Caccia ai fantasmi in un cimitero d'auto. Il magnate pazzoide Cyrus Kriticos si dedica al discutibile hobby di collezionare anime morte per poi rinchiuderle in speciali gabbie protette da antiche frasi magiche. Una notte però tutto sembrare andare storto e il safari ultraterreno si trasforma in una sanguinolenta carneficina... Tempo dopo Arthur Kriticos, nipote dell'acchiappafantasmi, riceve l'inaspettata visita dell'esecutore testamentario che gli comunica che lui e la sua famiglia hanno ereditato i possedimenti di Cyrus. E' finalmente una bella notizia per la famiglia, che vive in un piccolo appartamento in affitto dopo che un incendio ha distrutto la loro vecchia casa, provocando anche la morte della moglie di Arthur. Tutti quanti si precipitano alla nuova dimora e decisamente la trovano sin da subito piuttosto inusuale: non solo sembra un gigantesco cubo di Rubik, ma tutte le pareti sono pure di vetro. Decisamente non il massimo della privacy. Durante l'esplorazione della loro nuova proprietà cominciano a succedere cose strane e ben presto tutti si rendono conto di essere in grande pericolo. Infatti nello scantinato si nasconde la spettrale collezione di Zio Cyrus, il quale aveva costruito una diabolica macchina inventata nel quindicesimo secolo azionata dalle forze dell'aldilà. I 13 spettri, uno alla volta, vengono liberati dalle loro gabbie e per i viventi, che li possono vedere solo grazie a speciali occhiali, comincia una notte di terrore...
Ancora un remake per la Dark Castle Entertainment di Joel Silver (Matrix) e Robert Zemeckis (Contact, Le verità nascoste). Come nel caso del precedente Il mistero della casa sulla collina (1999) si tratta del rifacimento riveduto e corretto di un vecchio horror a basso budget, uno dei tanti della carriera di William Castle (omaggiata da Joe Dante nel suo delizioso Matinee). L'idea non è male e gli attori in gamba. Tra di loro ci sono decisamente degli ottimi professionisti come Tony Shalhoub, visto in Galaxy Quest, Men in Black e Gattaca, e il più famoso F. Murray Abraham, già luciferino in Amadeus e Star Trek: L'insurrezione. Gli effetti speciali sono spettacolari e gli effetti di trucco doverosamente rivoltanti. C'é anche un bambino che gira per la casa col suo monopattino, quasi un richiamo al triciclo del piccolo Danny di Shining. Purtroppo del film di Kubrick questo non ha nemmeno un centesimo della suspense, colpa di una sceneggiatura fatta più per sgranocchiare popcorn in attesa della prossima apparizione che non per raccontare una storia di paura. L'esordiente regista Steve Beck viene dalla pubblicità e ha lavorato a lungo nel campo degli effetti speciali e tecnicamente il film è molto ben fatto. Purtroppo il risultato finale non va oltre la buona confezione, ma forse era questa l'intenzione dei produttori. Non fare un classico, neanche l'originale può certo vantare lo stato di cult, ma un filmetto horror usa e getta costruito ad uso e consumo di teen agers al cinema con la loro prima cotta sentimentale. Alla fine rimane poco o niente e certo la cosa migliore risulta essere la casa stessa, per la quale lo scenografo Sean Hargreaves si è decisamente impegnato a fondo, reinventando totalmente il look delle case infestate.
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