L'aria ancora brumosa del mattino era già carica di tensione mentre mi recavo all'appuntamento stampa organizzato per Star Trek Discovery. Lucca ammantata dei mille colori dei cosplay e degli addobbi a tema comic si stava svegliando dopo il primo intenso giorno di visitatori. Per quanto questa edizione sia dedicata agli eroi, Heroes, nell'immaginario di molti queste figure rivestono un ruolo molto legato alla fantascienza. Ed è con una punta di tenerezza che ho fotografato questa vetrina di un famoso negozio di cravatte e accessori. Il titolare ha saputo cogliere l'ironia e il gioco di queste giornate e dal vetro gli oggetti ammiccavano con simpatica ingenuità. Sì, sarebbe stata una buona giornata per la fantascienza,  e lo è stata.

Dopo poco sono arrivata all'area stampa dove siamo stati fatti accomodare in una sala capiente, ci hanno dato poche, semplici, istruzioni e quindi abbiamo atteso. 

Devo dire che Netflix, in collaborazione con l'organizzazione di Lucca Comics and Games, ha avuto una simpatica idea. Per la stanza si è diffusa una musica nota ad annunciare l'entrata di Sonequa Martin-green, Jason Isaacs, Shazad Latif e Aaron Harberts. Devo ammettere che è stata la prima volta, per me, che attori e produttori sono  arrivati a una conferenza stampa con tanto di musica, ma potrebbe essere un'usanza americana a me sconosciuta. Forse un po' ridondante, ammeto, ma suggestiva.

Dopo una breve presentazione sono fioccate le domande. Gli attori sono entusiasti di essere arrivati in Italia e molto eccitati per l'inizio di questa loro nuova avventura.  Sonequa e Jason, addirittura, ci hanno scattato delle foto ricordo mentre a loro volta venivano immortalati dai fotografi professionisti. Un vero scambio alla pari. Noi abbiamo sorriso e io, lo confesso, ho posto la mano destra nel tradizionale gesto di “lunga vita e prosperità”. Scusate, ma con Star Trek ci sono pur sempre cresciuta.

Foto di Tino Barletta
Foto di Tino Barletta

Star Trek e i fan italiani

Son poi partite le domande e si è entrati subito nel vivo. Quali aspettative hanno tutti loro  presenti rispetto alla fan-base italiana? Che riscontro si aspettano dagli appassionati italiani?

Sonequa risponde che è ammirata e molto eccitata all'idea di incontrare gli amanti di Star Trek nazionali. Sfodera un bellissimo sorriso – oltre a un vestito multicolore fantastico e una acconciatura spettacolare – e ci confessa che è innamorata dell'Italia e ha detto al marito (presente in sala) che non vorrebbe neppure ripartire.

Isaacs invece fa notare come in Star Trek non ci siano barriere di razza, religione, sesso o specie e questo unisce tutti i fan della serie sia Italiani che stranieri e che deve essere anche un modello di comportamento.

Latif si è complimentato per come la città sia un'enorme festa per gli occhi. Ha potuto passeggiare per le vie ed è rimasto affascianto soprattutto dai cosplayers. Gli piace il contatto col pubblico e questo genere di pubblico in particolare.

Harberts infine ha posto l'accento sul fatto che Star Trek è viaggio e scoperta, cose da condividere e felice di poterle condividere con noi.

Foto di Tino Barletta
Foto di Tino Barletta

Fedeli a Star Trek?

La seconda domanda era incentrata sull'universo Star Trek così codificato, così complesso. Come hanno lavorato per affrontare il difficile compito di entrare in una vera e propria dimensione specifica?

Isaacs ha confessato che gli è stato dato un manuale della Federazione con oltre 700 pagine da studiare, oltre alle migliaia di ore di girato che avrebbe potuto consultare. Beh… Di tutto quel materiale ha fatto a meno. La serie è ambientata dieci anni prima  rispetto a quella originale. Per lui questo ha significato carta bianca, la possibilità di agire in piena autonomia, un nuovo inzio

Sonequa ha invece consultato un po' dell'immenso materiale, ma poi ha deciso di lavorare solo sul suo personaggio, sul suo backgorund cercando di comprendere soprattutto i Vulcaniani dove esso è cresciuto. Ha scartato il resto focalizzandosi solo su questo aspetto e facendo quindi – parole sue – “del suo meglio per il suo personaggio”.

Latif ha seguito le serie classiche, l'originale e Next Generation ispirandosi in principal modo su Patrick Stewart.

Harberts ammette che se avessero cercato di rimanere fedeli alle oltre ottocento ore di girato trasmesso sino a oggi sarebbero rimasti schiacciati. Ha perciò optato solo di rimanere fedele al messaggio di pace presente nella serie e ha sviluppato i vari temi sociali che, come in quella originale, venivano affrontati di volta in volta nelle varie puntate. A ogni tempo tematiche diverse che rispecchiano i problemi attuali.

Foto di Tino Barletta
Foto di Tino Barletta

Attori e personaggi

E a loro… Agli attori piacciono i personaggi che interpretano? C'è qualcosa che non piace?

Isaacs ci risponde facendoci notare che anche le persone che si tende a pensare siano più negative (il suo esempio è Trump) non vedono se stessi come tali, ma pensano di essere dalla parte giusta. Pe questo lui non giudica il suo personaggio, lo interpreta senza sindacarne le scelte.

Latif concorda con quanto detto da Isaacs e Sonequa ci parla di quanto le piaccia entrare a fondo nel suo personaggio. Applica un metodo attoriale per qui lei “è” Michael Burnham ed essendo tale non può giudicare ciò che fa, può solo agire di conseguenza.

Infine Isaacs aggiunge che la cosa più bella della serie sono le profonde contraddizioni che muovono i personaggi. Essi vivono, decidono, sbagliano, si pentono. Sono molto più “umani” e attuali e rispecchiano lo spettatore che non è mai del tutto buono o del tutto cattivo.

Ispirazione classica

Essendo io stessa attrice shakespeariana ho chiesto a quali figure classiche si sono  ispirati nella costruizione dei loro personaggi. Il sorriso che ho ricevuto da Sonequa è stato meraviglioso e mi ha riempita di orgoglio. Tutti provengono da una formazione classica.

Isaacs risponde che ruba chiaramente  pezzi ovunque gli siano necessari, che sia un Enrico V o un Coriolano o uno Jago e che molti attori di Star Trek sono stati bravissimi attori Shakespeariani.

Sonequa ama soprattutto Mercuzio e la cosa più simpatica è che anche suo marito (ripeto, presente in sala quindi ci siamo tutti voltati a guardarlo) ama moltissimo i classici e la sera, nell'intimità di casa,  spesso intraprendono delle vere e proprie disfide Shakespeariane fatte di piccole battute, di scambi.

Latif invece non ha un personaggio di riferimento, ma ammette che Star Trek riprende molte tematiche e, in effetti… “Why not?” ci sono molte ispirazioni occulte.

Da Walking Dead a Star Trek

La penultima domanda è rivolta solo a Sonequa: la differenza fra i due personaggi, Sasha e Michael.

L'attrice sorride e risponde che entrambe sono donne decisionali, ma fortemente vulnerabili ed è stato bello mostrare questa loro vulnerabilità nonostante la loro forza. Donne entrambe fin troppo vocate ai loro  principi, salde nel loro personale credo.

Foto di Tino Barletta
Foto di Tino Barletta

Le aspettative dei fan

L'ultima domanda riporta alla prima. I fan. La loro reazione, la paura di deluderli.

In questo caso non voglio parlare di un sola risposta, ma quasi di un unanime coro: gli attori rimangono concentrati sul loro lavoro, non pensano se piaceranno o meno, fanno del loro meglio con professionalità e grande impegno. Studiano i copioni, discutono, persino a volte si trovano a cena fra  loro (a casa di Sonequa ci dice Isaacs) e lavorano come una squadra, ma non sono intimoriti da quello che può dire il pubblico. Tant'è che Harberts ci racconta che ha un post-it sul suo terminale in cui c'è scritto “scrivi per la gioia di farlo, non per compiacere gli altri” e in effetti è la ricetta migliore per un prodotto di successo, perché nato dal cuore.

Un saluto e qualcuno chiede se sia possibile qualche spin-off della serie, ma Discovery non è ancora terminata, l'Universo Star Trek è enorme e meraviglioso e i personaggi ricchi di sfaccettature. È ancora presto quindi, e intanto ci godremo la serie. 

Ripenso a quella vetrina di stamattina, al robot ammiccante, a quel futuro spaziale che forse noi non vedremo mai sul serio, ma che tanto ci ha fatto e ancora ci fa sognare. 

Quindi… Lunga vita e prosperità!!