Gli showrunner vanno e vengono nel mondo televisivo americano, questo è un dato di fatto ormai inevitabile e che i fan temono ogni anno, perché quando se ne va l'ideatore della serie e qualcun altro prende il suo posto, raramente la serie riesce a rimanere nel seminato.

In una intervista con The Hollywood Reporter i due nuovi showrunner Andrew Chambliss (Spartacus) e Ian Goldberg (Krytpon e l'horror Autopsy) hanno tenuto a sottolineare che tutto quello che i fan conoscono è rimasto intatto al suo posto.

Reinventarsi

Abbiamo visto la serie partire da Los Angeles nella stagione uno per salire su una barca nella stagione due.

Raccontano i due autori, proseguendo dicendo che da lì abbiamo visto i protagonisti arrivare in Messico e poi in un ranch di veterani della sopravvivenza, i cosiddetti survivalist. Loro voglio solo proseguire lo stile della serie, ovvero di fare il prossimo passo.

I personaggi familiari

Chambliss e Goldberg promettono di onorare le caratteristiche e le personalità dei personaggi fissi della serie, mentre li spingono in nuove direzioni e nuove relazioni.

In un certo senso aggiungono, il pubblico non ha bisogno di avere visto le tre stagioni precedenti per capire la serie, perché la vivranno attraverso gli occhi del personaggio di Morgan (Lennie James) in arrivo dal finale di The Walkind Dead, andato in onda subito prima della messa in onda del primo della stagione quattro della serie spin-off.

Un nuovo stile

Fin dai nuovi titoli di testa, sarà evidente come la serie acquisirà un nuovo stile: quello del western con zombie.

Tutto comincia con il senso di isolamento e comunità, un classico del genere, a cominciare dall'immagine del pistolero solitario seduto davanti a un fuoco, proprio come accade al nuovo arrivato John (Garrett Dillahunt, The Gifted), nei primi tre minuti del primo episodio che potete vedere in fondo all'articolo (e alla sua conclusione visibile nei trailer).

Citano poi i due nomi di culto che hanno scelto come stile per la resa visiva della quarta stagione: John Ford e Sergio Leone, attraverso inquadrature molto ampie, in cui far muovere i personaggi.

La traiettoria dei nuovi arrivati

Ci saranno multiple storyline all'interno della stagione, in cui prima vedremo i nuovi personaggi nello stato d'animo in cui si trovano e poi, tramite flashback, scopriremo come erano in origine e come sono diventati quelli che vediamo nel presente.

Ed eccovi le descrizioni ufficiali dei nuovi arrivi:

John (Garrett Dillahunt)

È un uomo che ha vissuto da solo per un po' di tempo (un anno dice lui nella scena qui sotto), ma scopriremo che non è stata una sua scelta. Ha perso qualcuno ed è disposto a tutti pur di ritrovarli. Forse quel qualcuno che ha fatto entrare in casa un anno prima, pensando che potesse esserci un futuro.

Un'anima gentile, un innocente in un mondo pericoloso, il suo ottimismo alimenta la sua ricerca, ma scoprirà quanto è difficile mantenere la speranza in un mondo cupo e terrificante.

Althea (Maggie Grace)

Dimenticatevi la Shannon di Lost: qui Althea ha preso lezioni dal padre (nella finzione) di Taken ed è la più equipaggiata e qualificata per sopravvivere, grazie alla sua esperienza pre-apocalisse. Ha un impressionante arsenale di armi, la più grande delle quali è la curiosità e l'innata capacità di capire le persone. Ma scopriremo che questa curiosità fa parte di una missione più grande, che si farà più critica e complicata mentre il viaggio progredisce.

Naomi (Jenna Elfman)

Anche in questo caso, dimenticatevi il personaggio di Dharma e Gregg: quando incontriamo Naomi vive volontariamente in isolamento e ha le difese sollevate nei confronti di Madison (Kim Dickens) e della sua famiglia. Scopriremo poi che ha un ottimo motivo per tenere la gente a distanza, ma se sarà in grado di superare ciò che la fa rimanere in isolamento, è una risposta che conosce solo lei.

La stagione quattro di Fear the Walking Dead è ricominciata domenica 15 aprile, vi lasciamo con i primi tre minuti, che introducono il suddetto John e il suo monologo pieno di una (illusoria) speranza, di poter trovare qualcuno con cui parlare dopo un anno di solitudine.