Splendido, splendido nel cielo va Capitan Futuro il più puro degli eroi… Capitan Futuro il domani vive già, Capitan Futuro di una nuova civiltà.

Forse non tutti ricordano le storie di Edmond Hamilton, ben ventisette uscite tra il 1940 e il 1951, quasi tutte inedite in Italia. Molti però, soprattutto se hanno tra i quaranta e i cinquant'anni, ricorderanno la serie televisiva anime Capitan Futuro, la cui sigla italiana cominciava con le parole che abbiamo riportato sopra (testi di Lambertelli, musica di Vince Tempera, eseguita dai Micronauti), tratta  dalle storie dello scrittore americano.

Capitan Futuro è un eroe che viaggia nello spazio in un sistema solare "retrofuturistico", in cui ogni pianeta è abitabile e abitato da specie extraterrestri. È pura fantascienza dell'epoca d'oro. 

Allen M. Steele è uno scrittore decisamente più recente, e decisamente più sofisticato il suo modo di scrivere. Non poteva quindi che venire fuori qualcosa di estremamente affascinante da questo pastiche che riprende in chiave moderna il personaggio di Hamilton. E infatti nel 1995 arrivò il Premio Hugo per il miglior romanzo breve per Morte di Capitan Futuro, da oggi in tutti gli store nella collana Robotica di Delos Digital, con copertina di Franco Brambilla.

Morte di Capitan Futuro

Il libro

Capitan Futuro, supremo nemico del male, era noto a tutte le razze del sistema solare. Era un avventuriero di alta e robusta corporatura, con capelli  fulvi. Un uomo gioviale sempre sorridente ma allo stesso tempo sempre pronto a menare le mani e soprattutto a essere implacabile contro  tutti gli oppressori e gli sfruttatori della razza umana e di quelle planetarie. Dotato di grande audacia e determinazione, univa queste doti a una profonda padronanza scientifica, tanto da aver tracciato, a difesa della giustizia, una scia luminosa tra i nove mondi.

Morte di Capitan Futuro è un esplicito omaggio che l’autore ha voluto riservare a Edmond Hamilton, uno dei più famosi autori della fantascienza dell’Età d’Oro e una delle sue saghe più famose, dalla quale nel 1978 venne tratta anche una serie a cartoni animati trasmessa anche in Italia.

Con questo romanzo Allen Steele ha vinto nel 1996 il Premio Hugo, il premio Science Fiction Weekly Reader e il Seiun Award per il miglior romanzo straniero assegnato in Giappone.

L'autore

Allen M. Steele, Jr ha iniziato a scrivere fantascienza a tempo pieno nel 1988 con il racconto Live From The Mars Hotel apparso sulla rivista Asimov’s. Da allora è diventato un prolifico autore di racconti, romanzi, saggi e i suoi lavori sono stati tradotti in numerose lingue. Steele è nato a Nashville, Tennessee. Si è laureato in scienze della comunicazione presso il New England College di Henniker, New Hampshiree ha poi preso la laurea in giornalismo presso la University of Missouri in Columbia. Prima di arrivare alla fantascienza ha svolto diverse mansioni in ambito giornalistico, scrivendo sia per la stampa d’informazione sia per quella commerciale. I suoi romanzi di fantascienza: Orbital Decay, Clarke County, Space, Lunar Descent, Labyrinth of Night, The Jericho Iteration, The Tranquillity Alternative, A King of Infinite Space, Oceanspace, Chronospace, e il ciclo di Coyote di grande successo anche in Italia. Ha inoltre pubblicato diverse antologie di racconti tra le quali: Rude Astronauts, All-American Alien Boy, Sex and Violence in Zero-G, e American Beauty.

Con il romanzo breve Morte di capitan Futuro ha vinto nel 1996 il Premio Hugo, riconoscimento che ha poi  riconquistato nel 1998 con romanzo Dove gli angeli temono d’avventurarsi.

Allen M. Steele, Morte di Capitan Futuro (The Death of Captain Future), traduzione: Luca Landoni, Delos Digital, Robotica 52, isbn: 9788825400120, ebook formato kindle (su Amazon.it) o epub (sugli altri store) con social drm (watermark) dove disponibile , Euro 2,99 iva inclusa

Ebook disponibile

Acquistalo subito su uno dei seguenti negozi online: