All'inizio degli anni settanta Philip K. Dick attraversò un periodo assai turbolento, anche per i canoni del suo stile di vita caotico, l'intrusione in casa sua ad opera di sconosciuti, un divorzio ed un certo numero di relazioni problematiche, ed infine un tentativo di suicidio.
Ma l'evento attorno a cui ruota la cosiddetta trilogia di Valis e, gran parte della vita di Dick, è l'esperienza di conversione che egli racconta di aver avuto ad opera di un raggio rosa, che nel marzo 74 salvò la vita di suo figlio da un male non diagnosticato dai medici.
Ora, stando alla fedele cronaca dei fatti tenuta da Sutin nel suo Divine invasioni - la vita di Philip k. Dick - non sapremo mai cosa è realmente accaduto in quei giorni, ma Valis è la versione che ne dà Dick.
La trilogia di Valis rappresenta l'apice dell'espressione letteraria di Dick, nonché il suo personale zibaldone metafisico. L'interpretazione che egli cerca di dare delle sue esperienze di vita, con una lucidità che finora era stato ben lungi dal raggiungere, gli varranno quel romanzo definitivo che per tutta la vita aveva sognato di scrivere e che aveva finora solo sfiorato con Un oscuro scrutare.
Valis inizia come un romanzo realistico, con i personaggi che cercano di dare una spiegazione della faccenda del raggio rosa.
" Io sono Horselver Fat e sto scrivendo in terza persona per amore di obiettività" ci dice Dick, e in effetti i personaggi del romanzo Fat, Philip Dick, Kevin e David non sono che elementi della realtà dello scrittore.
Kevin rappresenta lo scrittore K.W. Jeter, David è Tim Powers, quanto a Fat e Dick sono le due parti dell'autore che per tutta la sua vita si sono alternate nel controllo della sua personalità, da una parte lo scrittore di fantascienza affermato, con il problema della definizione di realtà e dall'altra il lucido critico dell'America di quei giorni.
Ma dal capitolo 9 improvvisamente veniamo catapultati nel romanzo di fantascienza. I protagonisti vanno al cinema e il film segna il punto di rottura nel libro. I quattro si spostano nella contea di Sonoma per incontrare gli autori del film e con loro una bambina. Inquietante metafora della divinità, la bambina dirà loro delle cose che porteranno alla definizione di una religiosità tutt'altro che comune.
La parte più toccante dell'intero romanzo è quella sulla ricerca, di una spiegazione, o di una vita che valga la pena di essere vissuta. Insomma puro Dick., le sue inquietudini, più attuali che mai, saltano fuori dalla pagina scritta per ancorarsi nel pensiero del lettore e là soggiornare a lungo.
Divina invasione, a mio avviso il più completo dei tre, è il romanzo in cui il cinismo metafisico dell'autore giunge a compimento. Un dio alieno affida il proprio figlio ad una coppia di terrestri affinché Belial, che regna incontrastato sulla Terra, venga sconfitto. Le continue digressioni metafisiche ci danno la misura del lavoro che c'è dietro questo splendido romanzo. Mai finora Dick era riuscito così bene a coniugare le sue angosce col problema del concetto di realtà.
Non sempre si riesce a definire con chiarezza quel che si intuisce dietro la metafora, ma la forza di alcune immagini resta il punto di riscatto di una mente votata alla comprensione della realtà dietro il velo...
La trasmigrazione di Timothy Archer è invece il racconto della passione di Dick per il vescovo Pike, qui raffigurato in maniera impietosa, come un dissoluto manipolatore con un enorme ascendente, ben sfruttato, sulle menti dei suoi adepti. La narratrice Angel Archer rappresenta la mente lucida che sola può controbilanciare i deliri metafisici del reverendo. Lucidità che le salverà la vita quando le impedirà di seguire Archer nella sua estrema ricerca, raccontata con cinismo ed ironia; quasi a voler dire che a furia di passare la vita a speculare sulla natura della realtà non ci si accorge dei bisogni più elementari..." tu non sei malata, sei affamata, è la fame che ti sta uccidendo...quando qualcuno viene qui a sentirmi parlare, io gli offro un sandwich. Gli stupidi ascoltano le mie parole, i saggi mangiano il sandwich..."A parlare è l'insegnante di sufismo che paradossalmente conclude la ricerca di Angel con quello che potrebbe essere il messaggio di un Dick finalmente pacificato dopo anni di tentativi "il nostro corpo, e i corpi del resto dell'umanità, attendono di essere nutriti. Concretamente. Materialmente. Con amore."
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID