La novità più interessante del 2014, e per certi versi una vera e propria sorpresa, per la fantascienza italiana è stata la proclamazione del Premio Urania a Sandro Battisti e Francesco Verso, per un ex aequo che non aveva precedenti nella storia del concorso mondadoriano.
Sotto il titolo de Il sangue e l'Impero, sintesi in qualche modo delle due opere, il numero1624 presentava in un unico volume i romanzo L'Impero restaurato di Sandro Battisti e Bloodbusters di Francesco Verso.
Il volume si apre con il romanzo di Battisti, la cui storia parte da quella con la S maiuscola dell'Impero Bizantino per approdare a quella di un ipotetico impero postumano.
L’imperatore bizantino Giustiniano I tenta di riaccendere i fasti dell’Impero Romano, ritenendo di essere l’erede diretto dei Cesari che hanno governato Roma. L’Impero di Bisanzio, grazie anche alle campagne militari del suo generale Belisario, sta riconquistando alcuni dei territori che appartenevano all’impero romano, come parte dell’Africa. Ma Giustiniano I deve anche scontrarsi con l’autorità del Papà a Roma che non ritiene l’imperatore degno di governare su un dominio che ha nella religione cristiana una delle sue fondamenta. Giustiniano I è anche un osservato speciale dal futuro, dove l’imperatore alieno Totka_II ed il suo plenipotenziario Sillax tentano di modificare il continuum spazio-temporale ed espandere L’Impero Connettivo, costituito da postumani. Totka_II, in particolare, intreccia una relazione sessuale a “distanza” con Teodora, moglie di Giustiniano e imperatrice di Bisanzio, sottomettendola anche dal punto di vista mentale.
Sillax e Totka_II, attraverso un tool dimensionale, possono osservare e influenzare il continuum spazio-temporale, interagendo anche con coloro che vivono nel passato. Totka_II appartiene ad una razza di alieni che ha sempre agito sulla vita e la storia dell’umanità, fin dal più remoto passato e adesso l’imperatore vuole espandere il suo potere anche dal punto di vista dimensionale, su tutte le varie realtà. C’è un rischio, però, che le varie dimensioni possano collassare. È per questo che l’imperatore Totka_II e Sillax inviano un loro emissario per interpellare un aruspice, ossia un sacerdote che attraverso le interiora di un animale è in grado di prevedere il futuro. Nella previsione sugli obiettivi di espansione dell’Impero Connettivo il responso è ambiguo. L’imperatore può dare seguito alle sue mire espansionistiche, ma non è chiaro se avrà successo.
Totka_II intuisce che c’è una nuova forza in campo, un altro impero che cerca di conquistare a sua volta l’impero connettivo in una guerra psichica che si combatte nel continuum spazio-temporale.
Nel momento in cui Totka_II decide di dare il via alla conquista di altre dimensioni del suo impero, i suoi soldati e i postumani cadono vittima di uno strano virus che si rivela essere la peste. L’impero connettivo sembra subire le stesse sorti dell’impero di Bisanzio. Il progetto di conquista, alla fine, riesce e l’impero connettivo si espande grazie anche al sacrificio di Teodora che si immola per permettere a Totka_II di rientrare in possesso delle conoscenze che la sua razza ha donato nel corso della storia all’umanità, consentendo a quest’ultima di evolversi.
Romanzo originale che gioca su più piani temporali, in cui Battisti crea un intrigo che va dalla storia reale dell’impero di Bisanzio a quella parallela e inventata dell’impero Connettivo del futuro. Interessante il parallelo che l’autore fa tra il tentativo di Giustiniano, imperatore di Bisanzio, di ripristinare il territorio che una volta era dell’Impero Romano, riconquistando i territori che erano nelle mani dei barbari, e l’espansione del territorio che l’imperatore Totka_II, a capo dell’Impero Connettivo, verso altre dimensioni spazio-temporali, di cui l’Impero di Bisanzio ne rappresenta una.
Il romanzo è ben scritto, con una prosa ricercata, che però non appesantiscono la lettura.
Con Bloodbusters di Francesco Verso, invece, siamo a Roma, in futuro non troppo lontano dalla nostra epoca. Il protagonista della storia è una sorta di esattore delle tasse, appartenente all'Agenzia dei prelievi. Nel futuro, infatti, il sangue è diventata una risorsa economica, da scambiare, vendere, comprare così come se fosse una moneta. Anche le tasse si pagano con regolari prelievi. Alan è quello che in gergo viene chiamato un BloodBusters. Lavora per una delle più importanti agenzie private che si occupano di far pagare il dovuto agli evasori. A complicare la vita a quelli come Alan ci sono i Robin Blood, un gruppo di anarchici che ritiene invece che il sangue vada distribuito gratuitamente a tutti coloro che ne hanno bisogno e, all'occorrenza, prelevato da quelli che possono permettersi di comprarlo. Durante un accertamento nei confronti di una giovane donna, di nome Anissa Malesano, Alan e la sua squadra vengono beffati dai Robin Blood che sottraggono la donna. Alan, però, era quasi riuscito a convincere Anissa a pagare il suo debito con lo Stato. Messosi sulle sue tracce, arriva all'appartamento dove Anissa vive, con suo figlio Nicola. Trova la donna praticamente in coma, per via di un prelievo forzoso a cui i Robin Blood si sottopongono per dare il sangue a chi ne ha bisogno. Pratica che, ovviamente, è ritenuta illegale. Alan gestisce la situazione critica, aiutando la donna e non facendo percepire al figlio la grave situazione della madre. Anissa si riprende e ringrazia Alan. Quest'ultimo le concede un po' di tregua per poter fare il suo dovere di contribuente.
Uno dei membri della squadra di Alan, Farid, decide di mettersi in proprio e arresta Anissa, sottraendo la donna ad Alan a seguito di uno scontro fisico. Sentendosi in colpa, Alan decide di occuparsi del figlio adolescente di Anissa e comincia anche a studiare un modo per far uscire la donna dal carcere, perché si è innamorato di lei.
Alan si prende cura di Nicola e cerca di capire il punto di vista della madre e, di conseguenza dei Robin Blood. Comincia a intuire che forse, la società in cui vive, non è proprio così perfetta e non è sempre dedita alla cura dei più deboli. Tanto più che tutta la popolazione, proprio per dar corso aòòa continua richiesta di sangue, si nutre di barrette Ematogen, uno snack costituito proprio da sostanze derivate dal sangue.
Alan deve fare però anche i conti con il proprio capo, che a quanto pare vuole ricattarlo e tenerlo in pugno. Lo invia ad una festa di un politico, noto evasore totale, e Alan davanti a tutti gli ospiti lo costringe e pagare con una grossa quantità di sangue. Poi, lo mette nei guai durante un'operazione di
prelievo di sangue presso l'ospedale Sant'Andrea dove è in corso un obesicidio di massa che ha attirato tutti i BlodBusters, sia quelli legalmente autorizzati al prelievo, sia quelli non autorizzati. Lì, Alan si scontra con Farid, ma riesce ad avere la meglio, seppur a caro prezzo.
L'idea di fondo del romanzo è che il sangue possa diventare in futuro una sorta di moneta con cui si possono pagare le tasse, ma regolare anche altre attività economiche. Perfino la pensione è calcolata con l'accumulo di sangue che ognuno versa. La trama è lineare, con i giusti colpi di scena e momenti di azione, come quelli in cui i BloodBusters devono recuperare carichi di sangue illegittimo o vedersela con i temuti Robin Blood. I personaggi sono molto ben delineati, a partire dal protagonista Alan e dal suo collega Ilario, il capo dell'Agenzia prelievi per cui lavora. Molto ben descritto è il rapporto che si crea prima tra Alan e Anissa e poi tra Alan e il figlio di Anissa, Nicola. Il ragazzo è disincantato, tra un madre che è dedita più ad aiutare il prossimo che occuparsi del – e il caso di dirlo – sangue del suo sangue. Nicola, tuttavia, troverà in Alan non solo il padre che non ha mai conosciuto, ma anche proprio una figura di adulto a cui aggrapparsi, a cui chiedere aiuto, a cui chiedere di diventare un adulto.
Due romanzi, due autori. Entrambi romani e ben noti agli appassionati, due romanzi molto diversi fra loro, ma che testimoniano la varietà e l'originalità della fantascienza italiana.
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