Lucca Comics And Games 2017… Ore 10:00 di sabato 4 novembre. Attendo davanti al Teatro del Giglio dove presto potrò assistere a una breve conferenza i cui ospiti sono Timothy Zhan, Jason Aaron, Marco Checchetto e Luca Liguori. Attendo e mi stupisco nel constatare che (sono la prima in cima alle scale) chiunque si avvicini chiede a me informazioni sull'evento. Buffo. Provo a spostarmi più in basso e comunque chi arriva chiede a me. Ok, capisco che il mio volto bonario ispiri fiducia, quale tragico errore di valutazione, ahahah! Scherzi a parte la fila aumenta e con essa l'aspettativa del momento. Un simpatico ragazzo accanto a me mi conferma che questa “magia” è tipica di Lucca Comics dove ciò che è solo intrattenimento acquista una dimensione reale, tangibile.
Ore 10:30, finalmente ci possiamo accomodare e ben presto arrivano gli ospiti tanto attesi. A presentarli e condurre uno stretto giro di domande più o meno scomode un Dr. Manhattan in piena forma che ringrazio perché sua è la frase che dona il titolo a questo pezzo. In effetti è una giusta constatazione. Il merchandising di Star Wars ha sostituito certe figure caratteristiche e là dove i bambini – a Carnevale – si travestivano da Zorro ecco che la mascherina più amata è diventata Darth Vader in molte declinazioni mentre le bambine cominciano a travestirsi da Rey.
Si comincia a ritmo serrato. Mentre Checchetto disegna un triste e anziano Luke Skywalker sotto la pioggia Zhan ci parla della sorpresa accolta con gioia alla notizia del grande interesse che la nuova produzione ha dato al suo Thrawn tant'è che il Dr. Manhattan scherza sulla possibilità di chiamare un film Thrawn Legacy un simpatico gioco di parole per l'assonanza con Tron Legacy. A Zhan si chiede se sarebbe interessato a scrivere la sceneggiatura di un film basato sulle sue storie al che lo scrittore risponde chiaramente che gli ci vogliono dieci ore di viaggio in auto per andare agli studios, ma per un progetto simile ne potrebbe impiegare anche solo sette.
L'ironia e la simpatia sono gli ingredienti fondamentali di questo incontro. L'atmosfera è rilassata nonostante il fatto che il teatro sia pieno e fra loro ci siano molti bellissimi figuranti fra i quali riconosco un vecchio amico dei tempi del mash-up StarWars/Resident Evil. Sorridiamo tutti e ci sentiamo come a casa perché con Guerre Stellari ci siamo cresciuti e ora anche le nuove generazioni hanno questo privilegio. Ed è proprio a loro che si rivolge il pensiero di Luca Liguori che ci racconta delle parole di stizza di un ragazzino all'uscita del cinema: “ma mi tocca aspettare due anni per vedere come prosegue” sbottò il bambino. Liguori ci spiega che in effetti loro sono abituati a ritmi diversi, non hanno dovuto attendere una trentina d'anni per avere nuove avventure di Star Wars e che l'esperienza d'attesa nel mondo dei videogiochi, dei libri e quelli cinematografici sono molto differenti. Luca commenta anche il fatto che prima il pubblico si è lamentato del fatto che ci sono voluti tanti, troppi anni per un nuovo film e che adesso le lamentele vertono sull'eccessiva offerta cinematografica.
Zhan ribatte che dopo Rogue One l'universo cinematografico Star Wars è davvero in espansione. Finalmente si è prodotto un film di buon successo “senza la famiglia Skywalker” e questo apre le porte a mille possibilità. Ben vengano quindi spin-off come la vita del giovane Ian Solo e tanti altri personaggi ai quali si è sempre guardato con un occhio di simpatia e affetto, ma che non hanno mai avuto abbastanza spazio.
Lo spazio è proprio la chiave di lettura di questa presentazione. La declinazione in fumetti, serieTV e romanzi di una storia così vasta e complessa che sarebbe impossibile descrivere solo con pochi film. Un'intera Galassia lontana lontana e tutti coloro che vi abitano. D'altro canto Guerre Stellari è il film campione d'incassi per eccellenza e quello che più è stato sfruttato per merchandising sin dai suoi inizi e quindi nessuno trova nulla da ridire sul fatto che anche Disney voglia la sua fetta d'incassi.
Sempre in tema di oggettistica è Aaron a spezzare una lancia a favore dei tanti “pupazzi” più o meno protagonisti dei film. Se la critica mossa alla Disney è anche nell'aumento dei personaggi non umani è Aaron per primo a parlarci del suo interesse per gli Ewoks e del fatto che uno dei tanti lavori che propose fu (ci chiediamo se abbia scherzato, ma ci sembra serio) una storia “bloody and dark” sul mondo Ewoks che, e in questo ha ragione, vivono una vita selvaggia e ben aspra. Purtroppo la produzione scartò immediatamente l'offerta.
Aaron ci parla del suo lavoro e di come sia rimasto favorevolmente colpito dal cambio di amministrazione di Star Wars grazie al quale si è potuto ricominciare a pubblicare fumetti su questo tema, cosa purtroppo interrotta e mai sufficientemente sviluppata. Adesso può essere uno di coloro che contribuiscono a “espandere” quell'universo. Checchetto è orgoglioso di annunciarci che verrà pubblicata una miniserie da lui disegnata su Capitan Phasma per la quale ha previsto anche un cambio di uniforme, ma… la cui identità rimane ancora segreta lasciando la tavola in penombra e col personaggio di spalle. Una risata un po' sadica a sostenere questa frase.
Fra domande su quali siano i loro personaggi preferiti o quale film sia meno piaciuto una cosa mi ha colpita in particolare: nessuno ha gradito la seconda trilogia e le scene che più li hanno colpiti sono tutte tratte da Guerre Stellari trilogia originale.
Per Zhan sono state lo Star Destroyer della prima sequenza con la sua magnificenza e la scena nella bettola di Mos Eisley dove Ben Kenobi mostra con un colpo preciso di essere stato davvero un grande combattente senza dover utilizzare giri di parole o spiegazioni show, don't tell.
Aaron apprezza invece l'incontro e il formarsi del gruppo di eroi “non eroi” ovvero il malassortito insieme di una principessa recalcitrante, un avventuriero scontroso e cinico, un paladino troppo ingenuo e un vecchio disincantato: ognuno critico nei confronti dell'altro e poco convinto della riuscita della missione. Questa brigata con i suoi continui battibecchi era un punto di forza del film che è mancato nei film successivi.
Checchetto è stato invece colpito dal combattimento Luke/Vader con quegli sfondi oscuri in cui dardeggiava la luminescenza delle spade laser.
Nessuno dei presenti in sala, me compresa, guarda l'orologio, ma quasi due ore sono passate in un soffio. Il Dr. Manhattan è stato spigliato e incalzante, alternando motteggi a domande più serie. Se si parla di universo si potrebbe continuare per ore e declinando una galassia all'infinito ha ragione Aaron a commentare che le storie di Star Wars continueranno anche quando loro non vi lavoreranno più o persino oltre le nostre vite.
Perché una bella favola deve continuare, penso, una storia di buoni, di cattivi, di eroi e altro ancora. Di disertori – Zhan ha scritto una trama in cui cinque Stormtrooper disertori portano giustizia e vendicano i deboli quasi come un futuristico “A-Team” – di ribelli, di imperi in decadenza e, su tutto questo La Forza.
E con questo il mio saluto da Lucca Comics and Games 2017, che la Forza – e la magia – sia con voi!!
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