Era uscito su Urania nel 1996, un paio d'anni dopo l'edizione originale del 1996. Nonostante il “Marte” del titolo, niente a che fare con l'antologia che lo rese famoso all'inizio degli anni Cinquanta, Cronache marziane. I fiori di Marte raccoglie un po' di tutto, da racconti horror a note autobiografiche.
Il libro
Meravigliose storie di fantascienza, visioni sospese nel futuro, ma non solo: Bradbury ha pubblicato anche racconti autobiografici, bozzetti di famiglia, ritratti di vita americana, racconti del mistero, horror basati sulle nostre incertezze più profonde. "I fiori di Marte" (1996) raccoglie ventuno di queste storie che esplorano motivi diversi: una ricchezza di spunti e di immagini che ritraggono quei "funamboli dell'esistenza" tipici del mondo bradburiano, carichi di un tale pathos che non basta un pianeta a contenerli.
Ray Bradbury, I fiori di Marte (Quicker than the Eye, 1996), traduzione di C. Scerbanenco, F. Melchionna, R. Valla, Mondadori, Oscar moderni, 2018, pagg. 265, Euro 13,00.
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