Nel futuro post-apocalittico dal sapore rétro di Fallout 4, il kolossal dei giochi di ruolo prodotto da Bethesda e ambientato nel Commonwealth del Massachusetts, si raggiungeva anche l’iconico lago Walden, colpito come il resto del Paese dalle devastanti conseguenze della guerra atomica. Lo specchio d’acqua risultava quindi fortemente contaminato dalle radiazioni, la capanna dove Henry David Thoreau (1817-1862) aveva cercato rifugio alla ricerca di un contatto più intenso con la natura si era preservata, ma in quel contesto così desolato suonava particolarmente stridente il contrasto tra la fiducia riposta dal filosofo americano nell’appagamento derivato da una vita improntata alla massima semplicità e, al contrario, la corsa al consumismo sfrenato che aveva caratterizzato la società prebellica distrutta dalla catastrofe nucleare.
A ricordare, con estrema concisione, il pensiero di uno dei padri del trascendentalismo, provvede in Fallout 4 la voce registrata di una macchina usata all’epoca in cui il luogo era una meta turistica, sponsorizzata dalla General Atomics, l’azienda produttrice di robot letali e di centrali atomiche già da prima dello scontro epocale del 2077, rimarcando ancora di più la distanza tra il corso della realtà immaginata nel gioco e la dunque solo apparente ammirazione che veniva tributata a Thoreau, convinto sostenitore di un’esistenza in fondo autosufficiente, per la quale erano necessarie poche cose.
Adesso, nel bicentenario della nascita dell’autore di Walden ovvero vita nei boschi, un’esperienza interattiva consente di inoltrarsi nel paesaggio di Walden Pond, ripercorrendo le orme di Thoreau e provando a sperimentarne la quotidianità, per approvvigionarsi e sopravvivere in completa solitudine. Il gioco, Walden, a game, scritto e diretto da Tracy Fullerton e sviluppato da Usc Game Innovation Lab della University of Southern California, uscirà oggi per Pc Windows e Mac, scaricabile dal sito www.waldengame.com, mentre le versioni per console sono in preparazione. La data scelta non è casuale: proprio il 4 luglio del 1845 Thoreau si trasferiva a Walden Pond, dando inizio a quel fondamentale periodo, lungo due anni, due mesi e due giorni, di totale e completa immersione nel creato, con quasi nessun rapporto con la città. Il videogame permette al giocatore di mutare un po’ il corso della storia, reagendo in modo diverso in determinate circostanze.
Sono invece tratte dai testi originali le citazioni che si incontrano in questa sorta di simulazione, che vuole essere anche un invito a stimolare la curiosità di conoscere più approfonditamente, attraverso l’opera integrale, il pensiero dello scrittore. Tra i personaggi, anche il filosofo Ralph Waldo Emerson, che di Thoreau, coraggioso antesignano della disobbedienza civile, era amico. La voce di Thoreau è quella dell’attore Emile Hirsch, il protagonista del film Into the Wild – Nelle terre selvagge.
Mentre si segue il succedersi delle stagioni, in Walden, a game si viene spinti a riflettere sulle questioni che rendono Thoreau tanto attuale: l’attenzione all’ecologia, l’evoluzione della società sollecitata dalla tecnologia che viaggia a velocità turbinosa modificando le scale di valori, fino alla funzione esercitata dal governo sui destini degli uomini.
Nel 1945 lo psicologo comportamentista B. F. Skinner si ispirò proprio all’esperimento di Thoreau per descrivere nel romanzo Walden Two l’idea di un modello di comunità utopista, di mille abitanti, quando gli scenari dell’ingegneria comportamentale erano considerati ancora fantascienza. Skinner, nel suo corso d’introduzione alla psicologia tenuto all’università di Harvard, richiedeva agli studenti la lettura di Walden Two accanto a quella di due classici della fantascienza però distopica, Il mondo nuovo (Brave New World) di Aldous Huxley e 1984 di George Orwell, tutti e tre interessati agli esiti del controllo imposto dalla società sugli individui, ciascuno elaborando una risposta diversa.
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