventuriero, un leader, il dottor Stranamore e Macbeth in una sola persona.

Dall'altra parte, il sindaco Magnus Crome (Patrick Malahide) è un tradizionalista, convinto assertore del trazionismo. E suo nemico giurato.

I protagonisti

Hester Shaw (Hera Hilmar) vive inizialmente su una piccola città mineraria tedesca chiamata (nel film) Saltzhaken, rispetto al nome originale di Salthook, insieme a Shrike (Stephen Lang, Avatar), anche chiamato l'uomo risorto, perché in questa realtà quando una persona muore i loro corpi possono essere riportati in vita in forma bionica, anche se perdono il loro cuore e la loro anima ma, come spiega Lang, hanno questi flash di memoria di cui non sanno cosa fare. Hanno occhi e cervello umani, la pelle è umana ma ormai mummificata, alimentata dai macchinari interni. Non a caso il suo personaggio è stato realizzato in computer grafica, mentre Lang imparava a usare una strana camminata simile a quella degli uccelli. I due vivono all'interno della loro casa piena di pupazzi a forma di clown e bambole dagli occhi spiritati.

E per chi avesse letto il romanzo: si, la cicatrice di Hester non le copre l'occhio come raccontato sulla carta, ma è stata spostata più in basso per poterle garantire una migliore espressività emotiva.

L'intera cittadina è stata costruita ispirandosi alle trincee della prima guerra mondiale.

All'inizio del film Hester è allo stato selvaggio, come l'ha definita la stessa Hera Hilmar:

Ho voluto tagliare molti dei suoi dialoghi perché visto l'essere con cui vive si ritrova spesso da sola e per conto suo.

Ma, come potete scoprire dal trailer, Hester ha un conto da saldare, e il momento si sta profilando all'orizzonte.

Tom Natsworthy (Robert Sheehan) è l'apprendista del direttore del museo e come hanno spiegato sia Peter Jackson che Philippa Boyens, è una versione più matura e adulta di quella vista nel romanzo. I due infatti dicono di aver voluto alzare l'età dei protagonisti: non sono più teenager, sono nella fase in cui devono capire cosa vogliono fare della loro vita.

Poi Tom incontra e si scontra con Hester, e le loro vite cambiano per sempre.

I co-protagonisti

Katherine Valentine (Leila George) è la figlia di Valentine, con il quale aveva un rapporto stretto, fino al momento in cui lui ha scelto la sopravvivenza sopra ogni altra cosa, un concetto che lei non riesce proprio ad accettare. Nel corso della storia Katherine passa dall'essere una ingenua che vive nella sua bolla di fantasia a una ragazza che scopre la forza che aveva sempre avuto.

Bevis Pod (Ronan Rafferty) è l'apprendista ingegnere che si innamora di lei, inizialmente un emarginato che vorrebbe fare qualcosa per salvare la città, ma non sa da dove partire. Sarà tramite Katherine che troverà la sua strada.

Infine, ma non meno importante, la fervente anti-trazionsta Jihae (Anna Fang)  una combattente spietata e senza paura, equipaggiata con una spada, due pugnali e una pistola finemente ornata.

La Fang ha raccontato di avere imparato taekwondo da un otto volte campione del mondo e che anche se Jihae può sembrare una cattiva, in realtà è solo una persona ferita da un trauma del passato.

La ragazza pilota la Jenny Hanniver, una nave volante costruita con pezzi recuperati nelle discariche.

Non solo computer grafica

Se pensate che il film sia interamente girato su un girantesco schermo verde, aspettatevi una sorpresa: ben 67 set sono stati costruiti all'interno dei giganteschi teatri di posa di Jackson e 3900 sono le comparse usate nel film, ognuna delle quali richiedeva mezz'ora per essere preparata.

Una storia completa

La sceneggiatrice ci ha tenuto a precisare che il film è stato concepito come un film completo invece di idearlo come l'inizio di una saga. Detto questo, hanno fatto molta attenzione nell'effettuare il cast di personaggi come Clytie Potts (Sophie Cox) e Herbert Mellipant (Andrew Lees), perché diventeranno molto importanti in eventuali futuri sequel. Anche Hugo Weaving ha tecnicamente firmato per più sequel anche se, parole sue, non gli è ben chiaro cosa significhi.

Macchine mortali debutterà nei nostri cinema il 13 dicembre, un giorno prima dell'uscita negli States, vi lasciamo con il trailer ufficiale in italiano e in inglese: