In USA Amazon Prime costa 99 dollari all'anno. In UK costa 79 sterline, più o meno equivalente. Cifre non enormi ma rilevanti, analoghe ai costi di altri servizi di streaming come Netflix; il servizio di Amazon è inferiore a Netflix dal punto di vista dell'offerta video, anche in USA, ma in compenso include anche lo streaming musicale (l'equivalente di Spotify o di Apple Music), molti ebook gratuiti e spazio sul cloud per l'archiviazione delle fotografie. Quest'ultimo servizio è disponibile anche in Italia, a differenza degli altri due.
In Italia Prime è nato come semplice sconto per avere spedizioni gratuite. È costato a lungo solo 10 euro all'anno, per poi passare a 20 (o meglio, 19,90) qualche anno fa. Nel frattempo è arrivato Amazon Prime Video.
In sostanza gli utenti italiani di Amazon si sono trovati un servizio streaming aggiuntivo a costo irrisorio, dove hanno potuto vedere serie come The Man in the High Castle, American Gods, Philip K. Dick Eletric Dreams (o Grand Tour, che però è tutt'altro genere).
Obiettivamente, il costo di 36 anno non è molto (Netflix costa più del doppio, per non parlare di Sky). Tuttavia, il costo irrisorio faceva sì che in molte famiglie ognuno avesse il suo conto Amazon e pagasse i venti euro all'anno per le consegne gratuite. Ora molti dovranno cambiare abitudini e convergere su un solo conto familiare. Purtroppo, Amazon non offre nessuna particolare facilitazione (come fa, per esempio, Apple): se il conto è uno, una sola è l'username, la password, le liste desideri, la firma nelle recensioni e così via.
L'aumento non è comunque immediato: anzi, per coloro i quali hanno un conto che scade prima del 4 maggio al rinnovo usufruiranno ancora della vecchia tariffa per un anno. Chi volesse invece disdire Prime dovrà andare sulla relativa pagina su Amazon e cliccare su Annulla iscrizione – Rinuncia ai benefici di Prime, in basso a sinistra.
La comunicazione di Amazon è stata comunque obiettivamente gestita malissimo, con una mail molto formale in cui veniva semplicemente notificato l'aumento, senza tentare di dare alcuna percezione di valore aggiunto a fronte della richiesta. Sarebbe bastato aggiungere qualche piccolo servizio e magari spendere qualche parola sull'aumento dell'offerta di video che effettivamente è cresciuta molto in questi mesi. La comunicazione ha generato molto risentimento, è stata percepita come un'abuso di posizione dominante e senza dubbio domani il numero di abbonati italiani a Prime sarà molto inferiore a quello che era ieri.
Prime Video promette nei prossimi mesi e anni tante produzioni interessantissime per gli appassionati di fantascienza, a partire probabilmente dalla riduzione televisiva del Signore degli Anelli, ma anche, solo per citare serie tratte da libri di fantascienza e fantasy, Good Omens, Conan il Barbaro, Pensa a Fleba, Snow Crash. Oltre naturalmente alla prosecuzione di The Man in the High Castle e American Gods.
I trentasei euro all'anno quindi varranno senz'altro la spesa. Il problema, come abbiamo detto altre volte, è che stiamo andando verso un futuro in cui le produzioni televisive di qualità saranno sparse su più servizi online, ed essere abbonati a tutti diventerà impossibile.
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