Materia oscura. È il titolo di una nuova antologia di fantascienza in preparazione da Delos Digital curata da Emanuela Valentini (ne parleremo tra qualche settimana) ma è anche uno dei grandi misteri dell'astrofisica. Detta in due parole: perché le galassie stanno insieme e non "esplodono" lanciando stelle e pianeti da tutte le parti? Per via della gravità, certo, salvo che i conti non tornano: la quantità di massa stimata è molto inferiore a quella che sarebbe necessaria. Per risolvere il problema è stata teorizzata la "materia oscura", ovvero che esista una grande quantità di massa non visibile, che non emette alcuna forma di radiazione. Che esista della massa non osservabile e che quindi sia stata "dimenticata" nei conti è plausibile, il problema è che, per far tornare tutto, la materia oscura richiesta è parecchia: l'86% dell'universo.
C'è un altro problema. L'universo è in espansione: lo sappiamo, c'è stato il big bang, una grande esplosione iniziale, e da allora lo spazio occupato dall'universo continua ad allargarsi. Il problema, però, è che questa espansione accelera. C'è quindi una qualche forma di energia, che viene chiamata energia oscura, che alimenta questa accalerazione. Anche qui, le proporzioni rispetto all'energia conosciuta sono impressionanti: sarebbe ben il 68% dell'energia totale dell'universo.
In questi giorni ha fatto scalpore a livello scientifico una nuova teoria proposta dal fisico svizzero André Maeder dell'università di Ginevra. Che, in sostanza, propone un modello del tutto diverso, che non ha bisogno né di materia oscura né di energia oscura.
Maeder si sofferma su un punto che era sempre stato dato per scontato: l'invarianza di scala. Ovvero il fatto che lo spazio vuoto e le sue proprietà non cambiano in seguito dilatandosi e contraendosi. Questo presupposto nelle equazioni di Einstein è stato dato per scontato.
Nel modello di Maeder viene messo in discussione e magicamente i pezzi sembrano andare tutti al loro posto. Anche le leggi di Newton ne sarebbero toccate, dando una spiegazione convincente dell'accelerazione dell'espansione dell'universo senza bisogno di presupporre l'esistenza di materia oscura.
Chi voglia approfondire può trovare su Arxiv il documento completo, che è stato pubblicato anche sull'Astrophysical Journal. L'ipotesi è certamente affascinante, e ne sentiremo certamente parlare ancora.
Da parte nostra, una rassicurazione: anche se venisse confermata la non-esistenza della materia oscura, l'antologia la facciamo lo stesso.
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