Non sappiamo se Neill Blomkamp (District 9, Elysium) sia segretamente soddisfatto del parziale insuccesso di Alien Covenant (97 milioni di budget, 160 milioni nel mondo), che nel secondo week-end ha visto un crollo dell'ottanta per cento degli incassi vedendo allontanarsi la meta dei quattrocento milioni di Prometheus (e forse di un terzo capitolo), ma di sicuro in questi giorni ha dimostrato cosa è in grado di fare e, soprattutto, cosa avrebbe potuto fare con il suo sequel di Aliens.
Tutto comincia con il cosiddetto trailer di Volume 1, della Oats Studios, quasi due minuti in cui vediamo prima una torre Eiffel ricoperta di vegetazione e poi l'umanità schiavizzata da alieni particolarmente brutali, mentre una voce fuori campo racconta in breve gli eventi e un'altra grida di andare via e raccontare cosa e successo.
Nel mezzo scene che ricordano Aliens, ma anche i film sul vietnam e soprattutto, se fate attenzione, o fate il fermo immagine al trentesimo e quarantesimo secondo, potrete notare nientemeno che Hicks (Michael Biehn) e Ripley (Sigourney Weaver) come apparivano in Aliens, mentre la bambina è un ovvio rimando a Newt (Carrie Henn).
Ma di cosa si tratta realmente? Oats Studios è un progetto dello stesso Blomkamp, il quale ha twittato la seguente domanda:
Ovvero: Se vendessi cortometraggi sperimentali sulla piattaforma Steam come potenziali lungometraggi, li guardereste?
Il progetto è semplice e ambizioso: bypassare tutta la struttura delle major per creare e vendere direttamente i propri film agli spettatori interessati al progetto, seguendo un modello simile a quello di Amazon Prime.
Vi lasciamo con il trailer di Volume 1, che ne dite, si presta a diventare un film vero e proprio?
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