La vita dell'agente temporale è noiosa e ripetitiva. Prevenire i crimini è molto meno emozionante di quanto non si pensi. Può consistere, per esempio, nell'offrire un ombrello a una ragazza. Impedendo, con quel semplice gesto, che glielo offra qualcun altro, e che da quella conoscenza casuale nasca un amore, una relazione, e poi un figlio che, una volta diventato adulto, avrebbe compiuto una strage. Basta pochissimo per cambiare il futuro, e anche per questo l'agente temporale deve avere una vita noiosissima. Non può conoscere nessuno, interagire con nessuno. Finché un giorno non si imbatte per caso in una ragazza che sta per suicidarsi. A quel punto non c'è più nulla di sicuro: lei si sarebbe suicidata se non lo avesse incontrato? O forse il suo stesso mancato tentativo di dissuaderla sarebbe la spinta finale a farle prendere la decisione di farla finita?
Il corto di questa settimana si intitola Time Agent, corto coreano del 2016, diretto da Jude Chun, già regista, in Canada, del corto iDie. Gli attori, a loro modo abbastanza bravi, sono Gwui-Oong Choi (l'agente) e Young-Hee Jeon (la ragazza). Di nessuno dei due su IMDb risultano altri lavori.
Il film è in lingua coreana, con sottotitoli in inglese, ma si segue comunque abbastanza bene. Il finale è molto triste, ma con uno spiraglio. Buona visione.
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