Nel 1972 i Genesis cantavano Get'em Out by Friday, una canzone che partendo da una forte critica sociale, viaggiava fino a un immaginario 2012 in cui la gente doveva accettare di essere rimpicciolita così da poter mettere più persone in un singolo palazzo. 

Non sappiamo se il regista Alexander Payne (Paradiso amaro, Sideways) si si ispirato a loro quando ha scritto Downsizing, ma per puro caso il 2012 è proprio l'anno in cui per la prima volta era emerso il progetto.

Nel frattempo è cambiato il cast indicato all'epoca, ma non lo spunto narrativo.

Nel classico futuro non molto lontano, un istituto norvegese ha creato un procedimento per ridurre le persone a una dimensione di circa 15 centimetri.

Questo come rimedio per la sovrappopolazione, la mancanza di generi alimentari e le catastrofi causate dall'uomo.

Ai volontari viene proposto un paesaggio da favola: nel loro piccolo mondo vivranno come alto borghesi, con tanto villa con piscina e un conto in banca centuplicato.

Il lato negativo: è un processo irreversibile, se diventi piccolo ci rimani.

Il terapista occupazionale con ambizioni mancate Paul (Matt Damon) la vede come l'occasione per realizzare il suo sogno, mentre sua moglie Audrey (Kristen Wiig), come l'opportunità di entrare in possesso di una casa molto più grande.

Con loro Christoper Waltz (Django), un vicino definito da Variety Eurotrash, che ha trasformato la sua casa in un luogo di baccanali senza fine.

Per il regista il tutto diventa una metafora di quello che saresti disposto a fare per ottenere ciò che vuoi, per poi scoprire quanto ne valesse la pena.

Downsizing è appena stato presentato al festival di Venezia ed è previsto in uscita in patria il 22 dicembre (andando a scontrarsi con Star Wars Gli ultimi Jedi). Vi lasciamo con il primo teaser, che presenta i personaggi e solo sul finale apre le porte al lato fantascientifico, che vedremo per intero quando arriverà il trailer completo il 12 settembre.

Voi cosa fareste, accettereste l'offerta?