Erano anni che in quel di Hollywood si tentava di portare prima sul grande e poi sul piccolo schermo La trilogia della Fondazione originaria concepita da Isaac Asimov.
Nel 2011 Roland Emmerich tentò di realizzare la versione cinematografica per la Sony, ma il progetto non vide mai la luce delle sale e quando i diritti tornarono ai alla Asimov Estate fu la volta della HBO, che mise Jonathan Nolan (Westworld) al lavoro per tentare di crearne una serie, ma anche questo tentativo era destinato al fallimento.
Infine ecco arrivare Apple, che sta investendo grandi quantità di denaro per ritagliarsi un posto di primo piano tra i produttori di contenuti a tutto vantaggio della proprio streaming, e la Skydance, la stessa che almeno fino al 2019 possiede i diritti di Terminator e della quale saga sta lavorando a un reboot con lo stesso James Cameron. Skydance prende in mano la trilogia chiamando in causa David S. Goyer, veterano del mondo DC Comics in casa Warner, da L'uomo d'Acciaio alla recente serie per Syfy Krypton, ma anche produttore di un'altra serie tratta da un famoso romanzo di fantascienza, la poco fortunata FlashForward.
Goyer si è così messo al lavoro insieme a Josh Friedman (The Sarah Connor Chronicles), per dare forma e sostanza a una serie fortemente voluta dalla Apple, che dopo aver dato la luce verde a serie molto diverse come il remake di Amazing Stories, prodotta da Spielberg, una serie drammatica con Reese Whiterspoon e una nuova serie di fantascienza da Ronald D. Moore, autore del celebrato reboot di Battlestar Galactica, ho deciso di alzare il livello di sfida.
Perché con La trilogia della Fondazione Apple vuole evidentemente sfidare i suoi rivali, come Amazon e la sua prossima miliardaria serie Il problema dei tre corpi e Lost in Space di Netflix, andando a dare la luce verde per una prima stagione completa di un telefilm che vuole essere ambizioso, portando in scena il ciclo originale una delle serie più famose del genere. Fondazione, nato come una serie di racconti su Astounding Stories tra il 1942 e il 1950, per poi essere trasformata nella trilogia di romanzi Fondazione, Fondazione e Impero e Seconda fondazione che raccontano la storia di Hari Seldon, un matematico e psicologo che vive nell'Impero Galattico che esiste da ben dodicimila anni. Negli anni Ottanta poi Asimov aggiunse alla serie altri quattro romanzi, due prequel e due sequel.
Seldon ha sviluppato una nuova scienza, la Psicostoria (o Psicostoriografia a seconda della traduzione), con la quale ha previsto il crollo dell'Impero Galattico nell'arco di cinquecento anni, seguiti da trentamila anni di puro medioevo e barbarie.
Processato per tradimento dopo aver sottoposto i suoi risultati, Seldon spiega al Comitato per la sicurezza pubblica, ovvero coloro che detengono il potere nell'impero, che è possibile ridurre il periodo a soli mille anni, creando una Enciclopedia Galattica che contenga tutto lo scibile galattico, riunendo i migliori matematici e scienziati in grado di salvare le conoscenza tecnologiche per i secoli a venire.
Per evitare di farlo diventare un martire, il comitato decide di esiliare Hari sul lontano pianeta Terminus, insieme a coloro che vorranno seguirlo.
Ma questo è solo l'inizio di una serie delle cosiddette Crisi Seldon, nonché di complotti, tradimenti e imperi che crollano. Non si tratta di una storia "epica" – sarebbero fuori luogo paragoni con Game of Thrones – quando piuttosto grandiosa e visionaria, basata più sulle idee e sul mistero che non su combattimenti e violenza, elemento in realtà quasi del tutto assente.
Il progetto è ancora nelle fasi iniziali di realizzazione per cui mancano ancora date di arrivo e cast, voi che ne dite, la Fondazione si presta a essere trasformata in una serie online?
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