Nel momento in cui scriviamo i "pianeti minori", ovvero i cosiddetti asteroidi, piccoli e medi oggetti che ruotano attorno al sole e che sono stati catalogati e osservati, sono circa 727mila. Il numero aumenta di qualche centinaio ogni mese. Solo catalogarli e numerarli è operazione non da poco, dare a ognuno un nome sarebbe impossibile.
Sono infatti solo poco più di ventimila quelli che hanno avuto questo onore. E questa volta uno di essi, il numero 7055, ha avuto l'onore di prendere il nome dal giornalista italiano Fabio Pagan.
Fabio Pagan, triestino, laureato in scienze biologiche, ha collaborato per un quarto di secolo col quotidiano di Trieste, Il Piccolo. Ma anche con Rai e altre testate, tra le quali Robot nella sua prima serie, negli anni settanta. Per dieci anni è stato addetto stampa del Centro internazionale di fisica teorica (ICTP) e nel 1993 è stato tra i fondatori del Master in comunicazione della scienza della SISSA, di cui è stato docente e vicedirettore fino al 2009, ma collabora anche con Science + Fiction, il festival del cinema di fantascienza di Trieste.
La candidatura è stata proposta da Albino Carbognani, astronomo e specialista di corpi minori all’Osservatorio della Valle d’Aosta.
7055 Fabiopagan (questa la sua denominazione ufficiale) è un piccolo corpo celeste di poco meno di 7 chilometri di lunghezza – quasi il doppio, comunque, del nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko esplorata dalla missione Rosetta/Philae – e ruota attorno al proprio asse in circa 4 ore.
Si trova nella fascia principale degli asteroidi, tra Marte e Giove, e si muove lungo un’orbita ellittica compresa fra 266 e 437 milioni di chilometri di distanza dal Sole, che percorre in poco più di 3 anni e mezzo. Mi sento di assicurarvi, a meno di imprevedibili catastrofi planetarie
dice Pagan che per almeno qualche milione d’anni il mio asteroide non ha nessuna intenzione di abbandonare la sua posizione di tutta tranquillità accanto a innumerevoli altri frammenti cosmici. Insomma: 7055 Fabiopagan non sarà mai un pericolo per la nostra Terra.
È stato identificato il 15 maggio 1989 dal celebre osservatorio di Monte Palomar, in California, da Henry E. Holt, un astronomo statunitense quasi novantenne che si è specializzato nella caccia agli asteroidi: ne ha scoperti fino ad ora addirittura 680 – oltre a un paio di comete – gran parte dei quali ancora indicati con numero e sigla provvisori (lui pure, ovviamente, ha un asteroide tutto suo).
Nella motivazione per l’attribuzione del mio nome all’asteroide viene citata l'attività di Pagan di divulgazione nei settori del volo spaziale, dell’astrobiologia e della fisica con il quotidiano di Trieste Il Piccolo, con la RAI, con l’ICTP. Non c’è il mio ruolo di co-fondatore del Master in comunicazione della scienza alla SISSA, forse la cosa di cui sono più orgoglioso. Peccato. Ma va bene anche così.
Al momento sono una dozzina i giornalisti/scrittori di scienza italiani che hanno ricevuto in premio un asteroide con il loro nome (oltre naturalmente a molti scienziati che fanno divulgazione). Prima di Pagan l’hanno avuto – sperando di non dimenticare nessuno – Piero e Alberto Angela, Piero Bianucci, Corrado Lamberti, Giovanni Caprara, Franco Foresta Martin, Sylvie Coyaud, Silvia Rosa Brusin, Silvano Fuso, Marco Cattaneo, Paolo Aresi (per i suoi romanzi e racconti di science fiction spaziale).
Un pianeta di nome Aresi
C'è un pianeta là fuori nel cosmo che ha preso il nome da uno scrittore di fantascienza italiano. È 332326 Aresi
LeggiQui tutte le informazioni sull'asteroide 7055 Fabiopagan: http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=7055
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