Quando poco tempo fa era arrivata la notizia dell'uscita di scena di Bryan Fuller dal ruolo di showrunner di Star Trek Discovery, la speranza dei fan era che rimanesse in qualche modo coinvolto nella produzione, visto che almeno nominalmente sarebbe rimasto come executive producer e soprattutto, visto che al suo posto aveva lasciato due suoi collaboratori abituali, Gretchen Berg e Aaron Harberts.
Il problema di fondo è che, dopo un lunghissimo periodo sfortunato, in cui le sue serie geniali ma incomprese come Wonderfalls e Pushing Daisies erano state cancellate bruscamente, mentre Mockingbird Lane e High Moon non andavano oltre il pilot, l'autore prima scopriva un piccolo successo con la serie di culto Hannibal (cancellata alla terza stagione), poi diventava la mente creativa dietro la rinascita televisiva di Star Trek, partendo da una sua idea.
Ma, nello stesso periodo, ecco arrivare le conferme per American Gods e Amazing Stories e la consapevolezza di Fuller di non essere in grado di fare lo showrunner, ruolo estremamente impegnativo, su tre serie contemporaneamente.
Cosa rimane del suo lavoro? Fuller ha scritto i primi due episodi e steso l'intero arco narrativo dei 13 episodi della prima stagione, ma poi a malincuore, ha dovuto confermare a Newsweek che il suo coinvolgimento si è concluso:
Alla fine dei conti mi sono reso conto che non potevo dare alla CBS l'impegno necessario. Non sarò coinvolto nella produzione o nella postproduzione. Posso solo dare loro il materiale già realizzato sperando che sia d'aiuto.
Fuller si dice curioso di scoprire il risultato finale e per quanto riguarda la pressoché ovvia stagione due aggiunge solo
Hanno il mio numero e se avranno bisogno di me, sarò assolutamente disponibile.
Nel frattempo Star Trek Discovery rimane confermato per il maggio 2017 e come già riportato nei giorni scorsi, sono già apparsi i primi tre personaggi del cast, altro passaggio già quasi del tutto concluso a eccezione della misteriosa protagonista.
A presto, con le prossime notizie dalla Discovery.
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